Il 4 ottobre si celebra la giornata mondiale degli animali che sempre più sono diventati protagonisti anche dei nostri viaggi. Perché a nessuno piace lasciarli sempre a casa, affidandoli alle cure di dog e cat sitter, o a qualche pensione. E allora sempre più spesso capita di portarli con sé in viaggio. L’ideale sarebbe muoversi in auto, in modo da potersi fermare in ogni momento per la necessaria passeggiatina, ma certo, non tutti possono. Per cui linee aree e compagnie ferroviarie di tutta Europa si sono attrezzate per regolamentare il trasporto degli animali a bordo. Ma quali animali? Di norma gatti, cani e altri animali di piccola taglia, come furetti e criceti, oppure volatili, ad eccezione dei polli. Ogni società ferroviaria stabilisce il numero massimo di animali trasportabili. In Italia, su Trenitalia e Italo è possibile portare un solo animale per viaggiatore, animali che devono viaggiare negli appositi trasportini, che devono essere tenuti chiusi per tutta la durata del viaggio. Il problema nasce quando gli animali sono così grandi da non poter entrare nel trasportino. Sui convogli di Italo si può portare il proprio cane anche se di grossa taglia (superiore a 10 chili), ma è necessario munirsi di un biglietto speciale da richiedere al call center. Trenitalia ammette cani di grandi dimensioni previo acquisto del biglietto (50% biglietto seconda classe) e comunque guinzaglio e museruola sono sempre obbligatori. Da ricordare comunque che se si viaggia in Europa è necessario avere sempre con sé il certificato di iscrizione all’anagrafe canina e il libretto sanitario del proprio animale domestico.