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Play - Festival del Gioco torna dal 19 al 21 maggio a ModenaFiere: cinque padiglioni interessati, 28mila metri quadrati più di 150 espositori, sessanta associazioni coinvolte, una cinquantina di ospiti tra cui star internazionali del gioco da tavolo, 2.500 tavoli per giocare, migliaia di titoli tra grandi classici, ultime novità e anteprime mondiali, incontri e convegni sul ruolo fondamentale del gioco nella nostra vita.
"Narrazioni incrociate" è il tema di questa edizione: nel 100° anniversario della nascita di Italo Calvino il festival propone una riflessione sul gioco inteso come macchina narrativa, la cui trama viene intessuta collettivamente attraverso le combinazioni delle interazioni individuali, che sono infinite e cambiano continuamente, tra una partita e l'altra.
A cosa sarà possibile giocare? Risposta breve: a tutto.
Risposta articolata, ci sarà spazio per i titoli usciti negli ultimi 15-20 anni e diventati ormai dei classici come Dixit, Ticket to Ride, Dobble, Puerto Rico, Carcassonne, I coloni di Catan, Bang!
Fra le novità più attese, invece, segnaliamo Heat, gioco di formula 1 dello stesso autore di Flamme Rouge, Run Ghost Run, in cui fortuna e colpo d’occhio sono fondamentali per nascondere i fantasmi che infestano la hall di un albergo dallo sguardo dei clienti, Darwin's Journey, gestionale per giocatori esperti che ripercorre il viaggio del grande evoluzionista alle Galapagos, investigativi innovativi come Hidden Games che sempre più sfruttano smartphone e il web. Particolarmente ricca anche la sezione libri, con i libri game che stanno vivendo una seconda giovinezza e l’esordio del blogger Andrea Dado come romanziere con Nel dubbio prendo risorse, un giallo hardboiled ambientato – c’è da stupirsi? – in una ludoteca.
Oltre ai gamers, Play ospita chi i giochi li inventa, li realizza e li distribuisce, e anche chi ci lavora costruendo progetti di ricerca innovativi basati sul gioco, negli ambiti disciplinari più vari. A conferma del ruolo fondamentale del gioco nei processi di apprendimento e studio, quest'anno Play conta sulla collaborazione di alcuni dei più importanti enti di ricerca italiani che saranno presenti con le loro proposte: l'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e l'OGS di Trieste, ovvero l'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale.
Basta computer, tablet, smartphone: la carta vincente dei giochi da tavolo è la voglia di socialità e svago senza per forza fissare un monitor. In un mondo pieno di schermi i giochi analogici aiutano a cambiare prospettiva: "In tempi in cui tutto si fa online i board game offrono uno stimolo in più a incontrarsi di persona, ad aggregarsi; ma soprattutto stimolano la fantasia, la creatività e riducono lo stress e l'impulsività poiché, prima di ogni mossa, è richiesta un'attenta riflessione sulle proprie azioni” - spiega Andrea Ligabue, direttore artistico di Play – “Inoltre, nei più piccoli sono un ottimo modo per sviluppare il senso civico, istruendoli al fatto che, nel gioco, così come nel mondo reale, ci sono regole da rispettare, cose che si possono fare ed altre che invece sono vietate. Senza contare che solo con la collaborazione e cooperazione si può realmente giungere al proprio obiettivo, che in questo caso è vincere la partita".
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