Percorsa la zona moderna della città eccoci giungere alla vista della zona antica, del suo splendido centro storico situato su un isolotto collegato alla terraferma da un ponte. E’ Lungomare Marconi ad accompagnarci dalla zona moderna alla Gallipoli antica, mentre il castello Angioino Aragonese, sulla sinistra, pare annunciare la città vecchia. A due passi dal castello meritano una visita la bella Fontana Greca del XVI secolo e la cappella di Santa Cristina, meta devozionale dei pescatori della città.
Non ci resta che addentrarci caratteristico intreccio di vicoli e strade dove intenso è il profumo del sud. Il suo cuore è la basilica Concattedrale di Sant’Agata, a metà strada tra il castello e l’altra estremità dell’isola, situata nel suo punto più alto, una delle più straordinarie espressioni di barocco salentino. Riccamente decorata, presenta, all’esterno, svariate nicchie contenenti le statue di pietra di Santa Teresa d’Avila, Sant’Agata, San Sebastiano, San Fausto e Santa Marina, mentre l’interno a tre navate custodisce interessanti altari barocchi e una serie di tele. Poi il maestoso altare maggiore in marmi policromi ed il bellissimo coro in legno di noce.
A due passi dal mare sono invece gli altri due suoi gioielli religiosi, la seicentesca chiesa di Santa Maria della Purità e San Francesco d’Assisi, scrigno barocco, ultima meta prima di lasciarsi rapire dagli scorci della cittadina, ripercorrendo magari lo stesso vicolo, allungando lo sguardo sul mare cristallino, solleticati da profumi di botteghe e ristoranti.
Consiglio del viaggiatore è cedere alla specialià locale dello scapece. Celebrata in svariate sagre salentine, la ricetta prevede la frittura in olio bollente dei “pupiddi”, i pesciolini, che poi vengono passati nel pane grattugiato e messi a marinare in una soluzione di aceto e zafferano. Prelibatezza da accompagnare magari con un Leverano bianco, vino leccese adatto per i piatti di pesce
Primo pomeriggio di cultura con visita al Museo Civico Emanuele Barba, insegnante e medico della città, dove perdersi tra le tante collezioni, tra cui quella archeologica, quella degli abiti d’epoca, di ceramiche, numismatica, ornitologica. Nel percorso museale vi è anche una parte dedicata ai dipinti dell’Ottocento e del Novecento, tra cui opere di pittori salentini. Seconda parte del pomeriggio da dedicare al mare. All’ombra della chiesa della Purità c’è l’omonima spiaggetta, dove abbracciare con lo sguardo il mar Ionio e rilassarsi prima della cena. Ancora pesce, con una gustosa zuppa, per chiudere in dolcezza con una torta di ricotta prima che lo sguardo si perda in questo angolo di Mediterraneo che unisce il sud dell’Europa all’Africa del nord.