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“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e tecnica, la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della Nazione”. È l'articolo 9 della Costituzione, uno dei punti più nobili dell'ordinamento italiano ma spesso uno dei più ignorati, tanto da spingere l'ex ministro dell'Ecomomia Giulio Tremonti a pronunciare la frase: “Con la cultura non si mangia”. Proprio l'articolo 9 è stato il fulcro della seconda edizione degli Stati generali della cultura, l'incontro promosso dal quotidiano Il Sole 24 Ore in collaborazione con la Fondazione Roma, dal titolo: “Realizzare l'articolo 9 della Costituzione”.
All'appuntamento, svoltosi il 21 novembre a Milano, hanno preso parte oltre ai “padroni di casa” Benito Benedini, presidente del Gruppo 24 Ore, e Roberto Napoletano, direttore de Il Sole 24 Ore, Emanuele F. M. Emanuele, presidente della Fondazione Roma, Giuseppe De Rita, presidente del Censis, Patrizio Bertelli, amministratore delegato del gruppo Prada, Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, la ricercatrice e senatrice a vita Elena Cattaneo e il premier Enrico Letta, in videoconferenza a causa di un impegno di Governo. Di seguito una sintesi delle proposte emerse.
Progetto “Capitale italiana della cultura”. Sulla scia del successo dell'iniziativa “Capitale europea della cultura 2019”, che vede in gara ben sei città italiane, Enrico Letta ha lanciato l'idea di una “Capitale italiana della cultura”. L'obiettivo è quello di stimolare le città, anche quelle più piccole, a una sana concorrenza volta alla promozione del territorio oltre a incentivare gli investimenti dei privati nel ruolo di sponsor. “Per le candidature a Capitale europea della cultura – ha spiegato il premier – sono arrivate molte proposte valide che sono state scartate ma che evidenziano quanto la progettualità e l'inventiva nel nostro Paese siano vaste, così abbiamo pensato a un'iniziativa simile a quella europea ma rivolta solo alle città italiane”. Il progetto prenderebbe avvio già dal 2014; le città potranno partecipare inviando la candidatura a una giuria di esperti che proclameranno il vincitore il 27 maggio. Non è una data scelta a caso, è infatti l'anniversario dell'attentato mafioso di via dei Georgofili a Firenze che nel 1993 danneggiò la Galleria degli Uffizi e uccise cinque persone. Sarebbe un segnale forte, per dimostrare che la cultura, anche se posta in ginocchio da ignoranza e violenza, è capace di rimettersi in piedi e ripartire.
“Portare i bronzi di Riace a Milano per Expo 2015”. È la proposta di Benito Benedini per promuovere un evento che porrà Milano e l'intero Paese sotto i riflettori mondiali. Benedini ha spiegato che l'Expo deve essere lo scenario di tutto ciò che di bello l'Italia rappresenta. In questo modo i Bronzi di Riace diventerebbero testimonial dell'evento e potrebbero essere ammirati da milioni di visitatori da tutto il mondo. Complementare a questa idea è poi quella di selezionare 20 opere d'arte italiane, da inviare ai Paesi partecipanti all'Expo, così da essere esposte al pubblico nel periodo della manifestazione come ambasciatori di pregio del made in Italy.
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