È insostituibile la sensazione di viaggiare con la testa per aria e i piedi che misurano passo passo strade, vie, sentieri. Tanto che al Touring, oltre a volumi e guide scritte da camminatori per camminatori, siamo impegnati in percorsi mirati a sostenere, certificare e promuovere nuovi percorsi a piedi, sul modello d'eccellenza delle Bandiere Arancioni.
Ecco il motivo per cui non può mancare uno spazio che dia credito a un nuovo percorso a tappe che valorizza questa volta il patrimonio antico delle terre etrusche del Lazio.
I neonato si chiama Cammino degli Etruschi, pensato per raccontare l’eredità della civiltà etrusca attraverso un viaggio a piedi tra paesaggi collinari, tratti costieri, vie cave e siti archeologici.

Il percorso unisce la Necropoli della Banditaccia di Cerveteri e la Necropoli dei Monterozzi di Tarquinia, entrambe riconosciuti come Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco. Si snoda per circa 150 chilometri divisi in sette tappe. La regia è dell’associazione Dmo Etruskey, a cui aderiscono i 12 Comuni del litorale e dell’Etruria laziale, oltre a moltissimi operatori turistici, imprese e associazioni che operano sul territorio.

IL PERCORSO
Da Cerveteri il tracciato si apre lungo la suggestiva Via degli Inferi, prosegue verso la Selva Grande di Manziana e la Riserva di Monterano, con il suo borgo fantasma, abbandonato definitivamente alla fine del XVIII secolo, scenario suggestivo e fotografatissimo. Da qui si raggiungono i paesaggi pastorali di Tolfa e Allumiere. Si entra poi nel cuore archeologico dell’entroterra con Blera, l’abitato etrusco di San Giovenale e le necropoli rupestri del Parco Marturanum a Barbarano Romano. Avanzando verso Monte Romano, ecco Tarquinia, dove tumuli e tombe dipinte accompagnano il camminatore verso la conclusione del viaggio, che si chiude a Montalto di Castro, nello scenario unico del Parco Archeologico e Naturalistico di Vulci.

Il Cammino coinvolge i territori dei 12 Comuni della DMO Etruskey – Allumiere, Barbarano Romano, Blera, Canale Monterano, Cerveteri, Civitavecchia, Ladispoli, Montalto di Castro, Monte Romano, Santa Marinella, Tarquinia e Tolfa. Dal percorso principale si può deviare verso la costa di Santa Marinella e il santuario di Pyrgi, la Riserva di Torre Flavia a Ladispoli, e Civitavecchia, città con un’importante eredità etrusca testimoniata dalle necropoli della Scaglia e del Marangone. Le deviazioni brevi valorizzano necropoli minori, canyon tufacei e piccoli borghi.
Se come spesso accade, mancano il tempo o le energie utili a percorrere a piedi tutto il tracciato, si può approfittare dei collegamenti ferroviari Roma–Civitavecchia–Pisa e Roma–Viterbo e concentrare il cammino tra i due e i quattro giorni.
