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A Parma mancano ormai sei mesi per la scadenza della doppia assegnazione, causa Covid, del titolo di Capitale italiana della cultura 2020-21. Dunque bisogna cogliere l'occasione, definita dai parmigiani “Motore azione”, della ripartenza, per visitarla in questo suo particolare momento magico.
Anche perché le occasioni sono davvero tante. Sicuramente un luogo da non perdere è l'antico monastero di San Paolo, ora affidato finalmente al comune di Parma, gestito come un circolo letterario per tanti anni nel primo ventennio del 1500, dalla coltissima badessa Giovanna da Piacenza, prima che si trasformasse in un convento di clausura e dunque invisibile. Vi si nasconde, appena riaperta e restaurata, la camera di San Paolo con un meraviglioso ciclo di affreschi del Correggio. Si tratta di un luogo magico quanto sconosciuto ai più, nonostante si trovi in pieno centro.
La camera di San Paolo / foto Parmawelcome.it
E sempre in centro, negli ampi sotterranei, da poco restaurati del palazzo Tarasconi (fino al 29 agosto) si tiene una mostra, Dare voce alla natura, dedicata al pittore espressionista Antonio Ligabue che viene accostato alle sculture animaliste del contemporaneo Michele Vitaloni (ne abbiamo parlato diffusamente in quest'articolo, ndr). Nel mentre si prepara un altro mega evento: una spettacolare mostra che vedrà come protagonista il re degli street artist Bansky.
Continua intanto, fino al 25 luglio, la mostra Theatrum Mundi dell'artista milanese Piero Fornasetti nella scenografica cornice del teatro Farnese dentro il complesso monumentale della Pilotta. Ormai tutto o quasi è aperto: teatri, musei, biblioteche, gallerie. La città di Maria Luigia è in una fase davvero effervescente.
Parma / foto Getty Images
Vale la pena sottolineare l'importanza di una sosta appena fuori città nella frazione di Fontanellato e precisamente nel Labirinto della Masone, il complesso museale voluto e creato dal raffinato editore Franco Maria Ricci. Ne vale la pena non solo per addentrarsi e perdersi nel vero labirinto realizzato con altissimi bambù ma anche per ammirare la mostra sul tema del labirinto come “summa del sapere, un elemento che avvolge e protegge” come suggeriscono gli organizzatori.
È una esposizione in quattro sale, accanto alle collezioni che contengono le opere d'arte amate da Ricci e a tutte le pubblicazioni firmate FMR che hanno fatto la storia dell'editoria di eccellenza negli ultimi 50 anni.
È stato ricreato un percorso tra una collezione di piccoli labirinti, uno dei simboli più antichi del mondo, presente in tutte le culture, e poi scenografie immersive e multimediali, animazioni e dedali di specchi, una metaforica architettura del dubbio, tutto legato alla memoria e alle suggestioni ispirate allo stesso Ricci, a Umberto eco e a Jorge Luis Borges e curato da Maddalena Casalis.
Fontanellato, il labirinto della Masone / foto Getty Images
INFORMAZIONI UTILI
Vai al sito ufficiale di Parma Capitale Italiana della Cultura per scoprire eventi, mostre e approfondimenti.
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