Come sono andate le vacanze degli italiani in questa estate che si avvia alla conclusione? Tra il 5 e il 9 settembre il Centro Studi TCI ha realizzato una survey on line con la community Touring – oltre 300mila persone che condividono contenuti, proposte e valori della nostra Fondazione – per fare emergere le tendenze del turismo nell’estate 2024. Sono stati oltre 4.800 i questionari compilati.
La community Touring non rinuncia al viaggio
La community on line che Touring ha costruito negli anni manifesta tradizionalmente una spiccata vocazione per i viaggi: anche nell’estate 2024 la quasi totalità – circa il 93% – ha fatto almeno una vacanza tra giugno e oggi, in linea con quanto emergeva dall’indagine previsionale di giugno.
Chi è restato a casa l’ha fatto soprattutto per problemi personali e, in seconda battuta, perché ha scelto settembre come mese per partire.
Un’estate domestica (67%) ma cresce la voglia di andare all’estero (33%)
L’Italia è la destinazione di viaggio preferita dai connazionali per le vacanze estive 2024 (67%) anche se la differenza rispetto agli anni precedenti è evidente (Fig. 1): progressivamente il dato si sta riavvicinando a quello pre-pandemia (63% nel 2019). Chi ha scelto l’estero (33%), ha viaggiato soprattutto in Europa (28%), il 2% ha optato per le Americhe, il 2% per Asia-Pacifico e l’1% per Africa-Medio Oriente.
Scendendo nel dettaglio, le regioni italiane più frequentate sono state Trentino-Alto Adige (16%), Toscana e Sardegna (10%) e Puglia (9%). Resta piuttosto elevato anche nell’estate 2024 l’interesse per le destinazioni di breve raggio: il 38% (era il 37% nel 2023) dei rispondenti, infatti, afferma di aver trascorso le vacanze all’interno della regione di residenza oppure in una limitrofa.
All’estero, pur con numeri più contenuti, il Paese più scelto è stato la Francia (17%), che precede Grecia (16%), Spagna (12%) e Norvegia (6%), che supera quest’anno la Germania.
Mare al primo posto (ma in calo), molto bene la montagna
Se si guarda alla tipologia di vacanza (Fig. 2), quella sole&mare è la preferita (38%) ma presenta quest’anno un calo evidente segnando il dato più basso dal 2019 a oggi. Una delle ragioni potrebbe essere il timore del forte caldo che può aver scoraggiato molti: il 46% dei rispondenti infatti ha affermato di aver scelto mete di vacanza che garantissero temperature non troppo elevate.
Coerentemente, al secondo posto tra le tipologie di viaggio c’è la montagna (20%) in ulteriore lieve crescita rispetto al 2023 e tuttora al di sopra delle percentuali del 2019. Stabili i viaggi itineranti in auto, moto e camper (19%) anche se non sono tornati ai livelli pre-pandemia. Si conferma, almeno rispetto ai dati pre-Covid, una certa rilevanza dei borghi e dell’entroterra (6%) e una stabilità delle città d’arte (7%) che non si sono ancora riallineate però ai dati 2019.
Per quanto riguarda la scelta delle destinazioni, si registra nella community Touring un’ampia quota di repeaters (64%), ovvero di persone che sono già state almeno una volta nelle mete dell’estate 2024, dato in lieve crescita rispetto al 2023 (62%).
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Turismo lento: ancora una nicchia ma in pochi sono alla prima esperienza
Per il secondo anno consecutivo, abbiamo fatto un approfondimento sul turismo lento, ovvero sulle vacanze effettuate prevalentemente a piedi, in bicicletta oppure utilizzando mezzi di trasporto lenti (es. a cavallo, in barca a vela ecc.). Si tratta di esperienze, non certamente di massa, ma che hanno avuto una crescente popolarità in anni recenti. Dal punto di vista dell’incidenza percentuale sui viaggi estivi della community Touring, si tratta di un turismo ancora di nicchia (2%) che però sembra consolidato nel tempo. La quasi totalità (92%) di chi ha fatto un viaggio lento nell’estate 2024 infatti non è alla prima esperienza (era il 93% nel 2023), si è spostato perlopiù a piedi (45%), in bicicletta (29%) o con altri mezzi lenti (26%). Il 40% dei turisti lenti (in crescita di sei punti percentuali sul 2023) ha seguito un percorso già noto assimilabile a un prodotto turistico specifico – come ad esempio la Via Francigena – mentre la restante quota ha optato per itinerari diversi, non necessariamente conosciuti o predefiniti. Dal punto di vista operativo, la vacanza è stata organizzata autonomamente (75%) mentre la quota di coloro che si sono rivolti anche a un’agenzia è del 25%. Considerando le motivazioni che spingono le persone a partire, prioritario è il fatto di poter conoscere i luoghi da una prospettiva diversa (56%, possibili più opzioni di risposta), seguito dal contatto con la natura (47%) e dal desiderio di praticare attività open air (30%) rispetto invece alla sfida con se stessi (12%, che comunque triplica rispetto al 2023) o al bisogno di spiritualità/religiosità (5%) che risulta marginale.
Partenze in calo ad agosto, in crescita a luglio
L’estate 2024 mostra una dinamica delle partenze che ridimensiona il ruolo di agosto (Fig. 3) con una quota del 48% (al sotto degli anni precedenti) a vantaggio di luglio (34%).
Vacanze in auto, crescono ancora gli aerei
L’auto, complice il peso ancora forte del turismo domestico e in parte anche di prossimità, è la protagonista (53%) dell’estate 2024, anche se è evidente un ulteriore calo rispetto al periodo pandemico e una tendenza al riallineamento ai dati 2019. L’aereo (26%) al contrario sta recuperando le posizioni senza aver ancora raggiunto i valori pre-Covid (33%).
Stabili hotel e villaggi, tengono le seconde case
Per quanto riguarda le strutture ricettive (Fig. 5), hotel e villaggi restano la tipologia preferita per l’estate (44%), in linea con lo scorso anno ma ancora distanti dai livelli pre-pandemia. In lieve contrazione gli appartamenti in affitto (22%) rispetto al 2023 mentre tengono le seconde case (12%) sul 2023: si tratta di una soluzione che riscuote ancora un certo successo soprattutto rispetto al 2019 (6%).
Confrontando i dati previsionali di giugno con quelli a consuntivo di settembre, c’è da segnalare che di fatto le seconde case sono state più utilizzate rispetto a quanto dichiarato prima di partire (9% vs. 12%): ciò è andato a discapito soprattutto di hotel e villaggi dove il 47% della community aveva detto che avrebbe soggiornato rispetto al 44% del dato a consuntivo. In questo caso, il caro-vacanze potrebbe aver influito nella scelta finale delle soluzioni ricettive.
Soddisfatti per la vacanza, nonostante i rincari
Dalle valutazioni espresse dalla community Touring, mediamente il giudizio sulla vacanza è buono e si attesta su un punteggio di 8,5. Nonostante ciò, la maggioranza delle persone (65%) – ma in calo di undici punti percentuali sul 2023 – ha riscontrato un incremento dei prezzi dei servizi turistici mentre il 34% conferma una sostanziale stabilità. Anche in funzione di questa situazione, il 46% della community (in calo rispetto al 50% del 2023) si è imposto per le vacanze 2024 di contenere le spese di viaggio, pur di non rinunciare a partire.
Per risparmiare si cercano servizi di viaggio più economici e si riduce la durata della vacanza
È interessante vedere quali sono state le strategie adottate per contenere i costi: in primo luogo si è optato per soluzioni ricettive e di trasporto più economiche (55%, possibili più risposte), poi per la riduzione della durata del viaggio rispetto a quella desiderata (33%) e infine per la destagionalizzazione delle partenze, evitando il mese di agosto (28%).
Overtourism e disagi legati alla mobilità: in crescita la quota di chi li ha sperimentati in vacanza
Quella 2024 è stata l’estate più calda di sempre, come ha confermato recentemente il programma Ue di osservazione della Terra Copernicus. Il 23% della community Touring (in calo rispetto al 27% dello scorso anno) ha sperimentato disagi legati ad eventi climatici estremi durante le proprie vacanze. È possibile che queste risposte siano state influenzate anche dal fatto che meno persone quest’estate hanno scelto il mare per le proprie ferie.
Più impattanti rispetto al 2023, invece, i disagi legati alla mobilità (scioperi, ritardi ecc.) che hanno influenzato il 17% dei rispondenti (era il 15% lo scorso anno).
Infine, un tema che è tornato d’attualità: l’overtourism. Per il 28% della community Touring (in crescita di due punti percentuali rispetto al 2023) l’estate 2024 è stata più affollata e “congestionata” di quella precedente.