Adesso che tutti lo chiamano foliage il colore dell’autunno è diventato di moda. Eppure le diverse sfumature del giallo, arancione, marrone e rosso da sempre colorano il paesaggio italiano, dove più dove meno. Ma è nelle colline e tra i boschi delle Marche che l’autunno assume toni che affascinano e rapiscono, tra paesi di pietra chiara, colline disegnate da secoli di lavori, strade che si inerpicano per colli coltivati orlati di grandi boschi che salgono verso le cime dei Sibillini e dell’Appennino.
Così per godersi il foliage c’è davvero solo l’imbarazzo della scelta: si può andare nel Parco Sasso Simone e Simoncello, prezioso gioiello naturale nel cuore del Montefeltro nella zona più settentrionale dell’Appennino umbro-marchigiano e qui raggiungere la cerreta (il cerro è un tipo di quercia assai particolare e suggestiva) più grande d’Europa. Oppure visitare la Riserva Naturale della Gola del Furlo e ammirare, oltre al suggestivo canyon, i colori del bosco di sponda che si riflettono sulla superficie del fiume Candigliano, vicino cui si trova il borgo di Acqualagna, dove in questa stagione si può assaggiare il pregiato tartufo bianco. O ancora, inoltrarsi nella faggeta secolare di Canfaito, un ampio altopiano sulle pendici del Monte San Vicino, dove si trovano un esemplare di faggio di circa 500 anni, il più grande e antico di tutte le Marche, annoverato tra i 300 alberi monumentali d’Italia.
Per vedere i colori dei lecci si deve invece entrare nella Riserva naturale Montagna di Torricchio, un’area isolata e distante dai grandi centri abitati racchiusa nella valle del Tazza, affluente del fiume Chienti, tra le pendici dei Monti Fema, Cetrognola e Torricchio. E infine il giallo dei castagni, il cremisi degli aceri, le sfumature arancioni dei faggi infiammano i paesaggi di montagna del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.