"Tutto ciò che qualcuno può immaginare, altri potranno trasformarlo in realtà", scriveva Jules Verne nel suo romanzo cult Ventimila leghe sotto i mari, delineando in anticipo di 155 anni (e in una citazione) il futuro, oggi presente, della sua città natale: Nantes, porto di fiume e di mare, adagiato alla confluenza tra la Loira e l’oceano Atlantico.

Una città ricca: di storia, commercio e cantieri, un tempo. E oggi di arte. Di più, di sogni che diventano realtà e di realtà che fanno sognare. A portata di occhi e di passi. Basta seguire la linea verde disegnata sull’asfalto – ma anche sull’acciottolato – che dalla stazione ferroviaria Gare Sud corre per 22 chilometri e si allunga oltre il fiume, verso l’estuario di St. Nazaire: collega 120 tappe di installazioni e progetti artistici, ma anche giardini e luoghi simbolo; ognuna è una scoperta, una possibilità, una prospettiva. Un salto nel tempo e nello spazio dell’immaginazione fantastica.

Piazza Graslin, Nantes - foto Shutterstock
Piazza Graslin, Nantes - foto Shutterstock
Nantes © Franck Tomps / LVAN
Nantes © Franck Tomps / LVAN

Il viaggio nel viaggio

Le Voyage a Nantes è un’iniziativa di promozione culturale e turistica nata nel 2012 con lo scopo di valorizzare e fare del territorio nantese un’approdo per i visitatori da tutto il mondo ma anche i francesi che da ogni dove sbarcano per ripercorrere anche la loro storia nazionale. Qui c’è il castello des Ducs de Bretagne, dove visse Anna di Bretagna, due volte regina di Francia, duchessa indomita e madre dell’Europa. Le sue stanze oggi ospitano, oltre ai fantasmi della storia, anche il Musée d’Histoire de Nantes, che racconta con coraggio anche le ombre della città: la tratta degli schiavi, le colonie, le trasformazioni industriali.

C’è anche il Mémorial de l'Abolition de l'Esclavage, commovente e silenzioso, lungo le rive della Loira; ci sono gli Anneaux de Buren, maxi cerchi luminosi sul Quai des Antilles che incorniciano il fiume e il Lieu Unique; e c’è l’ex biscottificio dei celeberrimi biscotti LU, ora riconvertito in centro polifunzionale e creativo.

Les anneaux Daniel Buren - Le Voyage à Nantes
Les anneaux, Daniel Buren - © Le Voyage à Nantes
Mémorial de l'abolition de l'esclavage. Nantes (Loire-Atlantique) © PHILIPPE PIRON _ LVAN
Mémorial de l'abolition de l'esclavage. Nantes (Loire-Atlantique) © PHILIPPE PIRON _ LVAN

Pane e magnetismo

Perché Nantes, 325mila abitanti che diventano 711mila includendo l’area metropolitana, è il luogo di una continua metamorfosi, ed è in questa capacità di trasformazione che c’è tutta la sua forza d’attrazione. È un magnete. Attira appassionati d’arte, cultura e design, di food e gastronomia, di buone pratiche green e sostenibili, ma anche di coloro alla ricerca di un “Quiet Luxury” raffinato e mai ostentato: il lusso segreto di location e piaceri che coniugano fascino d’antan e pretese hi-tech. Il rifugio perfetto per fare smart working e poi perdersi tra i vicoli medievali e i cortili più intimi, tra i boutique hotel e i bistrot che hanno aderito al programma Tables de Nantes, che raggruppa le tavole cittadine più gourmet, dalla storica brasserie La Cigale, in autentico stile Belle Epoque, fino ai social tables e agli orti urbani di La Cantine du Voyage e di Magmaa Food Hall, dal mercato gastronomico de Talensac alle più elaborate mise en place dei ristoranti stellati.

Oppure si può pedalare au bord de l’eau su l’Ile de Nantes, meglio se con una galette, la tipica crêpe salata bretone, ancora calda nel cestino o nello zaino – la più gustosa è quella di Heb Ken, in rue de Guérande.

La storica brasserie La Cigale, Nantes - foto Federica Brunini

La fantasia al potere

Al confine con l’acqua del fiume, la fantasia prende sostanza e forma: le Machines de l'Île, nate dalla mente geniale del collettivo La Machine, sono creature meccaniche e poetiche che lasciano a cuore e bocca aperti. Il Grand Éléphant è alto 12 metri e trasporta i visitatori in groppa per 45 minuti lungo i moli; il Carrousel des Mondes Marins, con tre livelli dedicati agli abissi, è una giostra e un viaggio fantastico nel mondo sottomarino; l'Arbre aux Hérons è una gigantesca struttura green che sarà popolato da creature immaginifiche, una volta terminato.

Le Grand Éléphant, les Machines de l'Île, Nantes © David Gallard _ LVAN
Le Grand Éléphant, les Machines de l'Île, Nantes © David Gallard _ LVAN

Ma c’è altro, nella capitale del Dipartimento della Loira Atlantica e capoluogo della regione dei Paesi della Loira. C’è l’orgoglio e la consapevolezza di essere stata, fino al secondo dopoguerra, il punto di riferimento naturale e culturale della Bretagna, anche se oggi non ne fa più parte amministrativamente.

Città marittima, con un piede tra le onde, come ricorda l’esperienza letteraria e marinara di Jules Verne – il museo a lui dedicato si trova al numero 3 di Rue de l'Hermitage – si allarga oltre la foce con 33 installazioni d’arte contemporanea, tra cui lo straordinario scheletro marino de Le Serpent d’Océan di Huang Yong Ping, la Villa Cheminée di Tatzu Nishi sopra una ciminiera industriale, e La Maison dans la Loire di Jean-Luc Courcoult, la dimora sospesa tra le acque, illuminata al suo interno anche di notte, come se fosse abitata – e invece è inaccessibile.

Huang Yong Ping, Serpent d'océan, Saint-Brévin-les-Pins (France), oeuvre du parcours Estuaire NantesSaint-Nazaire © Franck Tomps / LVAN
Huang Yong Ping, Serpent d'océan, Saint-Brévin-les-Pins (France), oeuvre du parcours Estuaire NantesSaint-Nazaire © Franck Tomps / LVAN
Erwin Wurm, Misconceivable - Le Pellerin, Canal de la Martinière. Foto Federica Brunini
Erwin Wurm, Misconceivable - Le Pellerin, Canal de la Martinière. Foto Federica Brunini

Visioni di frontiera

Magia. Sorpresa. Poesia. Lo spettacolo della creatività a Nantes va in scena quotidianamente. E plasma, oltre al territorio, i visitatori che lo attraversano. Da qui, nessuno torna senza la ricreata energia che solo le frontiere regalano: tra sud e nord, tra est e ovest, tra ieri e oggi. E domani.

La Bretagna è a pochi chilometri. A poco più di sessanta, c’è La Baule, tra saline, spiagge e residenze d’un epoca in cui ci si poteva permettere di immaginare e progettare un mondo nuovo. Di essere, cioè, visionari. Davanti a un piatto di ostriche e a un bicchiere di Muscadet.

Le Grand Marché des Pays de la Loire 2021, Le Voyage à Nantes © David Gallard _ LVAN
Le Grand Marché des Pays de la Loire 2021, Le Voyage à Nantes © David Gallard _ LVAN

E oggi? Niente è più concreto di una visione in questa “ville imaginaire” che ha scelto di distribuire mappe poetiche, più che stradali, e di proporre ai suoi abitanti, così come agli ospiti, un continuo viaggio nell’altrove francese dell’Ovest, dove il vento salmastro dell’Atlantico soffia sulle idee ma è la più pacifica onda della Loira a condurle fino al cuore della città, nei quartieri di Bouffay e Graslin, dove si intrecciano stili architettonici e storia, palazzi e scale, archi e botteghe e l’iconico Passage Pommeraye. Tracce di un tempo mai perso, anzi ritrovato lungo la sottile linea verde.

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