«Vorrei vedere di nuovo i treni pieni - ha esordito il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen nel sottolineare che – c’è più che mai bisogno della ferrovia come modalità di trasporto sostenibile per raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo».
Una bella notizia per gli amanti dei viaggi in treno che è stata però ignorata dai media italiani: la dichiarazione è giunta al vertice dei ministri dei trasporti europei dello scorso 17 maggio. Ma, si sa, ormai da anni Trenitalia (e per ora purtroppo anche Italo) ha deciso di disinteressarsi dei collegamenti internazionali almeno quanto dei treni letto.
Un Trans Europ Express in una foto d'epoca
Nel corso del vertice, invece, è stata firmata una lettera d’intenti per far nascere una rete europea di servizi diurni e notturni veloci, il cosiddetto programma Trans-Europ-Express 2.0 che si richiama allo storico network che nel Dopoguerra letteralmente “ha fatto l’Europa” con la sigla TEE. Il risvolto più interessante dell’iniziativa TEE 2.0 è quello di avere individuato delle linee guida per questi servizi passeggeri internazionali di alta qualità a intervalli regolari, scavalcando la contrapposizione con l’altà velocità. Un tema spinoso, vista la disparità che contrappone Francia, Italia e Spagna alla Germania e alle reti connesse con il suo “ecosistema”.
Da un lato infatti i Paesi latini hanno investito molto sulle reti dedicate da 300 km/h e più, potendo offrire collegamenti molto rapidi – tre ore per i collegamenti Milano-Roma, Parigi-Marsiglia e Madrid-Barcellona – e corse frequenti. Dall’altro la Germania, dove per andare da Berlino a Francoforte ci vogliono ancora quattro ore e mezza e le linee AV si contano sulle dita di una mano, e Paesi come Austria, Svizzera e Olanda dove le cose sono messe pure peggio.
La rete TEE 2.0 ipotizzata per i prossimi anni
Il progetto TEE 2.0, sviluppato in una logica inclusiva, prevede solo standard minimi; chi può far meglio è benvenuto. Quindi la rete dovrà prevedere percorsi tra almeno tre Stati (o tra due stati su una distanza di almeno 600 km); i treni viaggeranno almeno a 160 km/h su una parte significativa del percorso e i collegamenti dovranno garantire una velocità media complessiva di almeno 100 km/h. Il tutto accompagnato da servizi accessori (condizionamento, wifi, ristorazione) in grado da offrire livelli di comfort più che competitivi con l’aereo.
In attesa che si concretizzi la rete TEE 2.0 diurna (qui l’anteprima di novembre 2020), con l’orario invernale 2022 in vigore dal prossimo dicembre potrebbero già vedere la luce i collegamenti TEE 2.0 notturni sui percorsi Vienna-Monaco-Parigi e Vienna-Zurigo-Amsterdam, mentre nel 2023 potrebbero partire le linee Vienna-Berlino-Bruxelles e Vienna-Zurigo-Barcellona. Le ferrovie austriache Öbb già dal 2016 hanno fatto importanti investimenti per il rinnovo del parco vetture letto, con 20 nuovi convogli da sette carrozze del servizio NightJet, e pochi mesi fa è stata completata, a Vienna, una base operativa dedicata esclusivamente alla gestione dei nuovi treni notturni.
Un nuovo convoglio notturno NightJet delle ferrovie austriache
Il tallone d’Achille del treno resta infatti quello dei tempi di costruzione dei convogli: per la disperazione delle start-up che sognano di rivoluzionare il settore in un paio d’anni come si trattasse di Tesla o FlixBus, l’industria ferroviaria mondiale ha tempi ben diversi, specie se si tratta di sviluppare allestimenti nuovi come nel caso dei servizi notturni, dove per contenere i prezzi è indispensabile associare il format della cabina con bagno e doccia privati a uno sfruttamento ottimale degli spazi.
Il prototipo della cabina letto dei nuovi convogli notturni austriaci
La buona volontà di Bruxelles c’è comunque tutta. Ursula von der Leyen ha promesso che la Commissione presenterà entro fine anno un piano d’azione per promuovere i servizi ferroviari passeggeri a lunga percorrenza. La Commissione esaminerà anche misure per agevolare nuovi collegamenti notturni, che hanno un "enorme potenziale" per attirare più passeggeri su rotaia. Resta confermato l’obiettivo pre-pandemia del Green Deal comunitario di raddoppiare il traffico passeggeri su rotaia a lunga distanza entro il 2030, per triplicarlo al 2050.
Il prototipo di una nuova tipologia di posti letto dei nuovi convogli notturni austriaci
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