A partecipare a quest'ultima formula, nel mese di ottobre 2021, alcuni dipendenti del Gruppo Credem: dopo un percorso formativo sul tema del viaggio e del racconto di viaggio, a loro è stato chiesto di realizzare un elaborato sul tema "Passione Italia". Come molti ricorderanno, "Passione Italia" è la campagna lanciata a marzo 2020 con la quale il Touring ha voluto contrapporre alla mappa del contagio la mappa della bellezza italiana; un invito per tutti a “viaggiare da casa”, per scoprire e riscoprire ciò che il Paese ha da offrire. In questo contesto abbiamo chiesto anche ai dipendenti di Credem di raccontarci la loro personale "Passione Italia": un luogo, un'esperienza, un momento da ricordare e da suggerire anche ai lettori.
Ecco il contributo di Marco Parmiggiani; tutti gli altri li potete trovare a questo link.
LE CHIESE DI REGGIOLO, NEL REGGIANO
di Marco Parmiggiani
Dopo il sisma del 2012 che ha pesantemente colpito il centro storico, le opere di ristrutturazione degli ultimi anni hanno riportato splendore al patrimonio architettonico e artistico del paese, sia per quanto riguarda i monumenti più importanti come il Palazzo Sartoretti e la Rocca medievale sia per i luoghi di culto di cui vi vorrei parlare. Nonostante nel corso degli ultimi 40 anni il paese sia cambiato notevolmente, espandendosi ed ammodernandosi in molte delle sue aree, il centro storico ha mantenuto la medesima struttura e i recenti restauri hanno in parte ripristinato l’atmosfera che mi riporta a tanti anni fa quando scorrazzavo in bicicletta per questi viali.
Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta di Reggiolo - foto Marco Parmiggiani
Accanto c’è la casa natale del musicista Giovanni Rinaldi, nonno del celebre Nino Rota che musicò gran parte dei film di Federico Fellini. Il ricordo delle corse in bicicletta lungo questi viali ha rievocato in me l’atmosfera appunto “felliniana” di questi luoghi che ho potuto apprezzare con la maturità. Fellini si ispirò proprio al paese di Reggiolo per la realizzazione del suo ultimo film “La voce della Luna”. A pochi passi segnalo la presenza dello storico albergo Cavallo Bianco, attivo dagli inizi del 1900 come locanda e stazione di posta per il cambio dei cavalli, successivamente rinomato ristorante, famoso in paese per gli squisiti cappelletti in brodo.
Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta di Reggiolo - foto Marco Parmiggiani
In una delle due cantorie ai lati del presbiterio, troviamo un organo con registri interi e pedaliere estese-Lingiardi, (unico nella Provincia di Reggio). Essendo appassionato di musica, ricordo di aver assistito in passato ad alcuni concerti (l’organo è funzionante) e l’acustica è magnifica. Sono presenti sei cappelle, un coro ligneo di noce (1885-87) opera del falegname “illetterato” Achille Chiappini e di Floro Baccarini col padre Amadio, autore quest’ultimo anche del sorprendente baldacchino sospeso (1870) con all’interno una tela, forse cinquecentesca, con Padre Eterno e cherubini. Sua anche la splendida cornice dell’Assunta sull’altare maggiore. A sinistra, la Cappella conserva l’affresco di un’immagine considerata miracolosa della Madonna con Bambino e i santi Antonio e Rocco, trasferito intorno al 1725 dalla piazza. In fondo alla navata, l’altare della Madonna del Rosario da cui sono stati sottratti a più riprese alcuni dei piccoli dipinti che contornano la statua della Vergine col Bambino.
Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta di Reggiolo - foto Marco Parmiggiani
Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta di Reggiolo - foto Marco Parmiggiani
Situato in una delle vie principale del paese (via Matteotti) è un edificio piuttosto piccolo e usato solo sporadicamente per le funzioni religiose. Alle pareti, la Pala con la Vergine e i santi Luigi Gonzaga e Venerio, patrono di Reggiolo, realizzata per la chiesa parrocchiale nel 1751 e qui trasferita per ragioni ignote nel 1823; di fronte, un dipinto del 1655 con Maria e i santi Rocco e Antonio: interessante, sullo sfondo, il dettaglio della Rocca che testimonia come, al tempo, il mastio fosse coperto da un tetto per riparare la guarnigione dalle intemperie. Sul fronte dell’altare, si ammira il bellissimo paliotto (1655) purtroppo spezzato in due parti, dello scagliolista carpigiano Giovanni Gavignani, con S. Antonio genuflesso in adorazione di Gesù Bambino.
Santuario della B.V. di Lourdes, Reggiolo - foto Marco Parmiggiani
Intorno al 1910, a seguito dell’impulso fornito dalle vicende del santuario di Lourdes, per assecondare la devozione popolare, in area absidale fu ricostruita la grotta delle apparizioni mariane, oggi ingenua testimonianza di fede.
Santuario della B.V. di Lourdes, Reggiolo - foto Marco Parmiggiani