Il dato è esperienziale e non statistico, dunque vale quello che vale. Ma percorrendo la via della Seta, dormendo in alberghetti uzbeki senza pretese, in guesthouse tagike a rigorosa condizione familiare, stamberghe georgiane prive di aria condizionate, tutti luoghi accomunati dall'avere poche stelle e poche stanze, ci si accorge di quanto il wi-fi da quelle parti non sia un costoso optional. Ma il minimo che si possa offrire, sempre gratuitamente, ai viaggiatori stranieri. Qualcosa accomunabile all'acqua calda o a una ventola sul soffitto: non un di più, ma la normalità.
Ma il l'accesso wireless alla rete pare non sempre essere la normalità in Italia, almeno stando alle statistiche elaborate da Hrs, portale che si occupa di viaggi d'affari. Secondo la ricerca di Hrs, l'Italia si troverebbe al diciannovesimo posto su venti nella diffusione del wi-fi in hotel: solo uno su due (il 53% del totale) l'offrirebbe gratis. Peggio dell'Italia solo il Portogallo, dove il wi-fi gratis è disponibile solo nel 43% delle strutture. A sorpresa in testa alla classifica si trova la Turchia, dove ben l'84,5% delle strutture prevede il wi-fi gratuito. E peccato che nella classifica non sia presa in considerazione l'Estonia, il paese più connesso al mondo, li la percentuale sarebbe stata praticamente del 100%. Del resto in Estonia il wi-fi, ovviamente a costo zero, si trova anche sugli autobus di linea e non solo quelli urbani, ma anche quelli che collegano le principali città del paese, come Tallin e Tartu.
Dove il wi-fi è a pagamento il prezzo è mediamente alto: si va dai 5,10 euro l'ora della Repubblica Ceca ai 4,12 dell'Irlanda. Mentre in Italia la tariffazione media è 3,48 euro l'ora, con un prezzo che cresce proporzionalmente al numero di stelle della struttura. Al punto che un cronista di un noto giornale di viaggio americano si lamentava per aver pagato in un quattro stelle di Milano addirittura 24 euro al giorno per utilizzare il wi-fi. Insomma, prima che anche da noi si capisca che il servizio internet in un albergo è come il riscaldamento o l'aria condizionata passerà ancora un bel po' di tempo.