Bene, ha vinto il Brasile. E ha vinto pure l’Italia; possiamo quindi tornare del tutto soddisfatti. Al di là dei risultati sul campo, conta aver scoperto una destinazione ricca di suggestioni e di curiosità. Durante il viaggio ho trovato dettagli interessanti. Nonostante non sia un’area del paese particolarmente opulenta, qui la gente ha tutto quello che serve per vivere decorosamente, con progetti di tutela del territorio che nascono dalle comunità locali di pescatori, come a Prainha do Canto Verde.
Lo stile di vita è easy, lo capisci subito, d’altra parte appena fuori dalla città di Fortaleza calzoncini e infradito sono la divisa ufficiale. I paesaggi, poco inflazionati dai turisti, sono la sorpresa più grande: spiagge incontaminate, falesie, canyon, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Ci sono poi delle tradizioni molto curiose, come il saluto al sole sulle dune di Canoa Quebrada e il rito della caipirinha in riva al mare, cocktail che è nato proprio in questo angolo di Brasile. E gli sportivi amanti del kite hanno chilometri di costa per dare libero sfogo alle loro acrobazie.
Infine anche da queste parti si può fare affidamento su strutture all’altezza come il villaggio TudoBom a Uruaù, capaci di offrire accoglienza al top, con la cura dei dettagli tipica delle nostre latitudini e tutta il calore dell’ospitalità brasiliana. Torno a casa controvoglia, ma con una valigia ricca di bei ricordi.