Il Forte di Bard, la possente fortezza che domina la valle d'Aosta oggi trasformata in sede museale, si conferma luogo di grandi esposizioni. In questi giorni ne aprono due di grande valore fotografico e naturalistico, di cui parliamo in quest'articolo - ma non solo le sole a essere ospitate nelle tante sale della struttura: fino al 30 novembre, per esempio, è visitabile "Eroi, evoluzione di un mito. Dal Giappone antico al contemporaneo", sulla figura dell'eroe nel tempo nel Paese del Sol Levante.
UNA FINESTRA SULL'ARTICO
Stefano Unterthiner è uno dei fotografi naturalisti più apprezzati al mondo. Valdostano, autore di vari libri fotografici, collaboratore da vent'anni di National Geographic, Unterthiner è sempre riuscito a cogliere il lato più bello e poetico della natura. Le mostre che espongono le sue fantastiche immagini non sono comuni: è quindi un'occasione da non perdere, quella che offre il Forte di Bard dal 31 ottobre al 3 maggio 2026. Nelle sale degli Alloggiamenti del Museo delle Alpi sono esposte sessanta fotografie dedicate alle isole Svalbard, arcipelago norvegese dove abitano gli uomini più a nord del pianeta. E siamo sicuri si tratti di un lavoro eccezionale.

Unterthiner aveva scelto le isole Svalbard per il progetto Una famiglia nell’Artico: per un anno aveva vissuto con moglie e figli a Longyearbyen, il capoluogo dell'arcipelago, e aveva raccontato con le immagini (poi raccolte nel volume Un mondo diverso, Ylaios, 2022) un mondo potente e fragile, in rapido mutamento. Quelle immagini, insieme ad altre inedite realizzate in quattro successive spedizioni, sono protagoniste della mostra a Bard, che ha un titolo simile al progetto iniziale: Una finestra sull’Artico. In tutto sessanta fotografie, distribuite in nove sezioni che raccontano le isole e la loro fauna nelle diverse stagioni. Leggendo i testi a corredo, si comprende quanto le Svalbard siano il luogo dove il cambiamento climatico si manifesta più rapidamente rispetto a qualunque altra regione al mondo. Basta pensare che per centoundici mesi consecutivi è stata registrata una temperatura media mensile al di sopra del normale (marzo 2020 ha interrotto la sequenza negativa, tornando sotto la media di 0,5° C).

Completano la mostra diciotto ritratti in bianco e nero realizzati da Unterthiner tra i residenti della piccola comunità di Longyearbyen, accompagnati da testimonianze sulla percezione dei mutamenti climatici e un pannello in grande formato dedicato alle climate stripes. Lungo il percorso espositivo è disponibile un documentario realizzato da Raitre (della durata di 20’), che racconta il progetto Una famiglia nell’Artico. Un'ottima occasione per scoprire un mondo lontano e riflettere sulle grandi questioni che riguardano il pianeta.

BIRD PHOTOGRAPHER OF THE YEAR
Accanto all'Artico, il Forte di Bard ospita anche un progetto del tutto inedito, presentato per la prima volta in Italia: si tratta di Bird Photographer of the Year, concorso internazionale che premia le migliori fotografie di uccelli, suddivise in dodici categorie. Fotografi da tutto il mondo hanno partecipato al concorso presentando oltre 33.000 immagini. L’edizione 2025 è la numero dieci e sarà di scena al Forte di Bard dal 25 ottobre al 1° marzo 2026.


A vincere l’edizione 2025 è l'immagine di una magnifica fregata che si staglia contro un'eclissi solare totale. A realizzarla in Messico è stato il fotografo canadese Liron Gertsman. «Ho impiegato un anno di preparazione per catturare il mio sogno: scattare un uccello di fronte all'eclissi solare totale -, racconta Gertsman -. Ho chiesto l'aiuto di una barca per posizionarmi vicino ad alcuni isolotti al largo di Mazatlán, frequentati da uccelli marini. Mentre la luna scopriva il bordo del sole al termine della totalità, ho catturato questa immagine durante la fase dell'eclissi nota come 'anello di diamante', un momento che dura pochi secondi».
«Una fotografia ornitologica eccezionale richiede tecnica, visione artistica e dedizione. Quando tutto si unisce, si ottiene un'immagine spettacolare come questa - afferma Will Nicholls, Direttore del premio Bird Photographer of the Year -. Questa fotografia è un esempio di ciò che la creatività umana può realizzare. In un mondo sempre più invaso da immagini generate dall'intelligenza artificiale, è bello celebrare un'immagine che sia allo stesso tempo maestosa e radicata nel mondo naturale».

Due gli italiani premiati: Francesco Guffanti con l’immagine Angelo o Demone scattata in Valle d’Aosta, che ritrae un’aquila reale mentre si ciba di una carcassa di cervo rosso, ha vinto il primo premio nella categoria Bird Behaviour; Philippe Egger, con lo scatto Fotografia d’arte, ha vinto il primo premio nella categoria Creative perspectives che vede protagonista un Martin pescatore comune in un suggestivo volo su un’opera d’arte.

INFORMAZIONI
- Stefano Unterthiner. Una finestra sull’Artico e Bird Photographer of the Year
- Martedì-venerdì 10.00 / 18.00; sabato, domenica e festivi 10.00 / 19.00. Apertura anche il lunedì dal 26 dicembre 2025 all’11 gennaio 2026.
- Info: www.fortedibard.it