Mettere nella stessa frase le parole banca e arte potrebbe essere uno di quei divertissement da Settimana enigmistica che scatenano le associazioni più fantasiose, con innumerevoli passaggi per arrivare da abi e cab (per rimanere in tema) a vernissage.
Molti sono pronti a giurare che i numeri hanno la loro poesia, ma è inutile negare che al cittadino medio un istituto di credito fa venire in mente elementi poco romantici e artistici, dal mutuo ai prelievi. Eppure Milano sta per guadagnare un nuovo museo senza nemmeno rendersene conto proprio grazie a una banca. Non un museo sui risparmi, sia ben chiaro, ma una struttura enorme che ospiterà una collezione da far invidia a istituzioni ben più rodate. A settembre è prevista l’inaugurazione della prima tranche del Progetto Cultura di BancaIntesa a Milano dopo le aperture delle Gallerie di Palazzo Leoni Montanari a Vicenza e la Galleria di Palazzo Zevallos Stigliano a Napoli. La questione è semplice: la Banca vanta una collezione di circa 10mila opere, dai reperti archeologici all’arte contemporanea, e ha deciso di aprire i caveau e di mostrare, in modo permanente, questo patrimonio di immenso valore. Durante la presentazione del progetto qualche giorno fa a Milano il presidente di BancaIntesa Giovanni Bazoli ha tenuto un lungo discorso alla presenza di varie autorità cittadine (ex e nuovo sindaco inclusi) spiegando i motivi per cui la “sua” banca ha deciso di puntare sulla cultura in un momento di crisi economica: “Crediamo nell’Italia e ci sentiamo impegnati nella difesa e nella valorizzazione dei suoi tesori d’arte e delle sue bellezze. E, con piena consapevolezza del ruolo che è proprio di un’impresa bancaria, riteniamo nostro dovere concorrere alla crescita economica, ma insieme - e inscindibilmente - a quella civile e culturale del nostro Paese”. Una dichiarazione d’intenti precisa che non rimane campata in aria, ma si concretizza nel recupero di 8.300 mq di spazi espositivi nel cuore di Milano tra via Manzoni e piazza della Scala a opera dell’architetto Michele De Lucchi.
Un quadrilatero composto dal settecentesco Palazzo Anguissola, dall’ottocentesco Palazzo Canonica, da Palazzo Brentani e da Palazzo Beltrami. In queste straordinarie sale abitualmente chiuse al pubblico nascerà, a settembre, un Museo dell’Ottocento dove saranno ospitate 200 opere provenienti dalle collezioni di BancaIntesa e Fondazione Cariplo. Tappa successiva nel 2012, con l’inaugurazione del Museo del Novecento e circa 2.700 opere da collocare. A scorrere rapidamente l’elenco delle opere l’acquolina aumenta perché dal neoclassicismo di Canova (13 bassorilievi) al futurismo di Boccioni (4 opere) tutta la storia dell’arte degli ultimi due secoli appare davvero a portata di mano. Non mancherà di stupire i milanesi la quantità di dipinti dedicati alla loro città, da sempre motore del Paese e in perenne evoluzione paesaggistica.
Le Gallerie di Piazza Scala saranno un nuovo spazio di bellezza e poesia secondo l’intento di Bazoli, che insiste ulteriormente sul senso etico dell’intervento: “La storica vocazione del Gruppo Intesa San Paolo comporta l’assunzione di nuove responsabilità. Si potrebbe dire che è necessario rafforzare il legame tra il ‘fare cultura’ e il ‘fare l’Italia’. ‘Fare cultura’ per ‘fare l’Italia’”.