Consigli di viaggio
Nel Ponente col camper? Tra gli appassionati di turismo en plein air, il coro dei commenti negativi sulla situazione lungo la Riviera dei Fiori è unanime. Nelle province di Savona e Imperia, tra Albenga e San Remo, “zero spazi per sostare”, “strade strette e congestionate” e “divieti di transito dappertutto” sono le segnalazioni più gettonate.
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TOIRANO E CASTELVECCHIO, BORGHI ACCOGLIENTI
Freccia a destra, perciò, verso l’uscita Borghetto Santo Spirito dell’autostrada Genova-Ventimiglia: il motorcaravan supera agevolmente un paio di rotatorie e mette la prua sulla provinciale 60 verso Toirano. La prima tappa, infatti, è dedicata a questo piacevole borgo, il cui centro storico d’impianto medievale, chiuso al traffico, offre begli scorci su case e palazzi cinquecenteschi, gran parte dei quali restaurati di recente. Nel massiccio calcareo sovrastante l’abitato si trovano le grotte, rese celebri dalle spettacolari concrezioni mammellonari e dalle vestigia preistoriche. Aperte al pubblico dal 1953, vi si accede a circa un chilometro dal paese e costituiscono una tra le mete più frequentate nell’entroterra della Riviera di Ponente.
Freccia a destra, perciò, verso l’uscita Borghetto Santo Spirito dell’autostrada Genova-Ventimiglia: il motorcaravan supera agevolmente un paio di rotatorie e mette la prua sulla provinciale 60 verso Toirano. La prima tappa, infatti, è dedicata a questo piacevole borgo, il cui centro storico d’impianto medievale, chiuso al traffico, offre begli scorci su case e palazzi cinquecenteschi, gran parte dei quali restaurati di recente. Nel massiccio calcareo sovrastante l’abitato si trovano le grotte, rese celebri dalle spettacolari concrezioni mammellonari e dalle vestigia preistoriche. Aperte al pubblico dal 1953, vi si accede a circa un chilometro dal paese e costituiscono una tra le mete più frequentate nell’entroterra della Riviera di Ponente.
Toirano fa parte della pattuglia di località liguri insignite della Bandiera arancione del Tci, la certificazione di qualità turistico-ambientale nata proprio in questa regione. Vessillo che sventola anche su Castelvecchio di Rocca Barbena, a meno di venti chilometri di distanza: si può raggiungere da Toirano salendo (basta un po’ di cautela negli incroci) con la provinciale 34 attraverso una successione di uliveti verso Balestrino, segnata da un’imponente palazzo-castello. Ed è poi scollinando più avanti che, dall’alto, si apre la vista su Castelvecchio di Rocca Barbena, una sorta di presepe provenzale: un dedalo di antiche case in pietra, – è tra i Comuni meno popolati d’Italia – strette tra viuzze tortuose ai piedi del castello eretto dai Clavesana nel XIII secolo. Poco più oltre, nel discendere verso il mare attraverso la val Neva, Zuccarello si fa notare per aver conservato un abitato d’impronta medievale con l’unica via centrale porticata.
LE SORPRESE DI ALBENGA E ALASSIO
Circondata da vivai di fiori e coltivazioni orticole, Albenga è un po’ il “tesoro nascosto” della Riviera: l’agricampeggio Ca’ de Miche’ coi suoi ampi spazi per i camper è un intelligente esempio di come coniugare attività vivaistica e ospitalità ai mezzi ricreazionali. Da lì basta tenere d’occhio le torri trecentesche, che svettano sul centro storico conferendogli un tocco di toscanità, per trovarsi nel magnifico scenario di piazza S. Michele, nel cuore di quella che fu la Albingaunum romana. A sinistra della cattedrale, quasi addossato al Palazzo Vecchio del Comune con loggia trecentesca, si incontra un monumento tra i più significativi di tutta la Liguria, il battistero paleocristiano dalla caratteristica pianta decagonale; racchiude un prezioso mosaico del V secolo oltre a conservare alle finestre le originali transenne di chiusura in arenaria traforata. Da non trascurare, per gli amanti della natura, la gita in barca alla riserva naturale regionale della Gallinara, isolotto che sorge di fronte alla spiaggia di Albenga e ospita un’importante colonia di gabbiani reali.
Circondata da vivai di fiori e coltivazioni orticole, Albenga è un po’ il “tesoro nascosto” della Riviera: l’agricampeggio Ca’ de Miche’ coi suoi ampi spazi per i camper è un intelligente esempio di come coniugare attività vivaistica e ospitalità ai mezzi ricreazionali. Da lì basta tenere d’occhio le torri trecentesche, che svettano sul centro storico conferendogli un tocco di toscanità, per trovarsi nel magnifico scenario di piazza S. Michele, nel cuore di quella che fu la Albingaunum romana. A sinistra della cattedrale, quasi addossato al Palazzo Vecchio del Comune con loggia trecentesca, si incontra un monumento tra i più significativi di tutta la Liguria, il battistero paleocristiano dalla caratteristica pianta decagonale; racchiude un prezioso mosaico del V secolo oltre a conservare alle finestre le originali transenne di chiusura in arenaria traforata. Da non trascurare, per gli amanti della natura, la gita in barca alla riserva naturale regionale della Gallinara, isolotto che sorge di fronte alla spiaggia di Albenga e ospita un’importante colonia di gabbiani reali.
Le rocce di capo S. Croce, seguendo la statale Aurelia, segnano l’ingresso in Alassio. Lasciato in sosta il camper, per gli irriducibili dei beni culturali una passeggiata di un paio di chilometri da viale Hanbury conduce lungo le tracce della strada romana fino alla chiesetta romanica di S. Croce. Sempre a piedi, vale poi la pena di addentrarsi verso il centro per l’animato “budello”, parallelo alla spiaggia, per raggiungere in riva al mare il rotondo torrione della Coscia, vestigia delle difese erette intorno alla metà del secolo XVI per difendersi dalle incursioni barbaresche, oppure in via Dante il “muretto” divenuto celebre nei ruggenti anni Sessanta.
TRA CHIESE E SCALINATE
Dopo Laigueglia, aggirata la massa rocciosa di capo Mele con un tratto in forte pendenza della statale Aurelia, meritano una deviazione alla periferia di Andora (accesso da via S. Lazzaro, seguendo l’indicazione “parcheggio concerti”; i mezzi più ingombranti si fermano al sottostante vivaio) il castello – tra le più belle testimonianze medievali della Riviera – e la vicina chiesa romanico-gotica dei Ss. Giacomo e Filippo, immersa tra le chiome degli ulivi. Di lì, seguendo a piedi le tracce della romana Via Julia Augusta (indicazione “cammino medievale”) si può raggiungere l’agglomerato di Colla Micheri, affacciato su Laigueglia e restaurato dal celebre antropologo ed esploratore norvegese Thor Heyerdahl.
Dopo Laigueglia, aggirata la massa rocciosa di capo Mele con un tratto in forte pendenza della statale Aurelia, meritano una deviazione alla periferia di Andora (accesso da via S. Lazzaro, seguendo l’indicazione “parcheggio concerti”; i mezzi più ingombranti si fermano al sottostante vivaio) il castello – tra le più belle testimonianze medievali della Riviera – e la vicina chiesa romanico-gotica dei Ss. Giacomo e Filippo, immersa tra le chiome degli ulivi. Di lì, seguendo a piedi le tracce della romana Via Julia Augusta (indicazione “cammino medievale”) si può raggiungere l’agglomerato di Colla Micheri, affacciato su Laigueglia e restaurato dal celebre antropologo ed esploratore norvegese Thor Heyerdahl.
Cervo, il borgo della musica noto per il festival cameristico estivo, sfoggia il fastoso barocco della grandiosa chiesa detta dei Corallini (furono infatti i pescatori di corallo a finanziarne la costruzione) che segna il culmine dell’abitato, digradante verso il mare. La passeggiata tra scalinate e belle case liguri dal rivestimento in pietra richiede però a chi viaggia in camper qualche sacrificio: il sistema più pratico è fare base all'area di sosta del Camper Club Cervo..
Superato l’agglomerato di Diano Marina, il cui aspetto moderno è legato anche alle distruzioni del terremoto del 1887, tornanti e curve della statale Aurelia scavalcano capo Berta, chiazzato dalla macchia mediterranea. Si apre poi la discesa verso Oneglia, con Porto Maurizio unita nel 1923 a costituire Imperia, che al visitatore motorizzato offre il brivido di una sorta di canyon urbano nella via Amendola, stretta tra due cortine di edifici d’epoca con porticati che si sviluppano in altezza.
L'ARRIVO A SAN REMO
All’estremità occidentale del capoluogo, con la provinciale 39 inizia una deviazione di una ventina di chilometri nell’entroterra imperiese che conduce dapprima a esplorare il borgo di fondovalle di Prelà, dove tra ulivi e salici si possono ancora identificare i mulini risalenti all’epoca dei Doria. Di lì ci si arrampica a tornanti alla piccola frazione di Valloria, portata alla ribalta da una straordinaria collezione: nel labirinto dei suoi carruggi si nascondono infatti più di cento porte, dipinte o decorate da artisti italiani e stranieri negli ultimi vent’anni.
All’estremità occidentale del capoluogo, con la provinciale 39 inizia una deviazione di una ventina di chilometri nell’entroterra imperiese che conduce dapprima a esplorare il borgo di fondovalle di Prelà, dove tra ulivi e salici si possono ancora identificare i mulini risalenti all’epoca dei Doria. Di lì ci si arrampica a tornanti alla piccola frazione di Valloria, portata alla ribalta da una straordinaria collezione: nel labirinto dei suoi carruggi si nascondono infatti più di cento porte, dipinte o decorate da artisti italiani e stranieri negli ultimi vent’anni.
Corso Imperatrice e il suo doppio, imponente, filare di palme bastano già da soli a giustificare la sosta a San Remo, punto d’arrivo dell’itinerario. D’obbligo, però, prima di giungervi, un momento di attenzione per Taggia e il vasto complesso cinquecentesco di S. Domenico, su un poggio che sovrasta un paese disseminato di bei palazzi seicenteschi. Il convento domenicano ha il suo punto focale in un armonioso chiostro su colonne di pietra nera, al cui centro spicca un ulivo secolare; nella monumentale chiesa conventuale, costruita dai maestri comacini (riportata nel 1935 all’aspetto gotico), si allineano una splendida serie di polittici tardoquattrocenteschi di Ludovico Brea e un’Epifania del Parmigianino. Proprio per ricordare ai visitatori – con e senza camper – che tra i motivi d’interesse per un tour in Riviera non ci sono soltanto spiagge e mondanità.
INFORMAZIONI
- Sul sito di Bandiere arancioni, schede di Toirano e Castelvecchio di Rocca Barbena; nelle schede si possono leggere le motivazioni del riconoscimento al borgo.
- I nostri consigli su dove dormire e mangiare a Toirano e dintorni.
- I nostri consigli su dove dormire e mangiare a San Remo e dintorni.
- Sul sito di Bandiere arancioni, schede di Toirano e Castelvecchio di Rocca Barbena; nelle schede si possono leggere le motivazioni del riconoscimento al borgo.
- I nostri consigli su dove dormire e mangiare a Toirano e dintorni.
- I nostri consigli su dove dormire e mangiare a San Remo e dintorni.
SERVIZI PER I CAMPERISTI
Come scritto in apertura, la Riviera dei Fiori non è la meta ideale per l'abitare viaggiando. E l'estate 2016, tra aree di sosta chiuse dopo le ispezioni Asl e divieti di sosta a tappeto, non ha certo segnato un'inversione di rotta. Detto che prenotare la piazzola è una precauzione da non sottovalutare, lungo il percorso si possono segnalare: ad Albenga (Sv) l'Agricampeggo Ca’ de Miche', struttura dai piccoli numeri che affianca la proposta di prodotti agricoli (carciofi da non perdere, in stagione) agli spazi di sosta per i camper (viale 8 marzo 45, tel. 0182.541128; cademiche.it); a Diano Castello (Im) l’area sosta attrezzata Al Roseto in un grande vivaio di fiori (via san Siro, tel. 0183.429540 e 338.8747313; alroseto.it); a Cervo (Im) l’area attrezzata del Camper Club Cervo (via Steria 51, tel. 331.5082281; www.camper-cervo.it) e a San Remo (Im) gli spazi camper del campeggio Villaggio dei Fiori in località Pian di Poma, affacciato sul mare con spiaggia propria e piscina (via Tiro a Volo 3, tel. 0184.660635; villaggiodeifiori.it).
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