Complice il pieno della stagione estiva, la notizia che il Parco nazionale svizzero abbia compiuto i 100 anni è passata inosservata; soprattutto in Italia. Noi invece vogliamo riprenderla perché ci sembra un anniversario importante.
 
LA STORIA DEL PARCO NAZIONALE SVIZZERO
Il parco fu inaugurato il 1° agosto 1914, allo scoppio della Grande Guerra, ma l'evento, pur di rilevante importanza per quell'epoca, fu oscurato anche sulla stampa del Canton dei Grigioni dalla notizia ben più importante delle dichiarazioni di guerra, tanto che la mobilitazione generale in Svizzera fu annunciata solo due giorni dopo, il 3 agosto 1914.
 
In un'intervista pubblicata sul Corriere del Ticino l'attuale direttore del parco, Heinrich Haller, si dice consapevole che all'epoca l'importanza di una simile area protetta non era per niente radicata nell'opinione pubblica. "Anche se dominavano i fautori del parco, molti furono gli scettici. Per i comuni della zona, l'affitto dei terreni diventò un'importante fonte di entrate". Cento anni fa la regione del parco era in effetti ancora molto segnata dalla presenza dell'uomo: per secoli la produzione di legname fu una delle principali fonti di reddito della zona. È anche per questo che per decenni il parco nazionale è rimasto meta di pochi appassionati. "Il pubblico degli escursionisti lo ha scoperto soltanto negli anni Sessanta", ha puntualizzato il direttore.
 
IL PARCO OGGI: LA NATURA LIBERA DI ESPRIMERSI
Esteso su una superficie di 170 km quadrati, il parco svizzero viene oggi visitato da circa 150mila persone all'anno. Sono celebri le regole che segnano la sua fruizione: si può andare in montagna nel suo territorio solo seguendo i sentieri segnalati, che è vietato abbandonare per addentrarsi nella foresta. Gli alberi caduti, divelti e sradicati per vento, valanghe o frane non possono essere rimossi: sarà la natura in anni e anni a riappropriarsi del legname aggredito da animali, batteri, funghi e muschi.
 
"Il 51% del territorio è formato da superfici alpine prive di vegetazione; i boschi rappresentano un altro 31%, mentre i prati alpini e subalpini coprono il rimanente 18%" spiega il direttore.Il suo futuro? Il direttore non ha dubbi. "Più il parco invecchia e più si va verso una natura selvaggia e ciò rappresenta un ulteriore arricchimento".

Per il pubblico italiano il parco nazionale svizzero è importante soprattutto perché ha una continuità territoriale con il parco nazionale dello Stelvio in quanto si estende appena al di là dei monti di Livigno che separano l'Italia dalla Svizzera e a monte dei laghi di Cancano, in alta Valtellina.
 
In occasione del particolare anniversario (che gli svizzeri hanno battezzato Giubileo del parco) sono usciti tre francobolli del valore di 1 franco svizzero cadauno, un volume celebrativo, un numero speciale di una rivista e una mostra realizzata presso il Centro visite di Zernez (che resterà aperta fino al febbraio 2015).
 
Per saperne di più: www.nationalpark.ch