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Le compagnie di crociera hanno deciso di non fermarsi più a Tunisi. Comprensibile, dopo quello che è successo negli ultimi giorni. Ma ci sono altre mete delle grandi navi che possono essere pericolose?
Guardando i programmi delle crociere Costa in partenza nei prossimi mesi, non sembra. Gli itinerari nel Mediterraneo, per esempio, toccano Malta, Francia, Baleari, Barcellona, Portogallo, Croazia, Grecia, Istanbul: tutte località che a oggi non hanno particolari problemi di sicurezza. Anche le rotte verso il Nord Europa (crociere tra i fiordi, capitali nordiche) o i Caraibi (Grandi e piccole Antille) non interessano Paesi problematici o potenzialmente pericolosi.
Pure le mete du MSC Crociere sono tutte sicure, o per lo meno non offrono particolari pericoli ai visitatori: è il caso per esempio di Paesi arabi come gli Emirati Arabi Uniti e l’Oman; di destinazioni caraibiche come Bahamas, Portorico, Miami; e di Stati africani come Sudafrica, Mozambico e Madagascar (in questi ultimi due Paesi, che soffrono talvolta di problemi politici, le navi si fermano su isole o in porti considerati sicuri).
Certo, dai programmi delle crociere si nota che alcune mete sono state quasi cancellate: si naviga poco in Egitto, per esempio, non tanto per la situazione politica del Mar Rosso quanto perché le navi che lo solcano devono obbligatoriamente transitare nelle acque somale, infestate dai pirati; e tra India e Sri Lanka, per motivi simili e per i ben noti precedenti. E ovviamente i porti di Ucraina (Odessa e Yalta), Libia e Libano sono stati eliminati dagli itinerari da tempo.
Ma c’è da dire che il grande business avviene altrove: per il mercato europeo, soprattutto Mediterraneo, Caraibi, Nord Europa (fiordi norvegesi in primis). Anche senza Tunisia si potrà sbarcare dalla Spagna alla Turchia, dal Montenegro alla Grecia. E per fortuna con una relativa sicurezza.
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