Federica Brunini, giornalista e scrittrice, è autrice di numerose pubblicazioni Touring, tra cui la Guida Verde Grecia, la Guida Verde Provenza e Costa Azzurra e la Guida Verde Malta. Ora per Feltrinelli ha pubblicato “Effetto Jane Austen”, che racconta perché l’autrice inglese - di cui quest’anno ricorre il 250° anniversario della nascita - sia ancora così letta, soprattutto dai giovani della Gen Z. In quest'articolo ci racconta quali luoghi visitare tra Hampshire e Somerset, nel sud del Regno Unito, per ripercorrere le orme di Jane Austen: un itinerario tra musei, cottage, cattedrali e la verde campagna inglese.

Jane Austen? Una scrittrice nata due secoli e mezzo prima e famosa solo per aver alimentato le illusioni romantiche delle ragazze dell’epoca e di quelle che avrebbe definito nell’articolo “le giovani vecchie”, quelle ventenni d’oggi che preferiscono rifugiarsi nella sicurezza polverosa del passato invece che affrontare le sfide del presente…Cosa poteva condividere con la Austen a parte l’isola su cui era approdata quella mattina e quel pugno di case Old Style di Steventon, dove avrebbe dormito da lì a poche ore, a due passi dalla dimora dove la scrittrice aveva vissuto?

Amelia, fotogiornalista protagonista del romanzo “Effetto Jane Austen” di Federica Brunini

Per un pugno di cottage

Steventon è una manciata di cottage e dimore di mattoni rossi lungo il nastro d’asfalto che corre da Overton a Basingstoke e si srotola tra campi, radure, pascoli e chiese circondate dai canini delle lapidi dei cimiteri. Qui sorgeva la casa dove è nata Jane Austen, il 17 dicembre 1775. Oggi, là dove si trovava accanto alla canonica retta da suo padre, il reverendo anglicano George Austen, c’è soltanto una vecchia cabina telefonica rossa, intitolata alla scrittrice. È una Swap Book Box, una piccola libreria di passaggio dove ognuno lascia un libro e ne prende un altro in cambio. Inutile dire che sono per lo più romanzi austeniani, tradotti in tutte le lingue del mondo.

La cabina telefonica dedicata a Jane Austen - foto F. Brunini
La cabina telefonica dedicata a Jane Austen - foto F. Brunini

Poco più avanti, c’è Ashe House, la mega magione secentesca (è circondata da uno spazio equivalente a 140 campi di calcio messi insieme!) citata e visitata spesso dalla scrittrice. Ma soprattutto, a Basingstoke, c’è Oakley Hall: è un albergo deluxe con parco e ristorante in veranda, e conserva ancora immutato il fascino e soprattutto la Ball Room dove amava ballare Jane Austen. La scrittrice, infatti, era una vera party girl, che amava danzare e fare tardi, senza disdegnare un buon drink oltre che un’ottima conversazione. Da Overton a Basingstoke si snoda anche l’anello di strade e sentieri che l’autrice percorreva per lunghi tratti se non intero, per recarsi a piedi o in carrozza da una dimora all’altra, dal negozio alla sala da tè, dalla sarta alla sala da ballo, appunto: in tutto sono una quindicina di chilometri lungo il fiume Test, da esplorare a piedi o in bicicletta. Siamo nel cuore di Austenlandia: da qui è cominciato tutto e soprattutto da qui ricomincia ogni giorno, quando i fan di Jane Austen si mettono in cammino sulle sue tracce

Un cottage all'interno della proprietà di Oakley Hall - foto F. Brunini
Un cottage all'interno della proprietà di Oakley Hall - foto F. Brunini

Camera con vista (letteraria)

Chawton è il fulcro del “pellegrinaggio” austeniano dove sorge il cottage, oggi museo, dove l’autrice di Orgoglio e Pregiudizio ha vissuto il suo periodo più sereno e fecondo, nel suo amatissimo angolo di countryside britannica: qui l’Hampshire dà il suo meglio, tra distese verdi che cominciano a incresparsi in colline sinuose e magioni che le punteggiano in ricami sempre più fitti, fin nel cuore del Parco Nazionale dei South Downs.

Due piani di poche stanze e grandi finestre ritagliate in una casa che fa angolo, un cortile e una dependance che ora è un bookstore: quello che resta della Austen è qui, compresa la carta da parati che è stata fedelmente replicata su ogni parete. In particolare, c’è il suo celeberrimo scrittoio: piccolo e sistemato in un angolo del soggiorno, ma mobile: con le rotelle, la scrittrice lo posizionava dove la sua ispirazione preferiva. Al piano di sopra, la camera con due letti a baldacchino identici per lei e la sorella Cassandra, su cui la Austen ha modellato il personaggio di Jane Bennet. 

Il Chawton Cottage - foto F. Brunini
Il Chawton Cottage - foto F. Brunini
Il Chawton Cottage - foto F. Brunini
Il Chawton Cottage - foto F. Brunini

Poco distante c’è Chawton House, la ben più imponente residenza elisabettiana che il fratello di Jane Austen, Edward, ereditò quando venne adottato dai coniugi Knight: ora vanta una sterminata raccolta di pagine e opere al femminile di molte scrittrici a cui venne negata la possibilità di farsi conoscere con il proprio nome e il proprio talento letterario.

Tra fiction e realtà

Winchester attira visitatori da tutto il mondo. E non soltanto perché qui, nella cattedrale, vi è sepolta Jane Austen, scomparsa il 18 luglio 1817 per una malattia causata, pare, da avvelenamento da arsenico. L’antichissima cittadina è stata capitale d’Inghilterra prima dell’anno Mille e ora è il capoluogo della contea dell’Hampshire.

La leggenda vuole che fosse la Camelot di Re Artù tanto che qui, nel municipio, è conservata la riproduzione della Tavola Rotonda. Nella Cattedrale - che vanta la navata gotica più lunga d’Europa - coesistono le spoglie di re, condottieri e, appunto, della scrittrice di Ragione e Sentimento, oltre all’ultima sua dimora al numero 8 di College Street. Oggi è una casa privata, ma resta una delle principali mete austeniane. 

La cattedrale di Winchester - foto F. Brunini
La Cattedrale di Winchester - foto F. Brunini

Ritorno al futuro

Di case, la Austen ne ha cambiate parecchie, dopo la morte del padre nel 1805 e le conseguenti difficoltà finanziarie. Soltanto a Bath, la cittadina del Somerset dove allora la buona società inglese era solita trascorrere l’estate tra bagni nelle terme, balli e pic-nic in campagna, ma anche qualche gita al mare, ha traslocato quattro volte in cinque anni. Qui a settembre di ogni anno si tiene il Jane Austen Festival: dieci giorni, cinquemila visitatori da tutto il mondo, duecento eventi in programma tra cui i party estivi, i balli in costume Regency, e la grande parata in abiti d’epoca. Un tuffo nel passato dei suoi romanzi ma anche nel presente, se si considera che molti dei luoghi frequentati e amati dalla scrittrice - le Assembly Rooms o Holbourne House, per esempio - sono ora le location di Bridgerton, la fortunata serie di Netlix di cui presto vedremo la sesta stagione.

Persone in costume al Jane Austen Festival a Bath - foto F. Brunini
Persone in costume al Jane Austen Festival a Bath - foto F. Brunini
Persone in costume al Jane Austen Festival a Bath - foto F. Brunini
Persone in costume al Jane Austen Festival a Bath - foto F. Brunini

Oggi le terme millenarie descritte dalla Austen sono ancora saldamente in piedi e altrettanto saldamente affascinanti, ma sono soltanto un museo a cielo aperto. Le terme sussistono invece in versione spa contemporanea a pochi metri, dietro le vetrate dell’attualissima Thermae Bath Spa. Bath, con la sua cintura di townhouse georgiane color miele che arrossiscono all’alba e s’indorano nella luce del tramonto, è un saliscendi vivace di negozi, bistrot, caffetterie, sale da tè e librerie, naturalmente. Ma c’è un indirizzo che fa gola agli Austen-lovers: Sully Lunn's è il forno più antico di Bath e forse di tutta l’Inghilterra. Oggi come ieri, sforna i suoi famigerati buns, ovvero panini larghi e piatti, spalmati di burro e cannella, di cui l’autrice era golosa, tanto da scriverne nelle lettere alla sorella Cassandra. Da consumare rigorosamente con una tazza di tè. Proprio come faceva Jane Austen.

Le terme e la Cattedrale di Bath - foto F. Brunini
Le terme e la Cattedrale di Bath - foto F. Brunini
Il bun di Sunny Lunn's - foto F. Brunini
Il bun di Sunny Lunn's - foto F. Brunini

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