Dopo quasi otto mesi di cantieri, la Galleria dei Re e il Tempio di Ellesiya del Museo Egizio di Torino riaprono al pubblico. È solo l’ultima tappa di una serie di nuovi allestimenti ed eventi che hanno scandito il 2024, anno del bicentenario del Museo Egizio, un traguardo che verrà celebrato per tutto il 2025, quando si concluderà il progetto della corte coperta in vetro e acciaio e dell’ipogeo, firmato dallo Studio Oma - Office for Metropolitan Architecture di Rotterdam.
Le due sale, tra le più emblematiche del grande museo, sono state visitate in anteprima mercoledì 20 novembre dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dal Ministro della Cultura, Alessandro Giuli e dal Secretary General of the Supreme Council of the Antiquities of the Arab Republic of Egypt, Khaled Mohamed Ismail. Fino a venerdì 22 molti gli eventi in programma, compresi l'entrata gratuita (su prenotazione), l’annullo filatelico del francobollo celebrativo del bicentenario e l’incontro tra il direttore del Museo Egizio di Torino Christian Greco e il direttore del Museo Egizio del Cairo, Ali Abdelhalim Ali (22 novembre alle 18.00).
IL NUOVO PROGETTO
Il più antico Museo Egizio al mondo nell’anno del suo bicentenario si propone di riflettere sulla natura contemporanea dei musei archeologici, luoghi di scambio culturale e di ricerca, entità vive, in continua evoluzione e in dialogo con la società.
Per questo motivo, il Museo Egizio già dal 2023 ha intrapreso un percorso di rinnovamento, non solo sotto il profilo architettonico, con un grande progetto firmato dallo Studio Oma, che si è tradotto in un cantiere in tre lotti che terminerà nell’estate del 2025, ma anche sotto il profilo scientifico, di ricerca archeologica e di riallestimento delle collezioni. Un percorso che è stato avviato nel dicembre 2023, con l’inaugurazione della Galleria della Scrittura ed è proseguito con il riallestimento della Sala Deir-El Medina, la creazione della Sala dei Tessuti, il lancio dei Giardini Egizi sul Roof Garden, la creazione della sala dedicata al corredo della Regina Nefertari, a 120 anni dalla scoperta della sua tomba, e non ultimo l’allestimento permanente di un’ala del museo dal titolo Materia. Forma del tempo.
La nuova Galleria dei Re è stata curata da sei egittologi (Johannes Auenmüller, Paolo Del Vesco, Alessandro Girardi, Cédric Gobeil, Federico Poole e Martina Terzoli) e realizzata dallo Studio Oma - Office for Metropolitan Architecture di Rotterdam. La Cappella Rupestre di Ellesiya ha invece un nuovo ingresso da via Duse, nel retro del Museo, che ha rimodellato il palazzo seicentesco dell’ex Collegio dei Nobili e l’esperienza di visita del Tempio; restaurata dal Centro di Restauro Conservazione de La Venaria Reale, è stata riallestita grazie al lavoro di ricerca e studio degli egittologi e curatori del Museo (Johannes Auenmüller, Alessia Fassone, Paolo Marini, Beppe Moiso, Tommaso Montonati). Un suggestivo video mapping, realizzato da Brixel, sui blocchi della Cappella restituisce al pubblico il suo viaggio verso l’Italia.
L'APERTURA AL MONDO
“Celebrare il bicentenario del Museo Egizio è un esercizio sia di memoria sia di proiezione verso il futuro" hanno dichiarato la Presidente del Museo Egizio, Evelina Christillin e il Direttore, Christian Greco. "Il progetto architettonico di OMA nasce da una nuova visione del Museo come istituzione di ricerca di livello mondiale e luogo inclusivo dove tutti i visitatori sono invitati a scoprire il mondo dell’antico Egitto. È con grande orgoglio che presentiamo la Galleria dei Re rinnovata e offriamo per la prima volta l’accesso gratuito al Tempio di Ellesiya, che fu a sua volta un dono del governo egiziano al popolo italiano. Basandoci sulla grande trasformazione completata nel 2015, i lavori di ristrutturazione in corso sosterranno il Museo Egizio nel nostro obiettivo di aprirci al mondo e raccontare ai visitatori non solo la cultura materiale, ma anche la storia nascosta dei reperti e della civiltà dell’antico Egitto. Per il bicentenario, abbiamo deciso di riflettere sul ruolo del Museo, ponendoci domande difficili: il museo è un luogo di conservazione o di distruzione? Cosa ci manca ancora a 200 anni dalla nostra fondazione? Sono queste domande che hanno guidato la nostra strategia per la prossima fase della storia di questa straordinaria istituzione e collezione”.
“Il bicentenario è anche un’occasione per celebrare i 20 anni della Fondazione Museo delle Antichità Egizie, la prima struttura di gestione per un grande museo italiano di natura pubblico-privata. Abbiamo sviluppato nuovi percorsi accessibili, migliorato la nostra autonomia finanziaria e consolidato un nuovo modello per creare valore sociale, culturale ed economico. Questi ingredienti chiave ci hanno aiutato a creare uno spazio aperto a tutti, un museo archeologico contemporaneo che accoglie la diversità e esplora nuovi orizzonti interdisciplinari”, ha dichiarato Samanta Isaia, Direttrice gestionale del Museo Egizio.
“L’opportunità di progettare la Galleria dei Re ci ha spinto a esplorare la maniera in cui l’esperienza museale contemporanea e il contesto storico dei reperti possano coesistere attraverso l’architettura" ha dichiarato David Gianotten, Managing Partner Architect dello Studio Oma - Office for Metropolitan Architecture. "È stato un onore lavorare con la squadra altamente professionale e dedicato del Museo su questo progetto. Siamo entusiasti di vedere come i visitatori locali e internazionali si rapporteranno a questa collezione in modi nuovi. Non vediamo l’ora di continuare la collaborazione con il Museo Egizio per realizzare il resto della trasformazione architettonica”.
Molti gli sponsor e i sostenitori dei progetti, tra cui Intesa Sanpaolo, Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, Alpitour World, Consulta per la Valorizzazione Beni Artistici e Culturali di Torino, Fondazione CRT.
INFORMAZIONI
Info: www.museoegizio.it