Sembra che non ci sia pace per le isole Tremiti, costrette a combattere e vincere battaglie per preservare la loro meravigliosa bellezza e conservare la biodiversità custodita nelle acque del suo mare. L'ultima vittoria è avvenuta grazie a uno degli atti finali del governo Letta che il 14 febbraio ha espresso un deciso no ai due megaprogetti di parchi eolici programmati nella parte nord delle coste adriatiche pugliesi, uno dei quali proprio di fronte alle Tremiti, tra Chieuti e Serracapriola. Al di là dell'importante successo e dello scampato pericolo, il fronte del no può esprimere soddisfazione soprattuto perché le motivazioni del diniego solo legate alla tutela della bellezza del paesaggio costiero, un valore che troppo spesso viene messo da parte per interessi economici. Altro interessante spunto di riflessione in questa vicenda è stata la capacità del governo di ascoltare le ragioni delle amministrazioni locali interessate, assolutamente contrarie al progetto. Una buona notizia per l'ambiente ma soprattutto per gli amanti delle Tremiti, luogo in cui 50 anni fa il Touring costruì in totale armonia con la natura circostante uno dei propri villaggi turistici, operativo ancora oggi, improntato a un turismo dolce e sostenibile e al rispetto dell’ambiente.
LA NOTA DI PALAZZO CHIGI. “Al fine di consentire una valutazione complessiva degli interessi coinvolti" dice la nota ufficiale trasmessa in serata da Palazzo Chigi, al termine dell’ultima riunione presieduta dall’ormai ex premier Enrico Letta "il Consiglio ha esaminato due progetti di impianto per la produzione di energia elettrica da fonte eolica da realizzare il primo al largo delle coste di Chieuti e Serracapriola (Foggia), il secondo di fronte alla costa di Zapponeta e Manfredonia (Foggia) e Margherita di Savoia (Barletta-Andria-Trani); esaminate le implicazioni e le posizioni delle diverse amministrazioni il Consiglio ha concluso che, in considerazione del significativo impatto paesaggistico che imporrebbero alla bellezza delle coste, essi non verranno realizzati”.
Un importante rischio scongiurato quindi, considerando che il parco eolico “Off Shore-Chieuti” che comprendeva 50 pale, secondo il progetto sarebbe sorto di fronte al parco marino delle isole Tremiti a una distanza minima dalla costa di cinque e massima di nove chilometri.
LA BATTAGLIA CONTRO LE TRIVELLAZIONI. Come scritto in apertura di articolo, quella contro i parchi eolici non è stata l'unica battaglia che le Tremiti hanno dovuto affrontare per proteggere il proprio patrimonio ambientale. Sono passati pochi mesi da quando il ministro dello Sviluppo economico del governo Letta, Flavio Zanonato, ha scongiurato il rischio di trivellazioni nel mare delle Tremiti, che avrebbe irrimediabilmente compromesso la biodiversità delle sue acque. Una battaglia vinta quindi, ma la guerra sembra non essere ancora conclusa. Leggi tutta la storia sul nostro sito.