
Dal 1988, la statua più vista e visitata di Dublino è quella di Molly Malone, la leggendaria pescivendola della triste e popolarissima canzone Cockles and mussels. È anche la più strofinata, tanto che da qualche tempo la sorvegliano vigili urbani incaricati di impedire ai turisti di toccarne gli ormai lucidissimi seni di bronzo. Resta la più fotografata, ma sempre più le fa concorrenza un'altra scultura, collocata in un angolo del Merrion Park: quella di un indolente Oscar Wilde, languidamente coricato su 35 tonnellate di quarzo proveniente dalle Wicklow Mountains.


Originale non è solo la posa, ispirata a una famosa foto dell'autore del Ritratto di Dorian Gray, ma anche il materiale usato nel 1997 dallo scultore Danny Osborne per raffigurarlo: giada, porcellana smaltata, granito blu perla, tulite rosa e bronzo. Un Oscar Wilde policromo e beffardo, con metà viso sorridente e metà piegato in una triste smorfia, così come fu la vita di questo genio che in un batter d'occhio passò dalla gloria alla polvere: un dandy brillante e anticonformista, capace di formulare aforismi fulminanti, un esteta decadente che fuggendo la cappa del moralismo vittoriano anelava a fare della sua esistenza un'opera d'arte, aborrendo l'idea di una vita grigia; ma anche un uomo che nella bellezza cercava la verità.
La statua fa parte delle Talking Statues di Dublino: usando lo smartphone si può ascoltare Wilde "parlare" attraverso testi scritti da un noto autore irlandese contemporaneo, John Banville, e interpretati dall'attore Andrew Scott. La fronteggiano, completando l'Oscar Wilde Memorial, due più piccole statue che raffigurano la moglie di Wilde, Constance, nuda e incinta, e il torso del dio greco Dioniso, con tanti caustici epigrammi wildiani scritti sui loro piedistalli).

A DUBLINO IL VENTO È CAMBIATO
Sì, Oscar Wilde è tornato di moda anche in patria, dopo anni di oblio dovuti soprattutto alle sue "scandalose" vicende biografiche, per le quali fu a lungo ostracizzato dalla società irlandese, nel mentre che, grazie anche all'imbattibile arguzia della sua prosa, diventava il secondo scrittore di lingua inglese più citato del mondo dopo Shakespeare. Il vento però è cambiato, tanto che l'Irlanda gli ha dedicato un anno intero di iniziative, tra il 16 ottobre 2024 (giorno in cui cadevano i 170 anni dalla nascita) e il 30 novembre 2025 (125 anni dalla morte).
Oscar Fingal O’Flahertie Wills Wilde ("alcuni hanno un nome, io ho una frase intera" diceva di sé) aveva pochi mesi quando, nel 1855, i genitori lasciarono la casa dov'era nato, al 21 di Westland Row, e si spostarono di soli 200 metri, al numero uno di Merrion Square West, proprio dirimpetto all'angolo nord ovest del Merrion Park. Dalle finestre della sua stanza, al terzo piano, Oscar poteva contemplare dall'alto il parco, allora privato e inaccessibile, e l'angolo dove ora c'è la sua effigie multicolore: pare che la celebre fiaba del Gigante egoista gli fu ispirata quando vide rifiutato l'ingresso nel giardino ad alcuni bambini poveri che abitavano nelle baracche lungo il fiume Liffey.
Ben restaurata, la georgiana Oscar Wilde House oggi è sede dell'American College in Dublin ma è anche una casa-museo. La dirige l'appassionato Martin Burns, un ex giornalista che parla di Wilde come se l'avesse conosciuto direttamente. Oscar calcò questi pavimenti (originali del 1760, in quercia irlandese) nei primi dieci anni della sua vita, in un ambiente benestante, colto e stimolante. I genitori infatti erano figure di spicco: lady Jane, detta Speranza, era una notissima poetessa, attivista e socialite, nel cui salotto si ritrovavano le migliori menti della Dublino di metà Ottocento, mentre sir William Wilde era un medico oculista e otorino di grande successo nonché un appassionato archeologo. Tutto cambiò però quando un'infermiera accusò il padre di Oscar di violenza sessuale. Per sottrarlo allo scandalo, enorme per l'epoca, il ragazzo fu mandato a studiare lontano da Dublino, nella tranquilla Enniskillen, in quella che oggi è Irlanda del Nord (la visiteremo alla fine di questo tour wildiano).


Solo dopo sette anni, quando di anni ne aveva quasi 18, il giovane Oscar rientrò a Dublino, per iscriversi al Trinity College, l'università fondata nel 1592 per "anglicanizzare" l'Irlanda, famosa per la biblioteca settecentesca con 200mila volumi fra cui il favoloso Book of Kells, il più prezioso dei codici miniati medievali. L'università dal 2011 possiede un notevole archivio wildiano, composto da 150 tra volumi, manoscritti, fotografie e memorabilia vari legati allo scrittore. Inoltre l'ateneo onora il suo ex allievo con il Trinity Oscar Wilde Centre for Irish Writing, aperto nel 1998 proprio nella casa natale al 21 di Westland Row.

TRA VETRINE, STATUE E MURALES
Lui, tuttavia, aveva lasciato presto sia il Trinity sia l'Irlanda: a 20 anni, grazie a una borsa di studio, si era spostato a Oxford, nell'Inghilterra che gli avrebbe riservato prima la fama e poi un destino tragico. A Dublino, però, tracce di Wilde restano disseminate un po' ovunque, spesso nel giro di poche decine di metri. A metà strada fra le due prime case abitate da Oscar c'è una sua statua di bronzo: cappello in una mano e bastone da passeggio nell'altra, occupa metà di una panchina davanti all'ingresso del pub Kennedy's, al 30-32 di Westland Row. Seduto in modo da favorire i selfie degli ammiratori che possono sederglisi accanto, questo Wilde più magro del dovuto fa pensare a una rockstar contemporanea più che a uno scrittore del passato. Una targa ricorda che a 14 anni il futuro scrittore ebbe il suo primo lavoro proprio qui, "impilando scaffali per guadagnarsi pochi scellini", in quello che era ancora un negozio di alimentari. Divenuto pub, il locale sarebbe poi stato frequentato da glorie letterarie irlandesi come James Joyce, W.B.Yeats, Samuel Beckett. Sul suo retro c'è un grande murale con un ritratto di Wilde e una delle sue più famose frasi: "La sola differenza tra il santo e il peccatore è che ogni santo ha un passato e ogni peccatore ha un futuro".


Davanti al pub c'è invece la piccola Sweny’s Pharmacy, l'ex farmacia ottocentesca che nel capitolo 5 dell'Ulisse viene visitata dal protagonista Leopold Bloom, il quale poi ne esce con il giornale sotto un'ascella e una saponetta al limone nella mano sinistra: oggi un po' negozio un po' centro culturale, ha le vetrine equamente divise tra testi di Joyce e di Wilde. Oscar frequentava anche il leggendario Horseshoe Bar dello Shelbourne Hotel, detto "The Grand Dame of Dublin", il lussuoso albergo su Saint Stephen’s Green in cui sono transitati due secoli di storia cittadina. A poca distanza, al numero uno di Ely Place, c'è la casa dove Constance Lloyd abitava con la famiglia. Oscar il 23 novembre 1883 venne qui per farle la proposta di matrimonio: lei aveva 25 anni, lui 29.
LE STORIE DEL MOLI
Sarebbe un delitto, poi, non far visita al MoLI - Museum of Literature Ireland, il museo della letteratura irlandese aperto nel 2019 all'86 di St. Stephens Green, nella Newman House. Non si tratta di un indirizzo qualsiasi: qui il cardinal John Henry Newman (1801-1890), il grande pensatore inglese convertito al cattolicesimo e proclamato santo nel 2019 da papa Francesco, fondò l'Università Cattolica d'Irlanda, oggi prestigioso University College Dublin. In questo storico edificio insegnò il grande poeta Gerard Manley Hopkins e qui si laureò lo stesso Joyce. Il tesoro principale del MoLI è costituito dalle collezioni del preesistente Dublin Writers Museum e dai manoscritti joyciani conferiti dalla National Library of Ireland (c'è anche la copia numero uno dell'Ulisse), ma vi si celebrano anche gli altri grandi scrittori di una nazione dalla fortissima vocazione letteraria e di quella "città di parole" che è Dublino. Ecco dunque vetrine dedicate alle prime edizioni e a oggetti personali di autori come Jonathan Swift, Bram Stoker, George Bernard Shaw, William Butler Yeats, Samuel Beckett, Seamus Heaney, Brendan Behan e tanti altri. Ovviamente non può mancare Wilde, di cui si ammira, fra l'altro, la prima edizione di The Happy Prince, la novella del Principe felice.


A Wilde, per l'anniversario, il museo ha dedicato anche sino al 1° ottobre un'installazione filmata, uno struggente video nel quale viene interamente letto il De Profundis, la lunga, profonda, rabbiosa e toccante lettera (50mila parole note per intero soltanto dal 1962) che Oscar scrisse durante la prigionia al suo giovane amante, lord Alfred Douglas, detto "Bosie". A mandare in rovina lo scrittore era stato il processo che egli stesso aveva intentato per diffamazione al padre dello stesso Bosie, e che gli si era ritorto contro ("Non si è mai abbastanza guardinghi nella scelta dei propri nemici", affermava uno dei protagonisti del Ritratto di Dorian Gray). Condannato per "gross indecency" (indecenza grave) a due anni di lavoro duro nel carcere di Reading, Wilde dovette scoprire la dura realtà del dolore, che sempre aveva cercato di fuggire nella sua ricerca di una bellezza che di colpo ora gli appariva fine a se stessa. Non si sarebbe più ripreso, tanto che appare azzeccata la sua frase posta sopra l'ingresso della sala: "Mi sono seduto fra le rovine della mia meravigliosa vita". E tuttavia, proprio quella terribile esperienza fece nascere nel reietto Oscar, ormai emarginato e disprezzato dal mondo, la consapevolezza che la redenzione può manifestarsi solo attraverso un cuore spezzato. È una coscienza tutta nuova che lo porterà a identificarsi con Gesù Cristo, sino a convertirsi al cattolicesimo sul suo letto di morte, a Parigi, a 46 anni appena compiuti ("Come altro se non attraverso un cuore spezzato / può il Signore Cristo entrare dentro?" aveva scritto dopo la scarcerazione nella sua opera-testamento, La ballata del carcere di Reading").
GLI ANNI A ENNISKILLEN
Come detto, dai 10 ai 17 anni, ovvero fra il 1864 e il 1871, Oscar Wilde aveva dovuto trasferirsi a Enniskillen, cittadina arroccata su un'isola del Lough Erne, nella contea nord irlandese di Fermanagh. Qui, in cima a una collina, c'era la prestigiosa Portora Royal School. Fondata nel 1608, ha chiuso i battenti il 28 giugno 2016, dopo quattro secoli, ma la sua storia non si è conclusa: la prosegue una sezione del liceo locale, la Enniskillen Collegiate Grammar School, dove studiano 500 ragazzi e ragazze. Troppo a lungo Wilde è stato ritenuto un cattivo esempio perché una scuola del Regno se ne dicesse orgogliosa. Addirittura, il suo nome era stato cancellato dalla Honours Board che elencava gli allievi illustri del collegio: solo di recente il nome vi è stato ripristinato. Mentre dal 2003 sul portico del vecchio edificio settecentesco è stata collocata dalla Ulster Historical Society una semplice placca blu dedicata a Wilde, "gemella" di una seconda che ricorda un altro celebre allievo di Portora, il premio Nobel Samuel Beckett. All'interno della scuola, inoltre, alcune opere di Wilde sono oggi esposte in una vetrinetta sormontata da un busto dello scrittore.

Dal piazzale antistante la scuola si domina un panorama di verdi colline. In lontananza si intravvede una sottile struttura, nel parco di Fort Hill: è l'alto, svettante monumento del generale Lowry Cole, che - secondo la tradizione, o la leggenda - avrebbe fornito a Wilde l'ispirazione per la parabola cristologica de Il principe felice, la cui statua è visitata da una rondine. Scendendo dal collegio sino al centro di Enniskillen, un azzurro murale è dedicato alla celebre favola, con le sue parole iniziali ("Alta sopra la città, su di un'erta colonna, stava la statua del Principe felice"), mentre dal 2021 ben 150 rondini dorate sono state collocate sulle facciate di 80 edifici del centro cittadino. Nascosto in una viuzza laterale, poi, un altro murale è dedicato a Samuel Beckett, con l'ironica frase "Domani tutto andrà meglio".
Enniskillen, con il suo bel castello, sorge sul Lower Lough Erne, uno dei laghi meno trafficati d'Europa, scenario da idillio per andarvi in canoa, praticarvi la pesca e il birdwatching, veleggiare fra le sue 365 isolette, "quanti i giorni dell'anno" come affermano da queste parti. Un lago che non è un lago (in realtà si tratta del bacino allargato del fiume Erne) e che mostra quanto i monaci medievali sapessero scegliere bene, quando si trattava di fondare un monastero. Lo stesso san Colombano, il grande evangelizzatore dell'Europa, si formò nel VI secolo su una di queste isole, Cleenishmeen.

Vicino a Enniskillen sorgono invece le solitarie, affascinanti rovine del sito monastico di Devenish, fondato nel VI secolo sopra la venerata tomba di san Molaise, uno dei dodici apostoli d'Irlanda. Si passeggia sotto la torre rotonda del XII secolo, una delle Cloigtheach meglio conservate d'Irlanda. Si esplorano i resti dell'abbazia del XIV secolo. E, nel silenzio rotto solo dal grido di qualche uccello fluviale, sembra di trovarsi fuori del mondo. Eppure il luogo non è sempre stato così tranquillo: qui nel 1176 il figlio del re di Fermanagh fu bruciato vivo. Un sito affascinante, in ogni caso, che data la vicinanza a Enniskillen è impossibile non sia stato visitato dal giovane studente Oscar Wilde. Anche se prove e testimonianze scritte non ne esistono...

INFORMAZIONI
- Sito web www.irlanda.com
- Dal 16 al 19 ottobre Dublino ospiterà la terza edizione del Festival Oscariana, dedicato alla vita e all'eredità di Wilde, con rappresentazioni delle sue opere teatrali, conferenze, musica, film e tour nei luoghi dublinesi legati alla sua vita.
- Enniskillen invece ospiterà dal 16 al 20 ottobre gli eventi e le conferenze di "In Our Dreams - Wilde Weekend Festival", durante cui sarà inaugurata una passeggiata fluviale con dieci statue dedicate a piante e animali citati nella storia del Principe felice.
- Degli eventi nel 2025 dedicati a Wilde abbiamo parlato anche in quest'articolo.
- Per un viaggio in Irlanda, niente di meglio che la nuova Guida Verde Touring dedicata all'isola: la puoi trovare in tutte le librerie, nei Punti Touring e online sul nostro store, scontata per tutti e in particolare per gli iscritti Touring. Percorsi d’autore di Vanessa Marenco, viaggiatrice e irlandese d’adozione.
(nella foto in alto, vicino al titolo, il ritratto di Oscar Wilde opera di Napoleon Sarony, 1882)
