La fotografia esce dal centro, a Bergamo. Al monastero del Carmine e al Daste (l’ex Centrale Elettrica Daste e Spalenga) si tiene la terza edizione del Festival Fotografica, destinato a esplorare il tema delle periferie in un percorso audace, visionario, disincantato. Lo fa prendendo in esame sia le periferie urbane che gli spazi lontani, periferie sociali e storiche rispetto al flusso delle notizie. Per farlo sono state selezionate dieci mostre di grandi fotografi italiani. Per esplorare e indagare tutti questi luoghi fintamente secondari sono fotografi come Gabriele Basilico, Monika Bulaj, Francesco Faraci, Sergio Ramazzotti, Giovanni Diffidenti, Silvia Alessi, Fausto Podavini, Valerio Bispuri, Emile Ducke, Christian Rota. Al loro ampio sguardo è affidata la sintesi visiva di Fuori dal Centro, un percorso espositivo costituito da mostre che raccontano tutte le declinazioni della parola periferia, metafora di luoghi lontani, urbani, vicini, chiusi o impenetrabili spazi dell’anima.
Così con il progetto "Broken Songlines" Monika Bulaj regala fotografie capaci di immortalare le ultime oasi d’incontro tra fedi, mentre Francesco Faraci scende nalle viscere del capoluogo siciliano, indagato per tre anni con "Malacarne: kids come first". In "Baraccopolis" Sergio Ramazzotti indaga il popolo italiano nascosto tra cantine, roulotte, automobili e baracche, mentre Giovanni Diffidenti ne “L’altra faccia” documenta il percorso del territorio estremo a cavallo tra Verdellino, Zingonia e Ciserano, in provincia di Bergamo. Il piccolo Pamir Afghano, periferia del mondo a 4 mila metri sul mare e il suo Corridoio Wakhan, lunga striscia di terra larga pochi chilometri nell’Afghanistan nordorientale divenuto vicolo cieco in seguito alla chiusura di tutte le frontiere, sono raccontati dallo sguardo di Silvia Alessi. Mentre è una periferia dell’anima quella che colpisce le persone affette da Alzheimer nel racconto di Fausto Podavini che narra la lunga e silenziosa trasformazione che accompagna Mirella e Luigi nel progetto MiRelLa.