Dalla Via Crucis di Chieti alla Madonna che scappa di Sulmona, i riti pasquali più sentiti d'Abruzzo

Tra gli innumerevoli appuntamenti cancellati a seguito dell’epidemia di coronavirus ci sono naturalmente le celebrazioni della Santa Pasqua, riti e processioni molto sentiti che da nord a sud caratterizzano tutta l’Italia e sono da sempre anche motivo di viaggio e di scoperta di città e tradizioni.
L’Abruzzo è una delle regioni che storicamente vanta un gran numero di appuntamenti legati alla Settimana Santa, dal Mercoledì fino a due giorni dopo la Pasqua. In questa fotogallery vi proponiamo alcuni dei più importanti eventi della Pasqua abruzzese, dal Mercoledì Santo fino al martedì successivo, per mantenerne viva la tradizione e il profondosenso religioso anche quest'anno.

La Passione di Cristo di Gessopalena

La sera del Mercoledì Santo nel borgo medievale di Gessopalena (Ch) che da uno sperone di roccia domina la valle dell’Aventino, si tiene la Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo.
Si tratta di un’antica tradizione interrotta a fine Ottocento e poi ripresa nel 1965 , con tre o quattro scene della Passione in piazza e sul sagrato della chiesa de’ Raccomandati, mentre la Crocefissione (nella foto) avviene sulla sommità del Paese Vecchio distrutto dalla guerra e oggi disabitato. La Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo oggi è teatro, musica e arte, ma alla base resta un’occasione di fede e devozione popolare.

Gli incappucciati di Lanciano

La sera del Giovedì Santo a Lanciano (Ch) si ripete la suggestiva Processione degli Incappucciati, la cui origine risale al XVI secolo. E' la sera dell’ultima cena e del tradimento. I Confratelli di San Filippo Neri procedono in corteo, vestiti con lunghe tonache nere e il volto incappucciato, in atto di penitenza. Una rappresentazione suggestiva che si svolge in una culla d’arte, Lanciano, per la presenza di numerosi monumenti di straordinaria bellezza come la chiesa di S. Francesco (nella foto, la piazza).

L'antichissima Via Crucis di Chieti

Il Venerdì Santo è il giorno della Via Crucis. Quella di Chieti è considerata la più antica d’Italia: è presente in documenti del 1650, ma alcune ipotesi fanno risalire le sue origini addirittura al IX secolo.
Il corteo muove dalla Cattedrale di S. Giustino percorrendo le vie del centro storico illuminate solo da fiaccole. Originariamente il corteo era composto da soli tre simboli: uno stendardo in damasco nero, una morte a grandezza naturale e la statua del Cristo Morto. Solo nel 1833 si aggiunge la Vergine Addolorata.
La statua del Cristo Morto è una scultura settecentesca in legno policromo di scuola napoletana. Durante la processione, il coro e l’orchestra dell’Arciconfraternita (150 cantori e 160 musici) eseguono il Miserere composto nel 1730 del teatino Saverio Selecchy.

La Passione sul lago di Barrea

Il Sabato Santo a Barrea (Aq) va in scena la rievocazione delle ultime ore della vita di Cristo, facendo rivivere, dall’ingresso in Gerusalemme alla crocifissione, tutti i momenti della passione e della morte di Gesù. Ogni edizione è diversa dalle precedenti, poiché di anno in anno si aggiungono scene, si arricchiscono e realizzano nuovi costumi.
La suggestiva rappresentazione può diventare l’occasione per scoprire questo borgo e l’omonimo Lago, nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e tra le vette dell’Appennino, su cui si affacciano, oltre a Barrea, Villetta Barrea e Civitella Alfedena.

Pasqua: la Madonna che scappa di Sulmona

Solenne e gioiosa è l’atmosfera che si respira la mattina di Pasqua a Sulmona (Aq) in piazza Garibaldi per “La Madonna che scappa”, una manifestazione di origine medievale unica nel suo genere.
In uno dei lati della piazza è visibile la statua del Cristo Risorto. Dalla parte opposta, dentro la chiesa di S. Filippo, si trova la Madonna vestita a lutto. I due discepoli di Gesù, San Pietro e San Giovanni, vanno a bussare alla porta della chiesa per recarle la lieta novella della resurrezione del figlio. Al terzo tentativo la Madonna esce e percorre con passo incerto e cadenzato la distanza tra la chiesa e il centro della piazza, ancora incredula e sconvolta dal dolore.
Giunta a metà della piazza, riconosce il Figlio risorto che l’attende. A questo punto inizia una corsa sfrenata, durante la quale le cade il mantello nero del lutto, le resta indosso il vestito verde, il colore della primavera e della speranza, mentre un volo di colombi si libra nel cielo accompagnato da scoppi di mortaretti. Un rito che vanta radici remotissime che vanno ben oltre la dimensione cristiana.

I diorama biblici di Orsogna

Il Martedì dopo la Pasqua, il piccolo centro di Orsogna (Ch) fa rivivere la sfilata dei carri allestiti con sacre effigi ispirate alla Bibbia. E’ la Festa dei Talami, divenuta nel 2011 “Patrimonio d’Italia per la tradizione”, uno spettacolo unico che coniuga il teatro con la devozione popolare. Su ogni talamo, attori giovani e adulti - immobili davanti a un fondale affrescato, posto sotto una raggiera alla quale è legata una bambina che impersona la Madonna - interpretano scene del Vecchio e del Nuovo Testamento.