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Nel presentarsi sul mercato, e vendere 100mila biglietti nel primo mese di attività, Itabus ha messo l’accento sul comfort dei suoi mezzi, ma soprattutto sul fatto che questo nuovo operatore nazionale dei bus a lunga percorrenza impieghi veicoli nuovi di fabbrica o comunque recentissimi, quindi a basso impatto ambientale. Un richiamo green legittimo, visto che a parità di percorso l’uso dell’autobus abbatte fino all’80 per cento le emissioni di CO2 rispetto all’automobile e tutti i 300 autobus annunciati da Itabus hanno motori a gasolio allineati alle norme più recenti sulle emissioni (Euro6d).
La battaglia tra gli operatori dei bus a lunga percorrenza per accaparrarsi i viaggiatori si combatte comunque sul campo delle tariffe. E ovviamente Itabus per farsi conoscere dai potenziali clienti – esclusivamente italiani perché non sono previste linee dirette all’estero – ha seguito il “modello Ryanair” con prezzi al limite dell’impossibile, a partire da 1,99 euro. Sul fronte della sostenibilità ambientale, però, ci sono ancora passi da fare: Itabus non prevede l’uso di carburanti alternativi né offre, come FlixBus, la compensazione ambientale del tragitto.
L'interno di un autobus del nuovo operatore nazionale Itabus
Mentre in tutta Europa si ricomincia a viaggiare anche in bus, resta centrale il tema della sostenibilità e FlixBus, operatore leader nel Vecchio Continente, non cessa di sperimentare nuove soluzioni. In attesa che si completino i test con i bus elettrici – sospesi durante la pandemia – tra Parigi ad Amiens in Francia e tra Francoforte e Mannheim in Germania – e quelli con i pannelli solari che hanno fatto risparmiare il 7 per cento di carburante sulla linea Dortmund-Londra, la flotta di bus verde fluo ha avviato la sperimentazione del biogas. Si tratta di gas naturale da fonti rinnovabili, la cui origine ed ecologicità sarà garantita dall’ong Atmosfair, partner del progetto.
Lo scorso 1° luglio hanno debuttato sulle linee internazionali di FlixBus i primi mezzi a biogas, in particolare sulla rotta Amsterdam-Bruxelles con un autobus Iveco Crossway LD che impiega BioCNG (gas naturale compresso) e ha 600 chilometri di autonomia, più che adeguati per il percorso di andata e ritorno da Bruxelles dove viene rifornito. E sui 535 chilometri del collegamento Stoccolma-Oslo: in questo caso l’autobus in test è un Interlink MD prodotto da Scania che utilizza la più avanzata tecnologia BioLNG (gas naturale liquefatto; oggi già utilizzata su alcune migliaia di autocarri pesanti) e ha un’autonomia di circa mille chilometri. Secondo una prima stima, l’utilizzo di biogas può abbattere le emissioni di CO2 dei veicoli di almeno il 75 per cento rispetto all’impiego di mezzi con motore a gasolio convenzionali.
Rifornimento di biogas liquefatto (LNG) di un bus sperimentale FlixBus
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