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Nuove regole per chi si imbarca su un volo per gli Stati Uniti. Dal 26 ottobre infatti gli Stati Uniti hanno unilateralmente introdotto nuove e più stingenti procedure di sicurezza per tutti i passeggeri che decollano da qualsiasi aeroporto del mondo con destinazione gli States. La novità più eclatante è l’introduzione dell’intervista preventiva poco prima dell’imbarco, simile a quella cui è sottoposto chi si imbarca per Israele, per verificare la presenza di profili a rischio. Così domande come «Perché va a New York?». «Conosce qualcuno a Miami?». «Mi può dire dove pernotterà?» che alle volte vengono poste al controllo passaporto americano verranno anticipate prima dell’imbarco. Il piano rientra nella richiesta di Washington di introdurre controlli più stringenti in ottica anti terrorismo. Il sistema è già utilizzato da alcune linee aeree a stelle e strisce, come American Airlines.
Al momento le misure di controllo variano da compagnia a compagnia. Così per i voli Lufthansa oltre al controllo dei personali dispositivi elettronici verranno introdotte brevi interviste al momento del controllo dei documenti in aeroporto o al gate; mentre per chi volo Emirates sono previste interviste già al momento del check-in. Per chi sceglie Air France invece saranno introdotte interviste in forma di questionario da compilare all’aeroporto di Orly e a quello di Charles de Gaulle. Secondo il Dipartimento americano dei Trasporti saranno coinvolti ogni giorno circa 325 mila passeggeri su circa 2.100 voli commerciali che ogni giorno decollano da 280 aeroporti in 105 Stati e atterrano in uno scalo statunitense. Le compagnie invitano dunque chi è in partenza per gli Stati Uniti ad anticipare l’arrivo in aeroporto in previsione delle possibili code che si verranno a formare.
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