A partecipare a quest'ultima formula, nel mese di dicembre 2020, alcuni dipendenti del Gruppo Credem: dopo un percorso formativo sul tema del viaggio e del racconto di viaggio, a loro è stato chiesto di realizzare un elaborato sul tema "Passione Italia". Come molti ricorderanno, "Passione Italia" è la campagna lanciata a marzo 2020 con la quale il Touring ha voluto contrapporre alla mappa del contagio la mappa della bellezza italiana; un invito per tutti a “viaggiare da casa”, per scoprire e riscoprire ciò che il Paese ha da offrire. In questo contesto abbiamo chiesto anche ai dipendenti di Credem di raccontarci la loro personale "Passione Italia": un luogo, un'esperienza, un momento da ricordare e da suggerire anche ai lettori.
Ecco il contributo di Pietro Antonio Veneziani; tutti gli altri li potete trovare a questo link.
LE LITORANEE DI BARLETTA
di Pietro Antonio Veneziani
Nel raccontare le bellezze della mia città, Barletta, non posso fare a meno di soffermarmi su ciò che caratterizza principalmente da un punto di vista paesaggistico il mio Comune: la litoranea o meglio le litoranee, che sono intervallate dalla presenza del porto merceologico.
LA LITORANEA DI LEVANTE
Spostandoci più in là, risalendo verso la città, superati i tre chioschi bar, ci si dirige verso quello che è il mio primo ricordo: dove oggi sorge la Lega Navale si trovava la stazione Marittima di Barletta, della quale ultimo capostazione è stato mio nonno. Vi si accede da un accesso che sino agli albori degli anni Novanta era segnato da rotaie ben visibili che ricordo come in un sogno. La linea ferroviaria partiva dalla stazione centrale di Barletta per dirigersi sterzando a sinistra verso la zona del porto mercantile. Nei miei ricordi d infanzia rivedo binari pieni di sterpaglia, un piano caricatore con ancora ben visibile il serbatorio dell acqua e un vecchio cane lupo, oramai cieco, che però mi riconosceva e mi accoglieva festante.
Alla litoranea Mennea, meta del corridore abituale, mi legano ricordi relativi ai più profondi cambiamenti avvenuti negli ultimi anni, dal proliferare degli stabilimenti balneari (ormai se ne contano più di dieci dopo che per anni e anni ce ne erano solamente tre) alla chiusura al traffico della terza corsia stradale fino alla creazione del polo del divertimento aperto 24 ore su 24 che fa delle estati barlettane polo di aggregazione anche per i comuni limitrofi.
I 13 chilometri di costa erano caratterizzati sino alla fine degli anni Settanta dalla presenza della teleferica, della quale oramai sopravvivono solamente alcuni ruderi sulla terra ferma. Unica nel panorama dell Italia meridionale, collegava la vicina Margherita di Savoia ed era adibita al trasporto del sale. Malgrado l'unicità dell infrastruttura l'esplosione del trasporto su gomma ha portato a un progressivo abbandono sino alla soppressione avvenuta agli inizi degli anni Ottanta.