Ha finalmente riaperto le porte l'antica chiesa di San Salvatore in Chora, oggi moschea Kariye (Kariye Camii), uno dei monumenti più importanti di Istanbul. I mosaici e gli affreschi, capolavoro dell'arte bizantina, sono tornati all'antico splendore dopo un restauro di quattro anni, terminato nella primavera 2024. E finalmente ci si può meravigliare ancora dinanzi al nartece, all'esonartece e al parecclesion (una cappella funebre) decorati con migliaia di tessere colorate e di pennellate variopinte, ora anche straordinariamente illuminate.
La riapertura è avvenuta dopo anni di incertezza e di punti interrogativi sollevati da storici, studiosi e semplici amanti dell'arte. Quando il governo turco, nel 2020, decise che San Salvatore in Chora, seguendo la sorte di Santa Sofia, non doveva essere più un museo ma ri-diventare una moschea aperta al culto, in molti alzarono un sopracciglio. Anche perché alla decisione seguì un'improvvisa chiusura al pubblico del monumento, motivata da un'ineludibile operazione di restauro dello stesso. Gli anni passavano, il cantiere era inaccessibile a chiunque, nessuna notizia trapelava sullo stato dei lavori e soprattutto sulla conservazione dei mosaici, che qualcuno temeva potessero essere coperti a causa del divieto, vigente in qualsiasi luogo di culto islamico, di mostrare le figure umane.
Oggi, dopo averla visitata in seguito alla riapertura, possiamo dire che tutti i dubbi sono stati fugati. Le parti più ricche di mosaici e affreschi (appunto l'esonartece, il nartece e il parecclesion) sono tutte state restaurate e sono visitabili senza problemi. Solo i (pochi) mosaici della navata centrale, tra cui la Dormizione della Vergine, sono coperti discretamente da teli, il che non guasta minimamente l'esperienza del visitatore; non è vero, come riportato da vari media e siti web, che "molti" mosaici non sono più visibili. È necessario soltanto considerare, quando si programma una visita, che la moschea viene ora chiusa al pubblico non musulmano durante le ore di preghiera; meglio quindi consultare gli orari per evitare di dover uscire frettolosamente o di aspettare all'esterno.
Realizziamo quest'articolo anche come completamento della Guida Verde Touring dedicata alla Turchia (2023) e della Guida Verde Touring Istanbul (2024), edite nel periodo in cui San Salvatore/Kariye Camii era chiusa e perciò non contenenti informazioni aggiornate.
LA STORIA DI SAN SALVATORE IN CHORA/KARIYE CAMII
Perché San Salvatore "in Chora"? Il nome della chiesa può essere tradotto con S. Salvatore dei Campi, dal monastero di cui era parte, che sorgeva fuori dalle mura costruite da Costantino in un’area di vasta campagna. Verso la fine dell’XI secolo, Marina Doukaina, della famiglia di Alessio Comneno, fece erigere una chiesa con una pianta a croce greca e una cupola sorretta da quattro colonne. In seguito furono costruiti i quattro pilastri della cupola, mentre l’esonartece e il parecclésion risalgono alla fine del XIII secolo. I mosaici a fondo oro e gli affreschi parietali risalgono ai primi anni del XIV secolo: artefice del capolavoro fu Teodoro Metochite, primo ministro e gran cancelliere del tesoro imperiale, che grazie alla sua ricchezza e cultura personale trasformò la chiesa nel monumento più rappresentativo della tarda arte bizantina. Un’ulteriore fase di attività edilizia risale al XV secolo.
Durante l’assedio di Maometto II del 1453, l'anno in cui inizia l'impero ottomano, i greci vi avevano collocato l’icona della Vergine Odigitria, sperando che la sua presenza servisse ad allontanare il pericolo. La chiesa venne poi trasformata in moschea verso la fine del XV secolo da Atik Ali Pascià, prendendo il nome di Kariye Camii. In tempi moderni, i lavori di restauro, intrapresi nel 1948 dall’Istituto Bizantino americano, si sono conclusi nel 1959, aprendo il complesso al pubblico e adibendolo a museo; nel 2020 la trasformazione in moschea.
LA STRUTTURA DI SAN SALVATORE IN CHORA/KARIYE CAMII
Gli spazi di San Salvatore in Chora sono piccoli e intimi: la chiesa/moschea è sempre stata una struttura discreta, in mattoni e pietra rossa, posta qualche chilometro dal centro storico di Istanbul, in un quartiere non lontano dalle rive del Corno d'Oro.
L'entrata alla Karyie Camii avviene oggi da una porta laterale. A destra si trova il Parecclésion: si tratta di una cappella funebre, tutta affrescata, composta da un atrio e da una navata con abside. Gli affreschi mostrano la Vergine e le sue prefigurazioni, il Giudizio Universale e la Resurrezione, mentre gli affreschi dell’abside sono considerati uno dei capolavori dell’arte bizantina.
Davanti alla porta dentata è l'ingresso al nartece, mentre a sinistra si trova l'esonartece, entrambi spazi antecedenti alla navata vera e propria, dove la folla si riuniva prima di accedere al luogo del culto. Sono qui i mosaici più belli: il progetto iconografico del ciclo decorativo, piuttosto complesso e non sempre agevole da seguire, contiene la rappresentazione di episodi riguardanti la vita della Vergine e di Cristo, tratti anche dai Vangeli Apocrifi.
Dal nartece si entra poi nella navata, oggi la moschea vera e propria, coronata da un’ampia cupola, a pianta quadrata prolungata da un’abside. Le pareti sono rivestite di lastre di varia grandezza e forma e di materiali diversi (marmo, porfido, breccia ecc.); in un pannello è rappresentata la cosiddetta Dormizione della Vergine.
GUIDA AI MOSAICI DI SAN SALVATORE IN CHORA (KARIYE CAMII)
Se ci si trova in San Salvatore potrebbe essere utile una descrizione completa degli splendidi mosaici e affreschi che si possono ammirare nella Kariye Camii. Dato che nella Guida Verde Turchia (2023) e nella Guida Verde Istanbul (2024) ne è stata riportata solo una descrizione parziale, visto che il monumento era chiuso al pubblico senza una data ipotizzata di riapertura, riportiamo qui la trattazione completa.
ESONARTECE
La lettura è fatta partendo dalla prima crociera, in fondo, vicino alla porta di uscita.
Prima crociera: sopra la porta, un angelo annuncia in sogno a Giuseppe la nascita di Gesù; incontro tra Maria ed Elisabetta; partenza per Betlemme. A destra, Giuseppe e Maria si recano al censimento; a sinistra la Sacra Famiglia in viaggio verso Gerusalemme; nella volta, mosaico assai rovinato rappresentante forse Gesù che discorre nel Tempio coi dottori della Legge.
Seconda crociera: sempre guardando la porta di uscita, a destra la nascita di Gesù; a sinistra il ritorno dall’Egitto in Galilea; nella volta Battesimo e tentazione di Cristo.
Terza crociera: a destra Cristo Pantocratore; a sinistra la Vergine in preghiera; nella volta le nozze di Cana; la moltiplicazione dei pani; il sacrificio di un toro.
Quarta crociera: a destra i Magi in viaggio verso Betlemme e dinnanzi a Erode; a sinistra Elisabetta e S. Giovanni inseguiti da un soldato romano.
Quinta crociera: a destra Erode interroga i sacerdoti sul luogo di nascita di Gesù; a sinistra disperazione delle madri dopo la strage degli Innocenti.
Sesta e ultima crociera: a destra la guarigione di un paralitico; guarigione di un idropico; guarigione di un altro paralitico; nella volta Erode ordina la strage degli Innocenti; alle spalle la strage degli Innocenti; a sinistra Gesù e la Samaritana.
NARTECE
Entrando nel nartece, la lettura è fatta dalla prima crociera, la prima che si raggiunge.
Prima crociera: alle spalle guarigione di un lebbroso; nella volta il Cristo Pantocratore e la genealogia di Cristo da Adamo a Giacobbe e ai suoi dodici figli; nell'angolo avanti a destra, guarigione della suocera di S. Pietro; guarigione di un sordomuto; nell'angolo avanti a sinistra guarigione dei due ciechi di Gerico; a destra, Deesis; nella parte inferiore una monaca della famiglia imperiale dei Paleologhi (a destra), Isacco Comneno, figlio di Alessio I e fratello dell’imperatore Giovanni II (a sinistra).
Seconda crociera: a destra Teodoro Metochite offre la chiesa a Cristo; nella volta Maria riceve del pane dall’Arcangelo Gabriele; preghiera di Zaccaria; la Presentazione al Tempio; a sinistra la santificazione di Maria; S. Pietro e S. Paolo. Una lunetta ritrae Teodoro mentre offre un modellino dell’edificio al Cristo assiso in trono: il primo ministro, inginocchiato, indossa un abito sfarzoso e un alto turbante, simbolo dell’alta carica da lui rivestita; alle sue spalle un’iscrizione elenca i suoi titoli.
Terza crociera: i primi passi di Maria; Maria riceve la lana per tessere il velo; a destra la nascita di Maria; Giuseppe designato come fidanzato di Maria; a sinistra Maria circondata dalla sua famiglia.
Quarta crociera: incontro tra Gioacchino e Anna; Giuseppe accoglie Maria in casa propria; nella volta la Vergine e i patriarchi; nell'angolo alle spalle a destra Gioacchino nel deserto si lamenta di non avere figli; il gran sacerdote respinge l’offerta al Tempio di Gioacchino; nell'angolo alle spalle a sinistra l’Annunciazione; Giuseppe si congeda da Maria.
GUIDA AGLI AFFRESCHI DI SAN SALVATORE IN CHORA (KARIYE CAMII)
PARECCLESION
Entrando, si susseguono un atrio, la navata e l'abside.
Atrio: al centro della cupola, la Vergine col Bambino, e ai lati, dodici angeli. Sugli archi trasversali, il Cristo in un medaglione e (a ovest) Melchisedec, il re-sacerdote di Gerusalemme. Sull’intradosso di quest’arco, Aronne e i suoi figli dinanzi all’altare, le anime dei Giusti nella mano di Dio e (a sud) l’angelo che salva Gerusalemme dagli Assiri. Intradosso del lato occidentale (a sinistra): Isaia che predice la sconfitta delle truppe di Sennacherib davanti a Gerusalemme; (a destra) un angelo stermina i soldati assiri davanti alle mura della città. Timpano settentrionale (a sinistra): scene della Bibbia con episodi relativi a Giacobbe e Mosè. Parete meridionale (a destra, di fronte al coro): sono rappresentate quattro scene del ciclo dell’Arca dell’Alleanza.
Navata: Giudizio Universale con Cristo al centro della volta celeste, tra gli Apostoli, la Vergine e S. Giovanni Battista. In basso (a sinistra) i Profeti, poi l’etimasia o preparazione del Trono del Giudizio, ai piedi del quale si prostrano Adamo ed Eva. Più in basso è raffigurata una scena di psicostasia, o pesatura delle anime. Su tre dei quattro pennacchi della volta le parabole di Lazzaro, di Abramo e del Ricco Epulone; sul quarto è raffigurata la scena della Terra e del Mare che restituiscono i morti al suono delle trombe del Giudizio Universale. Alla parete sinistra: l’ingresso degli eletti in Paradiso.
Abside: i sei Padri della Chiesa, una Madonna con Bambino, sono considerati uno dei maggiori risultati dell’arte bizantina. L’Anastasi, la Resurrezione, con Cristo avvolto in un drappo bianco e con l’aureola di un mandorlo, circondato da Giovanni Battista (sinistra), e Abele, a destra, che trae Adamo ed Eva fuori dalle tombe. Sull’intradosso dell’arcata antistante l’abside: il miracolo della resurrezione della figlia di Giairo (a destra), e quello della resurrezione del figlio della vedova di Naim (a sinistra). Sulle pareti dell’abside i sei Padri della Chiesa, divisi in due gruppi ai lati della finestra centrale. A destra, dopo l’ultimo Padre, una Vergine col Bambino.
COME VISITARE SAN SALVATORE IN CHORA (KARIYE CAMII)
- Da agosto 2024 la moschea Kariye è aperta tutti i giorni tranne il venerdì, dalle 9 alle 18.
- L'accesso non è però consentito durante le ore di preghiera, che cambiano tutti i giorni; per conoscerne l'inizio, consultare il sito ad hoc. Solitamente, i guardiani non consentono l'entrata a partire da 15 minuti prima dell'inizio della preghiera. È necessario non indossare pantaloni corti e, per le donne, coprirsi la testa.
- Il biglietto di ingresso da agosto 2024 costa 20 euro; non è possibile utilizzare il Museum Pass.
- Siti web per maggiori informazioni (in inglese): muze.gen.tr/muze-detay/kariye e en.kariyecamii.com