Affascinante e contrastante, gioioso e trascurato, coloratissimo e oscuro. È il quartiere dell'Albergheria, simbolo della multiculturalità di Palermo, dove ha sede il mercato popolare di Ballarò e dove molte realtà - associazioni, cooperative, circoli, parrocchie, oratori, commercianti - quotidianamente si adoperano per migliorare il contesto che le circonda. In mezzo a questo vitale melting-pot popolare e fermento culturale, nasce Ballarò Buskers, Festival internazionale di circo contemporaneo e teatro di strada, che nel 2023 giunge alla sua settima edizione: il sipario si alzerà su otto piazze del rione da venerdì 20 a domenica 22 ottobre.
"Come ogni anno abbiamo coinvolto tutto il territorio dell'Albergheria" racconta Marco Sorrentino, presidente dell'Associazione Ballarò Buskers "cercando di dimostrare come queste piazze e vicoli possono essere usati in tantissimi modi, per la comunità stessa, per l'accoglienza dei tantissimi turisti e soprattutto per dimostrare che in questi luoghi si può fare cultura e si può fare bellezza. Il tema di quest'anno è "Spazi di cura. Cura degli spazi", ed è quello che facciamo noi attivisti, riuniti nell'assemblea permanente di SOS Ballarò, ogni giorno dell'anno, prenderci cura degli spazi della nostra comunità. Ma servono anche gli spazi di cura, l'amministrazione dovrebbe prendersi carico di ristrutturare e aprire i luoghi abbandonati e metterli al servizio dei tantissimi bisogni del territorio, e aprirli alla città intera: quando gli spazi vengono lasciati chiusi e abbandonati si trasformano in rifugio per la parte oscura della città e, soprattutto, in luoghi di spaccio e di consumo di sostanze".
"Ogni edizione del Ballarò Buskers accende i riflettori sugli spazi riqualificati, sottratti al degrado e all'abbandono e trasformati in luoghi di aggregazione" conferma Alessia Rotolo, addetta stampa e attivista di SOS Ballarò. "Piazzetta Schiera, Ecce Homo, Mediterraneo, Sette Fate, Santa Rosalia, Giovanni Naso, Vicolo Gallo, piazza San Nicolò all'Albergheria ne sono alcuni esempi. Tra i nuovi spazi che andrebbero riqualificati dall'amministrazione comunale per metterli al servizio della comunità ci sono invece l'ex commissariato Duomo e Palazzo Giallongo di Fiumetorto".
Queste le otto piazze interessate dagli spettacoli quest'anno: Piazza Casa Professa, Campo Plesso Cascino, Chiostro della biblioteca di Casa Professa, Piazza Mediterraneo, Piazza San Nicolò, Piazza Santa Chiara, Campo dell’Oratorio di Santa Chiara e Piazza Brunaccini. Durante i giorni del Festival saranno aperti alle visite la Torre di San Nicolò e la chiesa di Casa Professa. Previsti oltre 30 spettacoli con 50 artisti da tutto il mondo.
"Abbiamo artisti internazionali di circo contemporaneo, musica e teatro a cui abbiamo lanciato l'idea sugli spazi e abbiamo raccontato della cura che tutti gli attivisti hanno sui luoghi dell'Albergheria ogni giorno" dice Riccardo Strano, direttore artistico del Festival. "Il ruolo degli artisti a Ballarò è quello di dare una nuova visione sulle piazze e i vicoli utilizzati come palcoscenico, come luogo di cultura al fine di far brillare di luce culturale ogni angolo buio. Abbiamo dato grandissima importanza anche allo spazio fisico e temporale rivolto ai ragazzi, ai bambini e alle famiglie, riservando a loro tantissimi laboratori, specie il sabato e la domenica. Insomma l’arte come espressione della metafora degli spazi che riassume tutte le forme di attenzione e di cura speciale che tutta la comunità di Ballarò ci tiene ad avere".
L'art work di quest'anno, a firma di Manuela Di Pisa, ha come protagonista una «serpe verde che in sé attorcigliato sta ritto in campo d'oro». Nella storia della nostra città, la serpe è lo stemma simbolo del quartiere Albergheria, che abitava il Kemonia, il "fiume del maltempo". In questa edizione del Festival una donna accarezza il serpente-quartiere: l'artista rappresenta chi ogni giorno si prende cura degli spazi della comunità. Con i suoi colori e la sua gentilezza ammansisce le vie, accoglie e si fa accogliere dalle strade e dalle piazze, come in una sinuosa danza collettiva che salva.
La settima edizione del Ballarò Buskers Festival ha il sostegno del Ministero della Cultura e il patrocinio del Comune di Palermo assessorato alla Cultura, della Città Metropolitana di Palermo, dell'Assemblea Regionale Siciliana e il supporto di moltissime realtà legate alla grande comunità di Ballarò.