Fare quattro passi a Barcellona può essere destabilizzante e non solo per la bellezza della città. Il piano urbanistico qui l’hanno preso sul serio e tutto funziona al millimetro tanto che, in alcune zone meno turistiche, gli isolati sono talmente uguali uno all’altro che perdersi è all’ordine del giorno. Il genio di questo piano, realizzato nel 1859 è Any Cerdà e il luogo giusto per vedere le sue idee è il Centro di cultura contemporanea di Barcellona. Oppure accendere il computer.
L’idea per celebrare al meglio Any Cerdà, nei 150 anni del progetto di sviluppo urbanistico, va oltre gli eventi organizzati a cavallo tra lo scorso anno e il 2010. La mostra Realitat versus Projecte al Cccb narra come Barcellona si sia sviluppata nel corso degli ultimi due secoli ma, allo stesso tempo, cerca di ipotizzare quello che può succedere nell’immediato o prossimo futuro. Piantine, modelli, installazioni, statistiche, materiale audiovisivo, tutto aiuta a capire soprattutto il quartiere prototipo studiato da Cerdà, l’Eixample, nel quale, la struttura ortogonale di strade e viali è stata pensata per razionalizzare al massimo lo spazio e la viabilità. La mostra dura fino al 28 febbraio.
Le possibilità sono due: prenotare alla svelta un volo per la capitale della Catalunya o, come si diceva poc’anzi, connettersi a internet. Sul sito del museo è infatti possibile effettuare una visita completa dell’esposizione con tutte le delucidazioni del caso e una semplicità di utilizzo a prova di imbranato. A schermo pieno, la mostra entra in casa senza muoversi dalla poltrona. E in tre lingue: catalano, castigliano e inglese. Una tendenza quella dei virtual tour nei musei che potrebbe rappresentare una svolta per tutti quelli che non sempre possono viaggiare. Al Guggenheim di Bilbao era il direttore in persona a condurre alla scoperta della collezione e della struttura virtualmente. Oggi non succede più, ma c’è da augurarsi che prenda l’esempio dal Cccb e ricominci.