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Se la fortuna aiuta gli audaci, la legge premia i tenaci. Lo dimostra la storia paradigmatica dell’isola di Poveglia, un fazzoletto di terra verde (sette ettari) che si trova nella laguna di Venezia.
Da anni Poveglia è al centro di un’aspra contesa tra un’associazione di cittadini, Poveglia per tutti, il Demanio e un imprenditore locale, Luigi Brugnaro, che nel mentre dal 2015 è anche sindaco della città. Ora la sentenza 273 del Tar del Veneto dà ragione all’associazione Poveglia per tutti.
QUATTRO ANNI DI QUERELLE
Costituita da privati cittadini veneziani, l'associazione aveva lanciato una colletta per aggiudicarsi l’isola messa all’asta dal Demanio nel 2014 in ossequio al piano di alienazioni volute dall’allora governo per far cassa. Solo che durante quell’asta del maggio 2014 l’isola era andata appunto a Brugnaro che se l’era aggiudicata con un’offerta di 513mila euro.
Offerta poi rigettata dai tecnici del Demanio (leggi il nostro articolo dedicato) perché non ritenuta congrua. Peccato che poi l’isola non fosse stata data in concessione ai 5mila cittadini che avevano raccolto quasi 400mila euro e presentato – in nome del “bene pubblico” – un piano di sei anni per il riordino e valorizzazione di Poveglia. Né affidata al Comune di Venezia. Ma fosse rimasta semplicemente così come era: abbandonata.
IL RICORSO AL TAR
Ma i combattenti attivisti di Poveglia non si erano persi d’animo e aveva fatto il giro delle sette chiese per presentare il loro progetto di valorizzazione nei minimi particolari. «Ci siamo recati negli uffici veneti e romani per ben 21 volte, offrendo ogni volta proposte e soluzioni per superare ostacoli pretestuosi» spiegano. Ma nulla da fare, fino a quando – è notizia di questi giorni – il Tar del Veneto ha dato ragione all’associazione nel suo ricorso con l’Agenzia del Demanio.
Secondo Il Tar infatti l’agenzia – con un eccesso di potere immotivato e arbitrario – avrebbe colpevolmente non preso in considerazione con giustificazioni non supportate da alcuna legge vigente l’offerta presentata dall’Associazione. E adesso si ricomincia, sperando che sia davvero la volta buona. Che Poveglia torni a essere l’isola di tutti.
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