Ci soffermiamo qui sui tre vincitori della categoria "Turismo sostenibile di montagna": progetti coraggiosi, inconsuti, certamente originali che sono stati scelti da una giuria di qualità e da alcuni esperti del settore (studenti dell’Università degli Studi di Bergamo coordinati dal docente Andrea Macchiavelli, l'autore di Geo Luigi Felicetti, i giornalisti Massimiliano Ossini e Mia Pizzi). Quando la situazione lo permetterà, il pubblico potrà visitare la mostra dedicata che sarà allestita nel centro espositivo del Lagazuoi, presso la stazione di arrivo dell’omonima funivia tra Cortina e l’Alta Badia, in una cornice di grande bellezza.
Il primo progetto vincitore ci porta nel comprensorio Pontedilegno-Tonale (Lombardia), nel cuore del ghiacciaio Presena, a 2600 metri di altezza. Qui nasce l’Ice Dome, un teatro ricavato interamente nel ghiaccio, raggiungibile dalle piste o in cabinovia. Per tre mesi all’anno va in scena un cartellone di eventi con grandi ospiti internazionali e repertori che spaziano dalla musica classica, al jazz, fino al rock. A parte qualche luce di scena, il resto è sostanzialmente di ghiaccio: anche gli strumenti – violini, viole, violoncelli, chitarre, percussioni e un enorme xilofono – suonati dalla ParadICE Orchestra. Il pubblico viene trasportato in un ambiente irreale, magico, fatto di suoni e colori, un incanto che nasce dalla neve e si scioglie con la primavera: così si porta l’accento sui cicli stagionali e sull’acqua, elemento chiave, risorsa mai così preziosa, simbolo di una bellezza che travalica i confini.
A Illegio, remoto borgo della Carnia, in Friuli Venezia Giulia, don Alessio Geretti ha pensato di rivitalizzare il paese con delle mostre d’arte. E così, insieme all’Associazione culturale Comitato di San Floriano, il paese fiorisce ogni anno con opere da tutta Europa, trasformandosi in un museo diffuso che attira molti visitatori. La marginalità della montagna, lontana dalle rotte consuete, diventa una lente attraverso cui leggere l’arte, dando centralità a una visione “altra”, potentemente innovativa. La sostenibilità del progetto non è solo ambientale, ma sociale: è coinvolta larga parte della popolazione locale, sia a livello culturale che micro-imprenditoriale.
Dalle incisioni rupestri alla street art: ecco come la Val Camonica, in Lombardia, lega insieme passato e presente, scrivendo un capitolo nuovo di una storia antichissima. Nasce un parco diffuso di arte pubblica, con percorsi escursionistici, realizzato insieme a Ozmo, al secolo Gionata Gesi, uno dei più autorevoli writers italiani. Sotto la sua guida, otto giovani artisti hanno realizzato opere di vario stile nei Comuni di Borno, Cerveno, Lozio e Malegno. L’intervento racconta lo spazio pubblico contemporaneo della “valle dei segni”, nota per una delle più sorprendenti collezioni mondiali di petroglifi (Patrimonio dell'Umanità Unesco), caricandolo di valenze artistiche e comunicative più contemporanee. Camminando lungo questi percorsi si scoprono segrete assonanze tra le ere della storia umana, simboli da interpretare, visioni creative.
INFORMAZIONI
Per maggiori informazioni anche sugli altri vicitori del premio, consultare il sito ufficiale www.lagazuoiwima.org.