“La nostra città prosegue con convinzione nella svolta verso una mobilità sempre più sostenibile, anche in vista dell'Expo”. Commenta così il sindaco di Milano Giuliano Pisapia l'inaugurazione del nuovo servizio di car sharing di Eni Enjoy. Al via in questi giorni le iscrizioni online gratuite, senza abbonamento e senza tessera. Basta avere la patente e la carta di credito (anche ricaricabile) per poter “noleggiare” una delle 500 messe a disposizione degli utenti a 25 centesimi al minuto tutto incluso (parcheggi strisce blu e gialle, benzina, ingressi area C). La concorrenza al sistema già avviato con grande successo la scorsa estate del Car2Go è evidente. Se il servizio con le Smart (gestito da Daimler-Chryslet) ha raccolto 50mila adesioni, Enjoy punta agli stessi ottimi risultati, se non di più. Entro gennaio saranno 600 le auto rosse a disposizione, comprese cinquanta 500L, ovvero large, con cinque posti e bagagliaio più capiente.
Lo spazio è la prima evidente differenza e conquista per chi vuole condividere lo spostamento con più persone, in più trattandosi di un progetto italianissimo la speranza di Paolo Scaroni, amministratore delegato di Eni, è di esportare il servizio prima in altre città italiane (Roma e Torino in prima fila) e poi all'estero. In questo Fiat ci mette la faccia sperando nell'effetto autopromozionale del mezzo. Altro partner è Trenitalia che, per ora, propone promozioni per chi è iscritto al Club Frecciarossa. In ogni caso il parco auto complessivo supera oggi quota 1.400 (Enjoy, Car2Go, Guidami-Atm, Trenord E-vai) garantendo al Comune un introito di un milione e mezzo di euro all'anno (1.100 euro per ogni auto del carsharing) da reinvestire nella mobilità tradizionale.
E non è detto che non si inserisca qualcun altro nella competizione del carsharing che ha in Milano il terreno di battaglia ideale. Il bando del Comune scadrà il 31 dicembre, l'obiettivo di palazzo Marino è arrivare a quota duemila auto. Spazio ce n'è. Arriveranno sorprese?