Nell’era della transizione verso i veicoli elettrici, può apparire impossibile che fino all’avvento della ferrovia la risorsa principale per il commercio e – in generale per i trasporti – fossero le vie d’acqua. Un esempio? Quando il duca di Milano, Gian Galeazzo Visconti, nel prendere le redini della costruzione del Duomo nel 1387 scelse il marmo delle cave di Candoglia e di Ornavasso fu proprio per relativa facilità nel trasportare per via d’acqua i blocchi di pietra dal luogo di estrazione al cantiere, grazie ai navigli.

Già allora Milano era infatti al centro di una rete di canali che nei secoli successivi sarebbe giunta a mettere in comunicazione tra loro i laghi Maggiore, di Como e il Canton Ticino, i corsi d’acqua compresi tra il Ticino e l’Adda, collegandola con Svizzera e Nordeuropa ma anche con Venezia e l’Adriatico attraverso il Po.

Sei secoli più tardi ferrovie e autostrade si sono sostituite alle vie d’acqua, in particolare lungo la direttrice del fiume Ticino dal San Gottardo a Milano. Modi di viaggiare che hanno ridotto i tempi di trasferimento, ulteriormente accelerati negli scorsi anni dal nuovo tunnel del San Gottardo che consente di andare in treno da Milano a Zurigo in tre ore.

Un convoglio sulla linea ferroviaria del San Gottardo
Un convoglio sulla linea ferroviaria del San Gottardo / foto Shutterstock

Ma è una velocità che ha limitato – per non dire cancellato, specie tra i viaggiatori più distratti – la percezione della varietà e della ricchezza del territorio attraversato, dove accanto ai motivi d’interesse ambientale e naturalistico si sono stratificati nei secoli testimonianze di arte, cultura e storia, anche industriale, di grande rilevanza.

È il caso del nodo idraulico di Panperduto – un insieme di opere di grande ingegneria realizzate tra il 1862 e il 1884 – non ha equivalenti in Europa per complessità nello scavalcare il Ticino nei pressi dello scalo di Malpensa; più a nord, in Svizzera, non è meno imponente l’architettura del Castel Grande di Bellinzona, tutelato come patrimonio dell’Umanità dall’Unesco e sorto a controllare il traffico di pellegrini e mercanti lungo il settore elvetico della valle del Ticino.

Il Museo più lungo del Mondo

Per restituire la giusta visibilità a questi e altri luoghi ricchi di storia e cultura presenti nel territorio transfrontaliero tra Ticino e Insubria è nato tra il 2017 e il 2023 il MuLM.

È l’acronimo di Museo più Lungo del Mondo, un vero e proprio museo territoriale che si estende da Milano, con il Museo Nazionale della Scienza e Tecnologia, fino al Museo Nazionale del San Gottardo, a poca distanza dal cui ospizio si trova una delle sorgenti del fiume Ticino. Un’iniziativa promossa dal Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi, capofila di progetto, che fa parte del programma di cooperazione transfrontaliera Interreg Italia-Svizzera, finanziato dall’Unione europea, all’insegna del turismo lento, funzionale a una fruizione ecosostenibile e articolato secondo modelli di mobilità integrata a basso impatto ambientale.

Il MuLM è un museo sui generis, i cui elementi in alcuni casi sono rappresentati da strutture museali vere e proprie – una per tutte il Museo Agusta di Cascina Costa dove si va dalle moto da competizione agli elicotteri – ma anche da spazi a cielo aperto, come il percorso che da Faido, in val Leventina, conduce ai nuclei abitati storici della Strada Alta, tra le passeggiate classiche del Canton Ticino. Senza dimenticare mostre ed eventi temporanei, sviluppati con l’obiettivo di superare le frammentazioni locali sui due versanti del confine italo-svizzero. Ecco, in sintesi, le strutture che ne fanno parte, risalendo il corso del Ticino da Milano al passo del San Gottardo, in Svizzera.

Il Castel Grande di Bellinzona (CH) in Canton Ticino / foto Shutterstock

Milano

Al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia l’esposizione Oltrepassare è dedicata al trasporto pubblico su rotaia per il collegamento locale sia urbano sia interurbano e propone un approfondimento sulla realizzazione del sistema di gallerie della nuova linea ferroviaria del San Gottardo.

Magreglio (Co)

Il Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo è un tempio per tutti gli appassionati dei pedali e ora anche un punto di partenza per vivere il territorio circostante in sella a una bicicletta (anche elettrica).

Il Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo a Magreglio (Co) / foto Shutterstock

Somma Lombardo (Va)

Le dighe di Panperduto sono un esempio di quel mondo di canali e gestione delle acque che, nel corso dei secoli, ha reso la Pianura Padana una terra sempre più fertile. Oggi vi si trovano il Museo della Acque Italo Svizzere, posto al centro dell’isola di Confurto, e il Giardino dei giochi d’acqua.

Samarate (Va)

A Cascina Costa, grazie anche alla realtà aumentata il Museo Agusta affianca alla storia dell’azienda aeronautica specializzata in elicotteri, oggi parte del gruppo Leonardo, l’epopea del motorismo sportivo centrata sul marchio motociclistico MV Agusta.

Elicottero esposto al Museo Agusta di Cascina Costa a Samarate (Va)
Elicottero esposto al Museo Agusta di Cascina Costa a Samarate (Va) / foto Museo Agusta

Olgiate Olona (Va)

Dove secoli fa, lungo l’Olona, si contavano fino a 600 mulini, le visite guidate sul filo dell’acqua riportano alle testimonianze storiche più significative della Valle Olona.

Mergozzo (Vb)

Il Museo del Marmo e del Granito e, più oltre, a Vogogna, il castello visconteo che oggi è il centro visite del Parco Nazionale della Val Grande, l’area wilderness più grande d’Italia.

Ornavasso (Vb)

L’antica cava con i suoi passaggi speleologici tra le gallerie, insieme a quella di Candoglia, è uno dei luoghi di estrazione del pregiato marmo rosa utilizzato da oltre sei secoli per costruire il Duomo di Milano.

La cava di marmo di Ornavasso (Vb)
La cava di marmo di Ornavasso (Vb) / foto Archivio Veneranda Fabbrica

Bellinzona (CH)

Il territorio della città e dell’Alto Ticino propone di esplorarne le peculiarità, dalla Vie delle genti alle fortezze d’epoca, con itinerari green treno+bici e bus+bici.

Serravalle (CH)

In Canton Ticino, propone percorsi tra castelli, chiese e case monumentali, centrati anche sulla storica Buzza di Biasca, un enorme scoscendimento roccioso risalente al 1513.

Biasca (CH)

Lo Swiss Rail Park riporta il visitatore ai tempi dei treni a vapore che attraversavano le Alpi, ridando vita alle storiche officine FFS locali.

Giornico (CH)

Il Museo etnografico di Leventina vanta una collezione che spazia dalla religiosità popolare all’economia domestica, dall’artigianato ai trasporti, sino agli sport invernali.

Faido (CH) Il percorso guidato Energia-Natura-Belle Époque dalla stazione porta a scoprire a piedi, immersi nella natura e nella cultura alpestre, i nuclei storici della Strada Alta.

Passo del San Gottardo (CH) il Museo Nazionale del San Gottardo, sul valico tra Canton Ticino e Canton Uri, a poca distanza da una sorgente secondaria del fiume Ticino, racconta la storia del passo alpino attraverso oggetti e documenti d’epoca, contenuti multimediali e pezzi unici come l’ultima diligenza a cavalli in servizio tra Andermatt e Airolo.