Tappe 1 e 2 - Da Merida a Aljiucén, da Aljiucén a Alcuéscar
Tappe 3 e 4 - Da Alcuescar a Valdesalor, da Valdesalor a Casar de Caceres
Tappe 5, 6 e 7 - Da Casar de Caceres a Canaveral, da Canaveral a Riolobos, da Riolobos a Carcaboso
Tappe 8, 9 e 10 - Da Carcaboso all'Hostal Asturias, dall'Hostal Asturias a Baños de Montemayor, da Baños de Montemayor a Fuenterroble de Salvatierra
Tappe 11 e 12 - Da Fuenterroble de Salvatierra a Merille, da Merille a Salamanca
Tappe 13, 14 e 15 - Da Salamanca a El Cubo del Vino, da El Cubo del Vino a Villanueva de Campean, da Villanueva de Campean a Zamora
Tappe 16, 17 e 18 - Da Zamora a Montamarta, da Montamarta a Granja de Moreruela, da Granja de Moreruela a Benavente
Tappe 19, 20 e 21 - Da Benavente a Alija del Infantado, da Alija del Infantado a La Baneza, da La Baneza ad Astorga
Tappe 22, 23 e 24 - Da Astorga a Foncebadon, da Foncebadon a Molinaseca, da Molinaseca a Ponferrada
LA STORIA DELLA VIA DE LA PLATA
La Via de la Plata, cioè l’antico tracciato che collega Merida ad Astorga, è uno degli itinerari più affascinanti della penisola iberica, e ricalca passo passo il percorso dell’antica strada voluta dall’imperatore Augusto per collegare Emerita Augusta (cioè Merida) ad Asturica Augusta (Astorga). Ponti, miliari e tratti dell’antico basolato si susseguono lungo la via romana meglio conservata della Spagna.
Con la caduta dell’impero, la strada non scomparve, ma divenne un itinerario commerciale per visigoti e arabi e poi la via più battuta dai pellegrini che, dall’inizio dell’ottavo secolo (quando venne riscoperta la tomba di Santiago) partivano dal sud della penisola per recarsi in Galizia. Per quanto il termine possa far pensare all’argento (in spagnolo: plata), in realtà sembra che il nobile metallo non abbia nulla a che vedere con questa via. Il nome dovrebbe infatti derivare o dal latino strata lapidata oppure dalla parola araba balath, che indica una via selciata.
Poi, da Astorga, si affronta l’ultimo tratto del Cammino Francese che proviene da Roncisvalle e che, in 10 giorni, supera i 270 chilometri che mancano a raggiungere la facciata dorata della cattedrale dedicata a San Giacomo il Maggiore, a Santiago di Compostela (nella foto a destra). Oltrepassando i valichi della celebre Cruz de Ferro e di O Cebreiro, attraversando le verdi vallate del Bierzo e le zone più remote della Galizia rurale.
TRENTA GIORNI A PIEDI
Un viaggio da vivere e da raccontare giorno per giorno, incontro per incontro, sempre conservando la lentezza e il passo tranquillo che sono i caratteri distintivi - e anche il vanto – dei moderni peregrinos.
Ogni 3 o 4 giorni, queste pagine saranno aggiornate con immaginI, impressioni e sensazioni che si provano per le strade e i viottoli della Spagna più solitaria. Assaggiando chorizo e vino tinto, con il caldo, il vento o la pioggia (speriamo molto rara) che segneranno il rumore di fondo per un lungo viaggio, in buona parte solitario.
Che, badate bene, non sarà un’impresa, tutt’altro. Solo un lungo e meraviglioso cammino sulle orme di migliaia di viaggiatori di tutte le epoche che mi hanno preceduto, a partire dagli anni in cui le legioni di Ottaviano Augusto regnavano sull’Hispania.
INFORMAZIONI
Touring Club Italiano ha pubblicato tre volumi sul Cammino di Santiago:
- la nuova Guida verde "Il cammino di Santiago" (edizione 2015), con oltre 100 immagini, la cartografia Touring con il consueto dettaglio e 670 indirizzi utili;
- il taccuino "Il cammino di Santiago", compagno ideale di viaggio, su cui controllare la via di ogni giorno e dove scrivere note, pensieri, telefoni e ricette.
- il libro "Peregrinos" di Fabrizio Ardito, racconto del cammino in 33 giorni lungo il Cammino di Santiago nella sua versione più celebre, quella che parte dai Pirenei e attraversa il nord della Spagna.
Tutti i volumi si possono acquistare sul sito web www.touringclubstore.com, a prezzi scontati per tutti e soprattutto per i soci Tci.