Parte il 24 agosto e durerà fino al 1° settembre la 19a edizione del Festival cinematografico della Lessinia a Bosco Chiesanuova, nel Veronese. Una selezione internazionale di film che si amplia di anno in anno, a rappresentare tutti i continenti, per portare sull'altopiano veronese nuove storie di vita in montagna. La rassegna cinematografica dedicata alle terre alte di ogni angolo del mondo proseguirà poi, con nove giorni di proiezioni sul grande schermo del teatro Vittoria.
Sono in programma proiezioini di 66 film provenienti da 28 Paesi, tra cui Indonesia, Iran, Georgia, Montenegro, Polonia, Romania, Russia, Serbia, Turchia e Uzbekistan.
Il Festival veronese, al contrario di tutti gli altri festival che hanno per tema la montagna, non si occupa di alpinismo e delle attività collaterali che si compiono in montagna. È incentrato sulle terre alte intese come territorio da vivere.
Il programma cinematografico si suddivide nelle sezioni Concorso (a contendersi la Lessinia d’Oro per il miglior film, la Lessinia d’Argento per la migliore regia e gli altri riconoscimenti speciali) e nelle altre sezioni: Altre Montagne, Eventi Speciali e Bambini e ragazzi.
Tra i documentari in concorso, molti quelli di denuncia di problematiche ambientali. Cloudy Mountains del giovane regista cinese Zhu Yu, documenta le tremende condizioni di vita dei lavoratori, anche bambini, nelle miniere di amianto della Cina. In Mestorozhdenie di Ivan Golovnev (Russia) si narra di una coppia di contadini in una terra sconvolta da giganteschi impianti per l’estrazione di petrolio. Tra le altre attese anteprime italiane di documentari, Der Imker del siriano Manu Khali, trionfatore dell’ultimo festival di Solothurn, in Svizzera. Atteso l’arrivo in Lessinia di Renato Zucchelli, L’ultimo pastore del regista Marco Bonfanti, la cui scena delle mille pecore in Piazza Duomo a Milano ha fatto il giro del mondo.
Nella selezione cortometraggi (a cui sarà dedicata un’intera nottata, La Notte Corta, di giovedì 29 agosto alle 23) si potranno vedere ironici sguardi sulla montagna e sul suo isolamento, soprattutto isolamento mentale e culturale, come nella storia di un’amicizia omosessuale in una paesino delle Alpi, Wenn di Kühe glocken tragen di Christian Günzler, o nella chiusura dei confini della Baviera, dove si ricacciano indietro gli immigrati clandestini di pelle nera come ci mostra Welcome to Bavaria di Matthias Koßmehl. O ancora in E Berta filava di Mattia Petullà, vicenda di un'immigrata dall’Est Europa e capitata al Sud, nella mentalità maschilista delle montagne calabresi.
La retrospettiva tematica del Film Festival 2013 è dedicata ai fiumi, come in un’ideale congiunzione tra il mondo della montagna, della pianura e del mare. Da non perdere un film di rara suggestione, Forest of Bliss dello statunitense Robert Gardner, ritratto di immagini e suoni lungo le rive del fiume Gange. Inoltre, cadendo i cinquant'anni dal disastro del Vajont, il Festival dedica un ricordo speciale.
Tra le manifestazioni a latere presentazioni di libri con numerosi autori ospiti. Paolo Rumiz a presenta il suo ultimo libro, Morimondo, che narra del suo viaggio navigante sul fiume Po, attraverso le regioni più inurbate e industrializzate d’Italia, per scoprire che il grande fiume è un angolo ancora selvaggio, oltre che colpevolmente ignorato. A presentare Point Lenana, sarà ospite del Festival Wu Ming 1, del mitico collettivo di scrittori della sezione bolognese del Luther Blisset Project, e racconterà l’impresa del triestino Felice Benuzzi quando, nel 1943, evase dalla prigione dov’era rinchiuso, per scalare i 4.985 metri del Monte Kenya.
È attesa anche la partecipazione di Roberto Mantovani e Alberto Gedda, autori della fortunata trasmissione di Rai2, Tg Montagne e curatori del libro Ritratti di parete che raccoglie interviste a scrittori, musicisti, attori, alpinisti, sportivi e registi.
Programma completo della rassegna sul sito www.ffdl.it