
Ha ispirato poeti e scrittori, da William Wordsworth a Isaac Asimov, che oggi farebbero molta fatica a vederla. La Via Lattea, fino a pochi decenni fa visibile a occhio nudo, è ora nascosta a oltre un terzo della popolazione globale, tra cui il 60 per cento degli europei e l’80 per cento dei nordamericani. Tutto per colpa dell’inquinamento luminoso. Il fenomeno si vede benissimo proprio da lassù, dallo spazio.
Ma oltre a spegnere la poesia, questo eccesso di illuminazione crea notevoli problemi sia per il mondo animale sia per quello umano. Ed è proprio con l’idea di provare a intervenire sul fenomeno che, nel 1988, alcuni astronomi statunitensi hanno fondato l’associazione internazionale Dark Sky che oggi coinvolge migliaia di volontari in tutto il mondo impegnati a progettare, proteggere ed educare sull’argomento. In oltre 30 anni di lavoro sono riusciti a tutelare 160.000 chilometri quadrati in 22 Paesi in più di 230 luoghi certificati Dark Sky. Purtroppo nessuno in Italia, per ora. Ma basta uscire di poco dai confini nazionali per immergersi nel buio e ritornare a riveder le stelle.
1. Riserva internazionale del cielo stellato di Millevaches, Francia
Nel cuore del Limousin, tra Limoges e Clermont-Ferrand, la Riserva è un territorio esteso che include decine di piccoli borghi per un totale di 3,350 chilometri quadrati e una popolazione di 40mila persone. La Via Lattea qui si vede davvero ed è per questo che la Riserva ha creato una partnership con il Centro d’arte e paesaggio del lago di Vassiviere, capolavoro architettonico di Aldo Rossi e Xavier Fabre, per creare residenze d’artista che possano ispirare la creatività osservando il cielo.

2. Jelsa, Croazia
Una delle isole più belle del Mar Adriatico, tra Spalato e Dubrovnik, copre una piccola area che gli astronomi croati si sono impegnati moltissimo per proteggere dall’inquinamento luminoso. Il primo passo è stato quello di censire tutta l’illuminazione pubblica e privata per poi sostituirla con lampadine speciali progettate appositamente. Un altro elemento fondamentale è stato coinvolgere la popolazione con eventi informativi e osservazioni astrali guidate.

3. Mayo Dark Sky Park, Irlanda
La più grande riserva naturale di terreno torboso in Europa è anche un parco in grado di ospitare una vasta biodiversità nonché un cielo buio. La bassa densità abitativa nei dintorni e la vicinanza dell’Oceano Atlantico garantiscono una visibilità della volta celeste tra le più sorprendenti nel continente. In più il parco organizza passeggiate in notturna con guide molto preparate che uniscono il racconto astronomico a quello delle leggende sui pirati che spesso proprio in questa costa nord occidentale dell’Irlanda hanno trovato rifugio.

4. Isola di Pellworm, Germania
La chiamano direttamente Star Island la più grande delle isole Frisone proprio a dimostrazione di una particolare attenzione contro l’inquinamento luminoso. La ragione è presto spiegata: il mare di Wadden dove si trova l’isola ospita permanentemente o in transito come area di sosta per i migratori tra i 10 e i 12 milioni di uccelli. Per loro il buio è necessario, per i visitatori umani un’esperienza di vera connessione con la natura.

5. The Flagstaff Area National Monuments, Arizona
Questa area protetta unisce la tutela del patrimonio archeologico delle popolazioni indigene, quella ambientale della zona del Sunset Crater Vulcano (vulcano che eruttò per l’ultima volta intorno all’anno Mille) e quella astronomica . Poco distante, nella città di Flagstaff, si trova anche il Lowell Observatory che propone decine di iniziative per adulti e bambini. Nonostante una popolazione di circa 70mila abitanti, il Comune di Flagstaff collabora da decenni per preservare un giusto equilibrio e utilizzo di luci artificiali regalando ai suoi abitanti e visitatori stellate memorabili sulla mitica Route 66.
