L'altra faccia della Romagna, tra tesori culturali e panorami mozzafiato
Che cosa fare a Rimini e San Marino: storia, mare e piadine
19 giugno 2015
di Luca Sartori
Tempo di lettura-8 minuti
C’è qualcosa di unico in questo angolo d’Italia. Lo si respira per le strade, soggiornando negli alberghi, frequentando i locali o stando distesi sulla spiaggia. Sarà la gente di Romagna, la loro armoniosa parlata, il profumo di piada, magari il liscio che fa da colonna sonora all’estate della riviera o forse l’efficienza e i servizi di una zona che sa coccolare il turista accompagnandolo ovunque cercando di non fargli mancare nulla. E’ una terra generosa la Romagna, e qui, tra Rimini e San Marino, tra la capitale del diventimento e l'antica repubblica del monte Titano, alla musica delle discoteche si uniscono i tanti tesori di una storia millenaria.
VENERDI SERA - L’ARRIVO A RIMINI
Per calarsi fin dal venerdi sera nell’essenza di Rimini, non si può che iniziare dal mitico Grand Hotel, dal parco Federico Fellini dominato dall’imponente facciata in stile liberty di una struttura che ha regalato, in più di un secolo di storia, stile ed eleganza al prestigioso lungomare riminese, dove innumerevoli celebrità si sono fatte rapire dalle sue magiche atmosfere. Su tutti Federico Fellini, che lo utilizzò come teatro di svariate scene di uno dei suoi film più famosi e premiati, Amarcord. Una passeggiata sul lungomare Claudio Tintori, che dal parco Fellini va verso il sud della città, con sulla destra i tanti hotel e dall’altra le immense spiagge sabbiose dell’Adriatico, regala l'odore di salsedine, l’ordinato rientro dei bagnanti dalle spiagge e i profumi di frittura di pesce che dalle cucine dei ristoranti si diffondono per le strade.
Quando il lungomare Claudio Tintori diviene lungomare Augusto Murri, lasciata la vista del mare ci si addentra nell’interno della città alla ricerca di un ristorante per la cena. Da provare il tipico brodetto dell’Adriatico, un tempo piatto povero dei pescatori, preparato con almeno nove, dieci qualità differenti di pesce, per proseguire magari con la saporita rustìda, il pesce in graticola impanato in aglio e prezzemolo, oppure con delle seppie ripiene o un fritto di gamberi e calamari, il tutto accompagnato da un bianco asciutto e armonico della zona, il Trebbiano.
SABATO – RIMINI
Per chi non ha fatto tardi la sera prima, ideale la sveglia presto per godersi la colazione in una delle caffetterie del centro storico, tra il via vai di coloro che rientrano dalla nottata consumata nei locali alla moda della riviera. Alla zona della città affacciata sul mare si contrappone il centro storico, nell’interno, autentico tripudio di storia e tesori architettonici. La capitale adriatica del divertimento è infatti anche interessante meta artistico-culturale. E’ l’Arco di Augusto a introdurci nel centro storico della città. Qui si inizia a respirarne l’aria millenaria, e da qui parte il corso d’Augusto che divide in due il suo cuore antico collegando l’arco al ponte Tiberio, al di là del quale c’è il suggestivo quartiere di San Giuliano.
Difficile stabilire un percorso nell’intricata ragnatela di strade e vicoli del centro; più facile lasciarsi trascinare dalla curiosità e dai dettagli e stupire dagli scorci più suggestivi. Botteghe e negozi si alternano ai monumenti, ai palazzi e alle piazze. Piazza Cavour, importante zona della città soprattutto in epoca medioevale, è indubbiamente uno dei punti più ricchi di edifici e monumenti storici, dal palazzo del Podestà, con i tre archi gotici frontali, al duecentesco palazzo merlato dell’Arengo, dal teatro Galli alla medioevale fontana della Pigna alla statua seicentesca di papa Paolo V. Dall’altra parte di corso d’Augusto c'è piazza Ferrari, detta “la vasca”, area archeologica sede di reperti che vanno dall’epoca romana al medioevo con, tra i ritrovamenti, un ricco corredo chirurgico custodito nel Museo della Città.
Altra piazza da vedere è piazza Tre Martiri, dalla forma ovale ricalcante parte del foro dell’antica Ariminum. Suggestiva poi la visita al ponte Tiberio via acqua, imbarcandosi su una barca a remi o un catamarano, per ammirare uno dei gioielli della Rimini romana in modo insolito. Finale di mattinata oltre il ponte Tiberio, al suggestivo borgo di San Giuliano, tra le sue stradine e le sue piazzette dal sapore medioevale per poi concedersi un pranzo a base di tipicità romagnole. Per iniziare un assaggio di coppa e prosciutto, straordinari salumi della zona; come primo un bel piatto di ravioli con ripieno di spinaci e ricotta per finire con il coniglio alla cacciatora o con le quaglie allo spiedo, il tutto accompagnato il rosso tipico romagnolo, il Sangiovese.
Pomeriggio a castel Sismondo, poderosa fortificazione voluta da Sigismondo Malatesta, al Tempio Malatestiano, cattedrale riminese dai primi dell’ Ottocento e tra le principali espressioni architettoniche del primo Rinascimento in Italia, nel quale è custodito un trecentesco crocifisso di Giotto e un apprezzabile affresco di Piero della Francesca relativo a Sigismondo Pandolfo Malatesta. Finale di pomeriggio al Museo della Città, per ammirare la sezione medioevale, quella archelogica, la parte dedicata alla pittura del Trecento oltre alle tante opere di scuola riminese.
Cena in una delle tante piadinerie della città, assaggiando la tipica piadina, la sfoglia di farina di frumento, strutto, olio, sale e acqua; da provare la tradizionale con rucola e squacquerone, la classica al salame, oppure alla porchetta o alla salsiccia cotta alla brace. Bis dolce con piadina a base di crema gianduia o confetture. Serata a passeggio nella Rimini notturna tra botteghe e negozi aperti, locali con piano bar, code davanti alle discoteche, alle pizzerie e ai ristoranti, poi gelaterie e alberghi illuminati. E’ il vitale viale Amerigo Vespucci l’ultima vitale cartolina della giornata riminese.
DOMENICA – SAN MARINO
Un saluto all’Adriatico e partenza alla volta del monte Titano, destinazione San Marino. La strada consolare Rimini San Marino è una lunga arteria che porta al piccolo stato che regala per gran parte del suo percorso la vista del monte Titano. L'ultimo tratto di percorso è invece una suggestiva arrampicata. Patrimonio dell'Unesco dal 2008, San Marino, arroccata a oltre 600 metri di altitudine, colpisce per la sua posizione sullo sperone roccioso, con il versante verso il mare a strapiombo. Sono i panorami a saziare la vista di chi a San Marino si sa perdere per le piazzette, i palazzi storici, le chiese e le tante caratteristiche botteghe. Uno sguardo al vicino Montefeltro, un altro alla Romagna e all’Adriatico per fare poi ritorno ad un nuovo vicolo, in un’altra piazzetta, tra chioschi e locali. Le ripide strade accompagnano il turista alla volta delle rocche, straducole ricolme di negozi di ceramiche dipinte a mano, raffinati pizzi e ricami, oggetti d’arte in legno, materiali preziosi e in ferro, francobolli e monete.
Imperdibili Rocca Guaita, risalente al X-XI secolo, dove i cittadini si rifugiavano durante gli assedi, Rocca Cesta, ubicata a 755 metri, punto più alto del Monte Titano, dove merita una visita il museo delle armi antiche, e Montale, collegato alla seconda torre tramite la muraglia, angolo panoramico di gran suggestione. Pranzo con i tipici “strozapret”, la pasta preparata con farina, acqua e sale da gustare con il sugo di carne e formaggio, proseguendo con una bella bistecca di cinghiale, annaffiata dal Tessano, rosso tipico sanmarinese, per chiudere con uno dei classici dolci sanmarinesi, il Bustrengo che, a differenza di quello romagnolo, preparato con il riso, viene fatto con farina di mais o pan grattato.
Pomeriggio dedicato alla sede dei principali organi istituzionali e amministrativi e delle cerimonie ufficiali dello stato, Palazzo Pubblico che, con la statua della libertà ubicata nella piazza antistante, è il cuore della città. Poi una visita al cuore religioso, in piazzale Domus Plebis, alla basilica del Santo omonimo della repubblica, che ne custodisce le reliquie, per trasferirsi poi al Museo di Stato, tra reperti del Neolitico, egizi, etruschi, romani e medioevali.
Cena con un bel tagliere di salame e salsiccia e un assaggio di formaggi freschi locali come la Nuvoletta o la Casatella, oppure stagionati come la Campagnola. Consigliabile un buon bicchiere di Biancale, il bianco secco dei colli di San Marino. Con lo sguardo appoggiato su una delle rocche illuminate, e magari, sullo sfondo, le luci della Romagna, non resta che scaldarsi il cuore con un bicchierino di grappa di Brugneto.
In particolare, a Rimini, segnaliamo il ristorante Guido, storico ristorante sul lungomare, e la piadineria La Casina del Bosco (visita il sito),tipica piadineria romagnola, con piadine dolci e salate e cassoni tra le specialità.
Per chi cerca un ristorante notturno e un luogo alla moda tra i più chic della riviera, il Coconuts (visita il sito).
A San Marino, invece, consigliamo la locanda Cantina di Bacco, locale dalla particolare atmosfera con alcune tipicità gastronomiche sanmarinesi (visita il sito).