Ogni dicembre in Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, viene allestita un'esposizione straordinaria di una grande opera dell'arte italiana - esposizione sempre gratuita e aperta a tutti. Lo scenario è la Sala Alessi, il grande e storico salone di rappresentanza del Comune di Milano.
Quest'anno fino al 12 gennaio 2025 il protagonista è un grande capolavoro del Rinascimento italiano ed europeo: la Madonna con il bambino e i santi Simone e Giuda, nota come “La Madonna di San Simone” di Federico Barocci, una grande pala d’altare proveniente dalla Galleria Nazionale delle Marche di Urbino. Realizzata dal grande pittore urbinate tra il 1566 e il 1567, la pala realizzata in olio su tela e su carta (cm 283x190) è stata recentemente mostrata nella grande retrospettiva dedicata a Barocci al Palazzo Ducale di Urbino.
CHI È FEDERICO BAROCCI
Federico Fiori detto Barocci (Urbino, 1533 – 1612) è erede diretto del classicismo di Raffaello e la sua opera chiude idealmente la grande stagione rinascimentale e, allo stesso tempo, quella altrettanto straordinaria del ducato di Montefeltro, dominata artisticamente da nomi che hanno fatto la storia dell’arte come Piero della Francesca e Donato Bramante.
Definito dal Vasari “giovane di grande aspettazione”, fin da subito Barocci viene presentato come il nuovo Sanzio, tornato a riportare la gloria alla città ducale; ma, mentre Raffaello imbocca giovanissimo la via per Roma, Federico Barocci a trent’anni, dopo importanti soggiorni e commissioni a Roma, compie la scelta, inconsueta all’epoca, di restare nella sua città natale, lontana dai grandi centri culturali. Ciò nonostante, Barocci diviene interlocutore di papi, sovrani e imperatori, anche grazie alla mediazione del suo signore e amico, il duca di Urbino Francesco Maria II della Rovere. Diviene anche uno dei pittori prediletti da Federico Borromeo, cardinale e arcivescovo di Milano dal 1595, la cui passione per l’arte lo portò a rivolgersi a numerosi artisti stranieri per arricchire la sua collezione, contribuendo a fare di Milano una città inclusiva e aperta all’arte internazionale: ecco perché acquistò all’inizio del Seicento una splendida “Natività” di Barocci, che si può ammirare alla Pinacoteca Ambrosiana.
Il percorso artistico di Federico Barocci viene definito, attraverso quasi sei decenni di attività, dalle sue pale d’altare. Per il periodo storico, il numero delle pale realizzate da Barocci è “assolutamente eccezionale”, considerando anche il fatto che esse rappresentano la stragrande maggioranza della sua produzione artistica. Barocci ha in realtà eseguito anche affreschi, opere religiose, alcuni splendidi ritratti e un unico dipinto profano, ma è la trentina di pale d’altare a definire il profilo del suo lavoro.
LA MADONNA DI SAN SIMONE
Realizzata intorno al 1567, “la Madonna di San Simone” sovrastava l’altare della settima cappella della chiesa urbinate di San Francesco. La tela rappresenta San Giuda Taddeo, identificato con l’alabarda del suo martirio, alla destra della Madonna; San Simone, riconoscibile grazie alla sega usata dai suoi aguzzini per ucciderlo; e alla sinistra del gruppo principale la Vergine col Bambino. Straordinaria è la capacità del Barocci di evocare la tenerezza umana – appresa soprattutto da Correggio, in particolar modo nella figura della Vergine che insegna a suo figlio a leggere. Oltre ai soggetti sacri, appaiono in fondo a destra anche i ritratti dei committenti, donatori dell’opera alla Chiesa, i quali esprimono una grande vivida partecipazione alla scena sacra, simbolo di una devozione personale e collettiva.
I curatori dell’esposizione a Palazzo Marino, Luigi Gallo e Anna Maria Ambrosini Massari – gli stessi della grande monografica organizzata dal Palazzo Ducale di Urbino – affermano che “l’opera in mostra a Milano, città con la quale l’artista ha intrattenuto importanti e continuativi rapporti per alcune opere, in particolare per la Fabbrica del Duomo, è un apice della prima maturità di Federico, al centro della costruzione del suo personalissimo stile, pieno di un dinamismo interno tutto emozionale, modulato con colori sensitivi, per intonare, francescanamente, un cantico all’armonia del creato: uomini, piante, animali. (...) Un’opera che parla al cuore, che tocca le corde affettive, che ci coinvolge con la sua impetuosa dolcezza, la sua amorevole gentilezza”.
UN PREZIOSO DISEGNO
L'esposizione è arricchita da un prezioso disegno autografo di Barocci, proveniente dal Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco, preparatorio per una figura di devota nella pala della “Madonna del Popolo,” dipinto oggi conservato agli Uffizi. Realizzato tra il 1575 e il 1579, il foglio offre la possibilità di immergersi nel processo creativo di Barocci, scoprendo le tecniche e i segreti dietro la realizzazione di uno dei suoi capolavori più ammirati.
Si tratta infatti del frammento di un grande cartone, disegnato a carboncino e a gessetto bianco, dove i contorni della figura sono incisi con uno stilo per il ricalco della composizione direttamente sulla pala. Ora il disegno è esposto a Palazzo Marino, a pochi passi dal Palazzo Belgioioso, dove era conservato dalla fine del Settecento e fino al 1943, anno in cui fu donato alle collezioni civiche milanesi.
In sala Arazzi, accanto al video che conclude la mostra, i visitatori potranno ammirare anche un prezioso Presepe napoletano del Settecento, testimonianza dell’arte partenopea iniziata nel XVIII da Giuseppe Sanmartino, provenente dal Castello Sforzesco di Milano.
INFORMAZIONI
- Federico Barocci, La Madonna di San Simone.
Milano, Palazzo Marino, Piazza della Scala 2; sito web - La mostra è a ingresso libero ed è aperta tutti i giorni dal 4 dicembre al 12 gennaio 2025, dalle ore 9.30 alle ore 20.00 (ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura). Il 24 e 31 dicembre chiusura ore 18.00 (ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura); il 25 dicembre apertura dalle 14,30 alle ore 18,30 (ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura)
- I visitatori sono accolti da storici dell’arte, coordinati da Civita, che li accompagnano in gruppi con visite guidate gratuite.
- In occasione della mostra di Palazzo Marino è offerta la possibilità di scoprire tesori architettonici e artistici diffusi sul territorio milanese, grazie all’iniziativa Natale nei borghi (vedi qui il nostro articolo).