Chi non scia ha oggi una valida alternativa per fare attività sportiva: utilizzare le ciaspole e partire nella natura per spettacolari escursioni. Le ciaspole sono l'evoluzione delle antiche e storiche racchette da neve in legno e corda trasformate in attrezzi moderni di plastica. Si cammina lontano dalla folla e si fa attività sportiva a costo zero, senza dover sostenere i costi degli impianti o delle piste che devono sostenere gli sciatori. 

Una volta acquistate le ciaspole e gli indumenti adatti, caldi, soprattutto, occorre completare l'attrezzatura con l'Artva, la radio ricetrasmittente che permette di essere localizzati in caso di valanga. Occorre poi scegliere dove andare. Gli itinerari da compiere con le ciaspole sono innumerevoli e molti non fanno altro che ripercorrere in abiti invernali le escursioni estive, badando a non esagerare nei dislivelli, specie se si è principianti. 

Ed ecco dieci itinerari super panoramici, facili e medi, per utilizzare le ciaspole in Valle d'Aosta.

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1. In val Ferret: al rifugio Bonatti

Si parte dal piazzale di Planpincieux 1593 m, poco lontano da Courmayeur (raggiungibile in bus durante la stagione invernale), e si segue la strada forestale di fondovalle che si snoda a fianco del torrente, tra il rado lariceto. Sulla sinistra la mole superba del Monte Bianco incombe. Dopo circa un'ora, all'altezza di un'area dedicata al parcheggio delle auto d'estate si prende a salire con le ciaspole il pendio sulla destra raggiungendo, dopo circa 45 minuti, il rifugio Bonatti a 2025 m. Oltre il rifugio ci si può spingere nel vallone di Malatrà, seguendo le piste degli sciatori alpinisti. Lungo tutto il percorso di fondovalle si susseguono malghe e rifugi pronti ad accogliere gli escursionisti, ristorandoli con un piatto tipico della Valle d'Aosta.

1. In val Ferret: al rifugio Bonatti

2. In val Veny: a La Visaille

Da Courmayeur, ci si incammina con le ciaspole lungo la stradina/pista di rientro dalla val Veny, che si mantiene all'inizio più a fondovalle rispetto al tracciato estivo (quello che passa dalla chiesetta). Attraversato il ponte sulla Dora di Veny, si guadagna quota; sotto si scorge il pianoro di fondovalle punteggiato di baite. Poco oltre si raggiunge il rifugio Cai Uget Monte Bianco e quindi la località di La Visaille, a 1659 metri di quota. Bellissimi panorami sul Bianco: uno degli spettacoli più belli della Valle d'Aosta.

2. In val Veny: a La Visaille

3. In Valgrisenche: all'arp Vieille

Un'escursione meno conosciuta della Valle d'Aosta è quella che si inoltra in Valgrisenche, nella parte meridionale della regione. Si lascia l’auto sul piazzale di Bonne, 1810 m, poco sotto la diga del lago di Beauregard; da qui si parte. Il primo tratto è molto panoramico sulla valle, con un’ampio panorama vista sulle cime circostanti, dalla Grande Rousse alla Becca-de-Tos fino a scorgere in fondo il Grand Combin. Dopo una decina di minuti di cammino si imbocca a sinistra una pista che sale dolcemente, con le indicazioni per il rifugio degli Angeli e per l’Arp Vieille. Si sale con le ciaspole su pendii prima dolci, poi più ripidi, fino a portarsi a un rudere militare. Da qui si continua a salire fino a raggiungere l'arp Vieille, 2963 m. 

3. In Valgrisenche: all'arp Vieille

4. In val di Cogne: a Valmiana

Da Cogne - uno dei centri del parco nazionale del Gran Paradiso e tra le località più caratteristiche della Valle d'Aosta - si raggiunge in auto la frazione Valnontey 1666 m e da qui si risale in ciaspole l'omonima valle costeggiando con le ciaspole la pista di fondo senza calpesterla, fino a Valmiana, 1729 m. Il dislivello è minimo (50 m) e tra andata e ritorno ci si impiegano due ore circa. Lo abbiamo scelto perché più di tanti altri percorsi nei boschetti e nelle radure si possono osservare facilmente gli animali selvatici. La possibilità di incontrare stambecchi maschi non è così rara, specie tra inverno e primavera, e osservare le pareti assolate esposte a sud potrà svelare la presenza di grandi uccelli in volo veleggiato, come l’aquila reale e il gipeto.

4. In val di Cogne: a Valmiana

5. In val di Rhêmes: al rifugio Benevolo

Altra bella escursione all’interno del parco nazionale del Gran Paradiso. Da Rhemes Notre Dame 1723 m, si sale fino alla località Pelaud (parcheggio). Da qui si parte raggiungendo Thumel, dove si imbocca con le ciaspole il sentiero n. 13. Raggiunto un casotto dei guardaparco, si procede passando sotto alcune rocce, poi in piano fino a scendere sul torrente di Barmaverain. Si procede avendo davanti la grandiosa vista sulla Granta Parei, fino a portarsi nelle gole formate dalla Dora di Rhêmes. Raggiunta la presa della centralina idroelettrica di Thumel, si attraversa la Dora e si prosegue a mezza costa fino a raggiungere il rifugio Benevolo, 2285 m (2 ore) - uno dei rifugi più frequentati, in estate, della Valle d'Aosta.

5. In val di Rhêmes: al rifugio Benevolo

6. In Valpelline: alla conca di By

Un itinerario della Valle d'Aosta ancora poco conosciuto. Raggiunto Ollomont, 1356 m, si prosegue in auto fino a Glacier, 1549 m (parcheggio). Da qui si imbocca con le ciaspole il sentiero estivo seguendo le indicazioni per la Conca di By. Si risale il pendio, raggiungendo l’alpeggio di Pont, poi continuando a seguire le indicazioni per By si supera su un ponticello un torrente. Da qui si riprende a salire attraverso un piccolo lariceto fino agli alpeggi di Crottes, da dove si sale con una lunga serie di svolte. Al termine della salita, raggiunta una piccola cappella dedicata alla Madonna degli Alpini si entra nel bacino di By 2048 m, dove si trova il piccolo villaggio immerso nella splendida conca circondata da grandiose cime innevate (2 ore). 

6. In Valpelline: alla conca di By

7. In Valtournenche: da La Magdeleine a Chamois

Dal parcheggio della piazza di La Magdeleine 1644 m (8 km da Antey-St-André), si scende alla chiesetta sottostante e si imbocca il sentiero usato anche come pista di fondo. Si cammina con le ciaspole in falsopiano per circa 3,5 km in un'ora e 20, raggiungendo, dopo un ponticello, Chamois, 1896 m. Attraverso le fronde degli alberi si intravvedono le cime dell’Emilius e soprattutto quella inconfondibile del Cervino. Chamois è tra i pochi paesi della Valle d'Aosta e di tutte le Alpi dove non circolano auto: silenzio e pace garantiti. 

8. In val d'Ayas: a Fiery, Resy e al Piano di Verra

Si risale la valle d’Ayas sino a Saint-Jacques 1614 m, ove si può lasciare l’auto nel parcheggio al centro del paese. Dal parcheggio si imbocca con le ciaspole la strada asfaltata fino a Blanchard; da qui si risale il sentiero per il Piano di Verra che entra nel lariceto. Dopo un buon tratto in salita si raggiunge il bivio per il villaggio di Fiéry e si continua a destra fino a raggiungere il Piano di Verra inferiore (panorama sul Monte Rosa). Superato un ponticello sul torrente ci si porta sulla sinistra idrografica della valle e si scende fino al bivio per il Rifugio Ferraro. Risalito il bosco a mezza costa sui pendii del Palon de Résy, ci si porta al villaggio di Resy, dove si trova il rifugio Ferraro (2066 m). Per il ritorno dal rifugio si prende quindi il ripido sentiero che scende a Saint-Jacques. 

8. In val d'Ayas: a Fiery, Resy e al Piano di Verra

9. In valle del Lys: ad Alpenzu grande

Oltre Gressoney-St-Jean 1634 m, al villaggio di Chemonal si parcheggia l'auto sulla sinistra. Da qui si prende con le ciaspole il sentiero innevato (frecce segnaletiche con segnavia n. 6). La mulattiera è ripida e si addentra con vari tornanti nel fitto bosco, permettendo ogni tanto scorci su Gressoney-St-Jean. Al termine della salita (45 minuti) si giunge in vista della bianca chiesetta di S. Margherita; poco oltre sparpagliate sul pendio si trovano le baite di Alpenzu grande, 1788 m, tra cui una adibita a rifugio, però chiuso d'inverno. Da qui gran bel panorama sulle cime imbiancate del Monte Rosa, uno dei quattromila della Valle d'Aosta.

9. In valle del Lys: ad Alpenzu grande

10. In val di Champorcher: al rifugio Dondena

Raggiunta Champorcher 1427 m, si sale con l'auto alle frazioni Arbussey e Grand Mont Blanc, dove si può parcheggiare. Da qui si prosegue lungo la strada per qualche centinaio di metri fino a imboccare a destra la pista innevata che risale il vallone dell’Ayasse. L'itinerario segue la strada che d'estate conduce a Dondena, passando sotto i contrafforti del Mont Ros e del Bec Barmasse. Attraversati alcuni canaloni (prestare molta attenzione in condizioni di neve non assestata per il pericolo di slavine!), si prosegue con le ciaspole in leggera salita fino a raggiungere il bivio per il lago Raty. Dopo l’alpeggio di Tuerie la pista porta a un crocicchio (segnalazioni) da cui si dipartono diversi itinerari. Si attraversa allora il torrente Ayasse e poi si risale attraversando i ruderi dell’Albergo Alpino sino a raggiungere la località di Dondena (2193 m) e l'omonimo rifugio.

10. In val di Champorcher: al rifugio Dondena