Milletrecento abitanti e trentanove librerie. Se non è il paradiso poco ci manca. La piccola cittadina gallese di Hay-on-Wye è quello che si dice un bel posto. O meglio: forse non lo è davvero in senso estetico del termine, almeno non come Montepulciano o altri fatati comuni della provincia italiana. Però è un borgo che ha saputo ritagliarsi un posto di tutto riguardo nel panorama turistico della Gran Bretagna: oltre mezzo milione di visitatori l’anno. Tutti mossi dalla stessa molla: la passione per le librerie dell’usato. Che nel paese non mancano.
L’uomo che ha reso Hay-on-Wye un paese turistico e non un semplice borgo come tanti disperso nella campagna gallese si chiama Richard Booth. Nel 1961 ha aperto la prima libreria dell’usato in quella che era la vecchia caserma dei pompieri. Anno dopo anno ne ha aperte altre in tutto il borgo, mentre suoi ex-dipendenti facevano lo stesso. Così, quasi per gemmazione si è arrivati allo stato attuale per cui a Hay-on-Way ci sono 39 librerie dell’usato e una, soltanto una, di libri nuovi. Si va dai 50 penny a volumi rari, sparsi in librerie polverose, ma anche in scaffali a cielo aperto.
Alcune sono librerie tematiche, come Murder and Mayhem, interamente dedicata ai gialli, oppure Rose’s book, che è specializzata in libri per bambini, purchè ovviamente fuori catalogo. Insomma, un paese di queste dimensioni interamente dedito ai libri potrebbe sembrare una pazzia, e forse lo è. Se non fosse che la vera svolta per il paesino gallese è arrivata nel 1988.
Risale a quell’anno infatti la prima edizione del festival di letteratura di Hay. Che adesso è diventato uno dei più importanti appuntamenti letterari britannici, che per dieci giorni raccoglie i grandi nomi degli scrittori in lingua inglese. Uno di quegli incontri estivi very british dove persone vestite a loro modo eleganti si siedono su un prato e discutono, prendono il sole o sentono scrittori declamere i loro libri. L’edizione di quest’anno del The Guardian Hay festival è in calendario dal 26 maggio al 7 giugno. Secondo lo scrittore inglese Tony Bebbe in quei giorni è un luogo che ricorda il Natale. Secondo altri è La Mecca dei bibliofili. Secondo molti, la vera Arcadia. Secondo me è un bel posto per passarci un finesettimana.