LA AMSTERDAM SCHOOL
L’obiettivo del movimento era quello di creare uno stile nuovo e ridisegnare la città per costruire una società migliore. Per questo il collettivo ha realizzato edifici pubblici e di edilizia sociale e ha lasciato numerose tracce in città tutte raggiungibili a piedi e in bici. Prima tappa? La mostra Living in the Amsterdam School, fino al 28 agosto allo Stedelijk Museum (nella foto sotto) racconta i progetti, i disegni, e l’intero movimento, partendo soprattutto dalla progettazione degli interni e degli arredi.
IL DESIGN E I PROGETTI
Nelle sale dello Stedelijk Museum la mostra racconta lo sviluppo del movimento, dai progetti degli edifici ai pezzi di arredamento realizzati. In mostra oltre 500 oggetti a firma di Jaap Gidding, Michel de Klerk, Piet Kramer, Hildo Krop e Marie Kuyken, che raccontano lo sviluppo dell’Amsterdam School e quello che ispirava il loro lavoro. In esposizione mobili, lampade, elaborate ceramiche, tessuti e una curiosa iniziale sessione dedicata ai fantasiosi orologi creati dai designer e che sembrano usciti da una fiaba. Nell’ultima sala, un laboratorio invita gli spettatori a realizzare il proprio orologio originale con le diverse componenti, dalla cassa alle lancette.
PEDALANDO IN CITTÀ
Dalle sale dello Stedelijk si può inforcare la bici e percorrere, lungo i canali, l’itinerario dedicato tra gli edifici della Amsterdam School. La mappa si trova anche online in un portale dedicato sono ben 53 i punti di interesse. Qui vi facciamo una selezione dei più interessanti. Ma prima di lasciare lo Stedelijk, si può fare tappa al vicino Cafè Wildschut. Ancora oggi popolare ritrovo su Roelof Hartplein, questo elegante locale conserva intatti alcuni arredi originali disegnati da Gerrit Jan Rutgers.
Poi si prosegue per la Casa delle Spedizioni, oggi Grand Hotel Amrath, su Prins Hendrikkade, e da qui ci si può dirigere a poca distanza verso l’Architectuurcentrum. All’interno sono in mostra 10 progetti contemporanei che riguardano la città, apertamente ispirati alla Amsterdam School. Il progetto si chiama “100 years of Inspiration” e fino al 30 settembre racconta l’influenza che ancora oggi ha quel gruppo d’artisti.
Poi, direzione Rembrandt Plein, dove si può fare una deviazione verso il ponte o Brug 259, realizzato da Joan Melchior van der Mey e Piet Kramer. Questo brug è solo uno dei tanti ponti firmati dal collettivo, a testimonianza della diversità degli interventi in città.
TEATRI, CASE, STADI E SCUOLE
Testimonianze del lavoro pubblico della scuola si trovano ovunque nella capitale olandese. A Rembrandt Plein c’è il famoso teatro Tuschinski, dalla inconfondibile facciata orientaleggiante. Qui, dove un tempo si esibirono Marlene Dietrich e Judy Garland, oggi si proiettano film olandesi.
L’Amsterdam School è famosa anche per aver firmato alcune case che ancora oggi spiccano tra i canali e i viali della città. Verso l’Amstelkanaal si può dare una occhiata al centro visite nel complesso di case di De Dageraad realizzato da due dei più importanti autori della Amsterdam School, Michel de Klerk e Piet Kramer e guardare da fuori l’altro gruppo di case a Saffierstraat.
Altre case da osservare sono nella zona di Oud West. Pedalando nell’area di Vondelpark, vale la pena dare una occhiata all’imponente struttura dell’Amsterdams Lyceum dove gli studenti si preparano per l’università. Anche lo Stadio Olimpico di Amsterdam è opera della scuola. Con la sua struttura in mattoncini scuri, è datato 1928 e fu realizzato per i giochi Olimpici estivi da Jan Wils. Oggi è usato per le partite di calcio, per i concerti e le gare di atletica.
A conclusione del giro non si può non andare a visitare l’Het Schip, dove ha sede il museo dedicato alla Amsterdam School. Questo edificio, da molti considerato il vero capolavoro di quella stagione artistica, è nato su progetto di Michel de Klerk come un grande complesso di edilizia popolare. Oggi ospita il grande museo che racconta la parabola artistica del movimento; dai primi di luglio ha aperto una nuova ala, recuperando gli spazi di un asilo, con più spazio per le mostre dedicate agli appassionati.
Un'informazione utile, per finire: per chi non vuole inforcare la bici, fino alla fine di agosto ci sono anche gite in bus tra gli edifici, organizzate proprio per i 100 anni della School.