La tutela del paesaggio è da sempre uno degli obiettivi principali del Touring: segnaliamo quindi con soddisfazione che questo argomento è sempre all'ordine del giorno di tanti convegni sia nel nostro Paese sia all'estero. Questa volta parliamo di un convegno internazionale che si terrà il 24 e 25 gennaio a Birmensdorf, in Svizzera, nel cantone di Zurigo, località celebre per essere la sede dell'Istituto federale di ricerca sulla foresta, la neve e il paesaggio (WSL). Si tratta della seconda conferenza internazionale sul paesaggio e la salute.
Che cosa unisce il paesaggio e la salute? Sembrano due argomenti ben lontani, ma così non è. L'urbanizzazione ha portato al mutamento del paesaggio: campagne e colline si sono trasformate in contenitori di case e di manufatti di cemento. I ritmi della civiltà rurale hanno ceduto il passo alla frenesia della città, ma lo stile di vita della società urbana è caratterizzato dalla mancanza di esercizio fisico (da cui l'esplosione delle palestre) e dalla necessità di trovare nel tempo libero pace e natura. Ecco allora che entra in gioco la medicina preventiva per prevenire malattie e ovviare alle conseguenze negative della vita urbana.
L'altro appuntamento, più vicino, a Villadossola (Vb), sempre il 24 gennaio, ha per tema invece le strategie da adottare nelle aree protette e nei parchi nel corso del 2012 in funzione dell'applicazione della Carta europea del turismo sostenibile nelle aree protette. Organizzato dai parchi dell'Ossola, si terrà alle ore 15 presso il Centro coordinamento territoriale di Villadossola, in via Boldrini. Nel corso del Forum saranno presentate alcune "buone pratiche" realizzate nei territori di altre Aree Protette, esposte dai diretti protagonisti di questi processi, quali Stefania Petrosillo di Federparchi, Nanni Villani del Parco naturale Alpi Marittime, Stefan Marchioro del Consorzio Padova Terme Euganee, Luca Dalla Libera consulente di Federparchi.
I concetti esposti nella Carta europea che meritano attenzione sono molti: per esempio tutelare e valorizzare il patrimonio naturale e culturale, per il turismo e attraverso il turismo, proteggendolo dall’eccessivo sviluppo; andare incontro ai bisogni particolari di visitatori svantaggiati (l’area protetta terrà conto di tipi di clientela spesso ignorati dall’offerta turistica, come i portatori di handicap, le persone malate o in convalescenza, i giovani e la clientela con un basso reddito). Ancora un altro obiettivo della carta è migliorare la qualità della vita degli abitanti, con il coinvolgimento delle comunità locali nella pianificazione del turismo nell’area interessata.