Il prossimo 9 maggio, a Budapest, il Giro d’Italia non partirà. Un maggio senza Giro - che per ora è invece programmato a ottobre - è qualcosa di impensabile per gli appassionati di ciclismo e per tutti è una occasione mancata di viaggiare insieme alla Carovana rosa su e giù tra le bellezze dello Stivale. Ma se la prudenza ci impone di lasciare a casa le biciclette, nessuno puo contenere la forza dell'immaginazione. Quest'anno ad appassionarci saranno così le storie di "un Giro che non c'è".
Dal 9 maggio il peloton non avrà capitani, gregari, scalatori e finisseur, ma sarà composto da una squadra agguerrita di quaranta tra scrittori e illustratori che ogni giorno racconteranno lo svolgimento della corsa mettendo in campo fantasia e passione per il ciclismo. Ciascuna tappa avrà un narratore e un illustratore diverso: l’invenzione della corsa e la classifica che ne deriverà andranno a comporsi in un puzzle di sguardi differenti, in una visione d’insieme che è sport, geografia, paesaggio, storia e storie lungo le strade e la primavera del Giro.
In questo omaggio alla Corsa Rosa il Touring Club Italiano si affiancherà al Gruppo dei "senzagiro" come una fedele ammiraglia, seguendo i nostri eroi giorno per giorno, arricchendo la tappa del giorno pubblicata sul sito senzagiro.com con informazioni turistiche e geografiche che troverete sul nostro sito. Non si saprà, in partenza, come andranno la corsa e il racconto. Non si saprà chi vincerà e chi perderà. Accadrà tutto giorno per giorno, come in una corsa vera.
ll Giro d'Italia sulle pagine della rivista del Touring / foto Archivio Tci
"UN GIRO CHE NON C'E" 'A FAVORE DI NAMASTE', A BERGAMO
"Un Giro che non c'è" sarà un gioco che non proverà solo a riempire le giornate di maggio prive di sport. Sarà infatti l'occasione per sostenere migliaia di persone che in queste settimane stanno sacrificando salute e affetti per sostenere i più fragili, in una scommessa ben più azzardata di un passatempo ciclo-letterario. Verrà attivata una raccolta fondi dal sito senzagiro.com, per indirizzarla là dove il Covid ha colpito più duro, a Bergamo.
Donazioni di sponsor e di privati verranno destinate a Namasté, cooperativa sociale che da vent’anni sul territorio della Bergamasca incontra e assiste circa tremilapersone fragili al giorno: disabili, anziani, malati, bambini e adolescenti in difficoltà. In queste settimane Namasté, pur fra mille difficoltà, ha intensificato i propri servizi facendo di tutto perché questa emergenza non provochi un'ulteriore e ancora più grave emarginazione.
"Dare una mano a una realtà piccola come la cooperativa Namasté per noi significa poterli affiancare sulla strada - dicono "i Senzagiro" -, un po' come in una corsa ciclistica, un po' come succede al Giro, che resta il nostro gioco preferito. Anche per questo da qui al 9 maggio sarebbe bello poter ingrossare il gruppo dei SenzaGiro".