Castel Volturno, Villa Literno, Casal di Principe... Località i cui nomi sono apparsi spesso nelle pagine di cronaca nera, associati ad articoli sul clan dei Casalesi, la Terra dei Fuochi, il caporalato nei campi di pomodori, le discariche abusive, il business illecito dei rifiuti. Eppure anche da queste parti può manifestarsi qualcosa di bello, esperienze di riscatto sociale e recupero ambientale che, niente meno, si traducono in possibilità di turismo green fra architetture ecosostenibili. Accade lungo il litorale Domitio dove tra gli anni 70 e gli anni 90 i clan avevano fatto scavare il terreno a poca distanza dal mare, depredandone la sabbia utile a produrre cemento per l'edilizia. A poco a poco, però, l'acqua della falda sottostante aveva riempito quelle cave abusive, andando a formare una trentina di laghetti: divenuti inutili, quegli in vasi furono poi usati, a quanto si dice, anche per riversarvi rifiuti tossici. 

Laghi Nabi
Laghi Nabi

Occorrevano coraggio e un pizzico di follia per immaginare di trasformare una zona devastata dall'uomo in una destinazione ecosostenibile. Eppure è stata proprio questa la scommessa che ha spinto un imprenditore e architetto locale, Gino Pellegrino, a lanciare con il socio Michele Falco la sfida della riqualificazione di 50 ettari di territorio e della loro riconversione turistica. È così che i tre bacini più estesi sono diventati i Laghi Nabi, l'acronimo con cui si è voluto battezzarli (nome infatti non ne avevano) a indicare un luogo dove oggi si sposano Natura e Bioarchitettura. Un'impresa che sembrava impossibile: dopo qualche decennio, i laghi erano diventati paludi impenetrabili, un intrico di canneti e rottami industriali, macchine inservibili, pneumatici, rifiuti inerti. 

Serviva insomma una robusta opera di bonifica ambientale, a cui è seguita una rigenerazione territoriale che ha impegnato architetti paesaggisti a introdurre le piante adatte a formare un ambiente mediterraneo. Sono state piantate centinaia di alberi di dieci specie diverse (eucalipti, mirti, pioppi bianchi...), mentre terreni aridi sono diventati campi di lavanda, con tanto di arnie per le api. A poco a poco, gli uccelli migratori hanno iniziato a fare tappa nei laghetti ripuliti, tanto che oggi è facile avvistarvi cormorani, cigni, gallinelle d'acqua, germani reali, folaghe. Una volta creato un paesaggio naturale, sono stati edificati alloggi in legno open air, tende e lodge ecosostenibili e rimovibili, lungo la riva o su palafitte nell'acqua: consentono agli ospiti un'esperienza di contatto con la natura senza rinunciare al comfort, secondo la filosofia del "glamping", il camping glamour. La giovane architetto Rossana Pellegrino, che pure dirige il resort, ha privilegiato la scelta di materiali e soluzioni a basso impatto ambientale, affidando la realizzazione degli arredi ad artigiani locali. E accanto alla più grande delle strutture abitative, la tenda Safari, si ergono ancora quattro arrugginiti silos, conservati volutamente come una testimonianza di archeologia industriale che racconti il passato recente dell'area: proprio davanti a loro l'esile e rossa scultura metallica Nature comes back realizzata dall'artista Dalya Luttwak rimanda metaforicamente alla natura che si riappropria delle proprie radici, in un luogo che l'uomo aveva violentato.

Laghi Nabi
Laghi Nabi - la scultura di Dalya Luttwak e i silos

Insomma, il turismo qui è stato creato da zero, in quello che era a tutti gli effetti un "non luogo" e dove un tempo era inimmaginabile pensare che si potessero vedere turisti andare a cavallo, pedalare anche con il buio su una pista ciclabile luminescente, pagaiare in un kayak, regatare in barchette a vela, scivolare su una tavola di wakeboard appesa a un cavo teso sull'acqua, fare yoga in una Spa o cenare in un ristorante gourmet. E se fra Castel Volturno e Villa Literno i Laghi Nabi appaiono ancora come fiori nel deserto, il loro successo dimostra che la riscoperta della natura può essere un volano di sviluppo per il territorio e le persone che ci vivono. Gino Pellegrino, che ha promosso esperienze di rigenerazione ambientale, sociale ed economica anche nel comune aversano di Parete di cui è sindaco (è stato eletto con il 98 per cento dei consensi, un record fra le amministrazioni locali in Italia), ne è convinto. E non demorde neppure quando deve fronteggiare la logica del malaffare e le intimidazioni della micro criminalità.

Fra le prossime tappe, l'installazione di un impianto fotovoltaico in grado di produrre circa 40.000-45.000 kWh di energia elettrica all’anno, rendendo autonomo il complesso. E anche la Collina del Benessere, il cui futuristico progetto è stato presentato alla Biennale di Venezia come "un'appendice artificiale al paesaggio, un omaggio a un territorio bellissimo e selvaggio, per troppo tempo saccheggiato e sfigurato". 

Laghi Nabi
Laghi Nabi

L'auspicio è dunque che l'esempio di esperienze virtuose come questa induca a piantare altri semi in grado di far crescere un territorio che negli anni è stato devastato dalla guerra, dai terremoti e dalla camorra. A crederci, in particolare, sono i tanti giovani locali assunti ai Laghi Nabi, fra cui non pochi immigrati: tutti orgogliosi di quanto contribuiscono a creare ogni giorno, con la loro voglia di riscatto.

INFORMAZIONI

Sito web www.laghinabi.it

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