Ora a Trieste è possibile vedere, gratuitamente e fino al 2 settembre, 40 di queste collezioni con 6.354 opere legate da un fil rouge che unisce Mediterraneo e Mitteleuropa, Balcani e Medio Oriente. Un inedito itinerario di mare e di terra che invita a unire i punti, da cui il titolo della mostra Join the dots/Unire le distanze.
Quando qualche anno fa Luciano Benetton diede vita a questa originale e unica collezione il pensiero era coniugare due sue passioni, l'arte e il viaggio, ma anche mappare lo stato dell'arte per capire ogni espressione creativa mondiale. “Questo proposto a Trieste dalle collezioni Imago Mundi è un mondo ideale dove si lavora per il bello. Dove libertà e diversità di espressione sono vissute come una grande ricchezza” ha dichiarato Benetton, concludendo con “L'arte è una rivoluzione che serve a tutti”.
Un'opera complessa in quattro parti la cui installazione dà il via a una serie di appuntamenti e incontri con i protagonisti di varie associazioni culturali locali delle diverse comunità. Trieste è sempre stata un crocevia straordinario che, dell'unire i puntini, ha fatto un vanto e un elemento della sua identità multiculturale che, con Imago Mundi, non può che trovare la sua espressione artistica migliore.
Salone degli Incanti, Riva Nazario Sauro 1, Trieste
Fino al 2 settembre 2018
Sito web www.imagomundiart.com