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Due ciclisti, un tramonto e una strada. Ecco il rebus: dove fermarsi a dormire? Per fortuna i tempi del cambio-lampo all’ultima curva e della doccia con la borraccia sono finiti (quasi) e siamo entrati anche in Italia nell’era dei bike hotel. Fino a qui tutto bene. Ma cosa deve offrire una struttura ricettiva per aggiungere la parola magica “bike” alla sua insegna?
La questione è scivolosa come le foglie d’autunno in un mattino di brina. Proviamo ad afferrarla con l’aiuto di Roberto Astuni, che dirige il Bike Hotel “Alla Corte”, di Bassano del Grappa, premiato nella nuova Guida Alberghi e Ristoranti TCI nella nuova selezione Bike Hotel, proprio per la qualità dei servizi offerti ai ciclisti e per la posizione strategica su un itinerario a due ruote suggestivo, come è quello della Pedemontana veneta, tra le dolomiti del Brenta.
Il bike hotel "Alla Corte", di Bassano del Grappa
Siamo in un "nuovo rinascimento" per la bicicletta. Come è nato il vostro progetto: moda, business o passione?
“Tutto è iniziato nel 2010, quando abbiamo preso in gestione l'hotel "Alla Corte". Il giorno dell’inaugurazione capiamo che sulla direttrice Monaco-Venezia transitavano 30mila biciclette l’anno. Abbiamo studiato il mercato e ci siamo dotati dei servizi che richiedevano i clienti. Previsioni e numeri ci hanno dato ragione: nel 2016 i passaggi annuali sono diventati 300mila, con il risultato che spesso riceviamo pullman di 54 ciclisti che si fermano per una sola notte”.
L'arrivo all'hotel "Alla Corte"
Quali sono i servizi indispensabili che deve offrire un bike hotel?
- Un luogo sorvegliato per riporre le biciclette. Non tutti, ma chi ha passione per questo sport spesso arriva con mezzi dal valore medio che supera i mille euro. Non mancano gli exploit di sportivi che hanno biciclette molto tecniche che valgono un patrimonio. E per qualcuno di loro la bici diventa il terzo incomodo in camera da letto.
- Fornire cicloitinerari possibili che valorizzano il territorio. Spesso ci si ferma a indicare un’attrazione, un museo, un panorama. Invece il compito che ci assumiamo è pensare itinerari ad hoc per il cicloturista, anche ritagliati su misura in base alle capacità e alle aspettative del cliente.
- Servire una colazione adeguata allo sforzo fisico. Non bastano cappuccio e brioche, ma occorrono muesli, yogurt, confetture, miele, frutta, pane fresco oltre a uova, semi, legumi e affettati. La sera invece la regola che diamo in cucina è pensare a menu light, che non sacrifichi il gusto, ma che concili il riposo notturno.
- Attrezzare un banco per le piccole riparazioni. Non servono particolari marchingegni. Bastano un set di brugole e pinze, un cavalletto per la riparazione, pompe di gonfi aggio professionali con attacchi multipli, smagliacatena, lubrificanti, stracci, leva copertoni, toppe e mastice e pasta lavamani.
- Un servizio di lavanderia istantaneo che permetta di trovare puliti e asciutti gli indumenti per la gita del giorno dopo.
- Creare una rete di supporto sul territorio. Convenzionarsi con una ciclofficina di fiducia. Noi per esempio mettiamo a disposizione un taxi bike, che alla bisogna raggiunge il ciclista in difficoltà per supportarlo in un problema meccanico o riportarlo in hotel, se il problema è un infortunio.
La piccola ciclofficina, servizio indispensabile per un bike hotel
La sua ricetta per non sbagliare in un progetto "bike friendly".
“Fare di tutto per non ingannare il cliente. I ciclisti amano un turismo di qualità, apprezzano l’ambiente e conoscono benissimo le loro esigenze. Poi allestire servizi anche per gli accompagnatori degli sportivi: visite guidate, zone relax e benessere che il ciclista sfrutta invece nel tardo pomeriggio per il recupero muscolare”.
E GLI ALTRI PREMIATI?
Il Bike Hotel alla Corte è stato scelto nell’area Nord-Est della Penisola. Sono stati premiati nella sezione Bike Hotel della guida Touring anche “La Florida”, a Mantello in provincia di Sondrio; “Zunica 1880”, a Civitella del Tronto, in provincia di Teramo, e “Le Masserie del Falco”, nella potentina Forenza.
“Il premio Bike Hotel – sottolinea Giulia Cammareri – coordinatrice della guida Alberghi e Ristoranti - è in linea con la filosofia del Touring, che guarda a un turismo consapevole del proprio impatto sull’ambiente e scettico sul “mordi e fuggi” che non fa apprezzare davvero le ricchezze del nostro territorio".
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