
Con 95.760 ettari coltivati, la Sicilia è il secondo “vigneto” d’Italia per estensione, ed è la prima regione per superficie vitata bio. Nonostante l'ultima vendemmia sia stata la meno produttiva dal 1947 (-31%), soprattutto in conseguenza della condizioni climatiche sfavorevoli, l’annata 2023, presentata alla stampa italiana e internazionale durante la XX edizione di Sicilia en Primeur, ha visto risultati molto positivi sul profilo qualitativo e organolettico: nonostante la riduzione della quantità, insomma, vincono identità, territorio e qualità.

Meglio i bianchi dei rossi, come confermano anche gli ultimi dati delle esportazioni (+7% i bianchi fermi dop, -4% i rossi dop). Spiccano il grillo, che conferma la sua capacità di creare vini che evolvono nel tempo, con un vitigno performante anche nelle riduzioni di quantità; e il catarratto (il primo vino della Sicilia per produzione, ultimamente vinificato anche con metodo charmat) che senza rinunciare alle sue caratteristiche di grande autoctono incontra sempre più il gusto internazionale. È cresciuto in qualità anche il cerasuolo di Vittoria, blend di nero d’Avola e frappato e unica docg siciliana, con uno stile che unisce eleganza, versatilità e freschezza.
La sorpresa della vendemmia 2023 è stato il vino prodotto dal vitigno syrah, le cui uve hanno dimostrato una grande resistenza alle condizioni meteo e una maturazione eccellente.

Sono alcuni dei dati emersi durante il convegno 2024 di Assovini Sicilia, l’associazione di vitivinicoltori siciliani che riunisce un centinaio di aziende vitivinicole dell’isola (oltre l’80% della produzione) con l’obiettivo di promuovere il vino siciliano di qualità nel mondo.
Le aziende associate producono circa 900 etichette e il 99% sono a denominazione di origine controllata (doc). L’associazione, nata nel 1998 per volontà di tre decani del vino dell’isola: Diego Planeta, Lucio Tasca d’Almerita e Giacomo Rallo della cantina Donnafugata, è oggi presieduta da Mariangela Cambria della cantina Cottanera.

I PROTAGONISTI
«Sono orgogliosa di rappresentare un’associazione che ha sempre veicolato e promosso un’immagine contemporanea della Sicilia, legata alle tradizioni, dinamica, elegante – ha affermato Mariangela Cambria, presidentessa di Assovini Sicilia. Grazie al coraggio di chi ha creduto nell’associazionismo mettendosi in gioco senza protagonismi, oggi la Sicilia nel mondo è un brand dal potente e profondo valore culturale e dall’appeal internazionale. La grande rivoluzione di Assovini Sicilia è stata quella di aver creduto nel vino come un prodotto culturale, dal potenziale straordinario e unico, prima che economico».

«Sono sempre stato convinto che collaborare e condividere obiettivi di lungo termine sia il modo giusto per creare valore e per promuovere i nostri straordinari contesti viticoli. L'associazionismo incarna concretamente lo spirito di collaborazione dei produttori siciliani. Il nostro "fare squadra" ha orientato la vitivinicoltura siciliana all'eccellenza, contribuendo al suo successo» ha aggiunto Antonio Rallo, già presidente Assovini e attuale presidente del Consorzio di Tutela Doc Sicilia.

Nel 2004 Assovini crea Sicilia en Primeur, un evento da allora annuale che punta a raccontare l’annata in uscita e insieme a essa il territorio in cui è stata prodotta.
Una manifestazione itinerante dove si alternano degustazioni, tour, masterclass, convegni, che vedono protagonisti i produttori insieme alla stampa nazionale e internazionale. Il vino diventa, così, una chiave di lettura per comprendere le mille sfaccettature dell’isola e il suo patrimonio storico-culturale, insieme alla storia dei produttori e delle aziende vitivinicole. E sempre più cantine propongono esperienze di scoperta del territorio che vanno oltre la semplice visita con degustazione.

I LUOGHI
Fra queste Casa Grazia a Gela, le cui vigne si affacciano sul mare della riserva naturale del Biviere, lago salato costiero dall’ecosistema unico, i cui terreni calcarei esaltano la sapidità del grillo; Feudi del Pisciotto, in Val di Noto, dove uno dei palmenti più grandi e meglio conservati dell’isola è diventato un elegante ristorante con annesso Relais, o ancora come le Tenute Pollara di Corleone (Pa), un agriturismo di charme con piscina e parco giochi dedicato ai più piccoli.

In questi 25 anni, Assovini Sicilia ha saputo rinnovarsi dimostrando la giusta attenzione ai temi ambientali, contribuendo alla nascita della Fondazione SOStain Sicilia. «Nel 2020 è nata la Fondazione SOStain Sicilia, il cui obiettivo è accompagnare le cantine verso la misurazione dell’impatto che la loro azione ha sull’ecosistema. Alla Fondazione SOStain Sicilia ad oggi hanno aderito 43 cantine siciliane» ha aggiunto Alberto Tasca, presidente della Fondazione SOStain Sicilia.

“Sicilia en Primeur 2024 celebra un doppio compleanno: venticinque anni dalla fondazione di Assovini Sicilia e vent’anni anni dalla prima edizione di Sicilia en Primeur. L’associazione, che oggi riunisce cento aziende vitivinicole, è protagonista della storia della vitivinicoltura siciliana e della sua rivoluzione, grazie alla straordinaria visione dei suoi fondatori e all’impegno dei successori e delle aziende che in questi anni hanno lavorato per promuovere il vino siciliano come ambasciatore culturale nel mondo, valorizzando la diversità del continente vinicolo siciliano”, ha concluso la presidentessa di Assovini Sicilia Mariangela Cambria.
INFORMAZIONI
- Per conoscere meglio il progetto, la storia e le cantine che aderiscono ad Assovini Sicilia, consultare il sito dedicato.
- Per ulteriori informazioni sulle cantine citate: Casa Grazia a Gela (Cl); Feudi del Pisciotto, wine relais e ristorante Il palmento a Niscemi (Cl); Tenute Pollara a Corleone (Pa), un agriturismo di charme con piscina e parco giochi.
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