News
Last but not least, o meglio finalmente! Dal primo di luglio si potrà chiedere il "bonus vacanze", il proveddimento contenuto nel “Decreto Rilancio” emanato lo scorso 17 maggio dalla Presidenza del Consiglio. Tutto il settore del turismo sta tirando forse un sospiro di sollievo, nella speranza di una stagione estate che ripaghi almeno in parte il danno di una stagione primaverile sacrificata all’emergenza sanitaria. Il bonus sarà valido fino al 31 dicembre 2020.
L’Agenzia delle entrate ha messo nero su bianco le spiegazioni e i dettagli per usufruire del bonus, e a una prima lettura delle procedure non sembra sarà una passeggiata, anzi, tra la richiesta dell’utente e il rimborso finale alla struttura ricettiva si intravede una vera e propria corsa ad ostacoli digitale. Ma non scoraggiamoci e cerchiamo di capire passo a passo come funziona il Bonus Vacanze 2020.
CHI PUÒ FARE RICHIESTA DEL BONUS VACANZE
Il bonus consiste in un contributo dello Stato per pagare i servizi di alberghi, bed & breakfast e agriturismi italiani tra il primo luglio e il 31 dicembre del 2020. Il bonus può arrivare a un massimo di 500 euro e il diritto alla richiesta spetta alle famiglie con un ISEE inferiore a 40mila euro. Fino qui tutto bene… Prima discriminante è sul numero dei componenti della famiglia. Se il nucleo famigliare è composto da più di due persone si può ottenere il contributo di 500 euro. Se il nucleo è composto da due persone si scende a 300 euro, per arrivare a 150 euro per una sola persona. Poco più di un weekend si direbbe.
L’Agenzia delle entrate ha messo nero su bianco le spiegazioni e i dettagli per usufruire del bonus, e a una prima lettura delle procedure non sembra sarà una passeggiata, anzi, tra la richiesta dell’utente e il rimborso finale alla struttura ricettiva si intravede una vera e propria corsa ad ostacoli digitale. Ma non scoraggiamoci e cerchiamo di capire passo a passo come funziona il Bonus Vacanze 2020.
CHI PUÒ FARE RICHIESTA DEL BONUS VACANZE
Il bonus consiste in un contributo dello Stato per pagare i servizi di alberghi, bed & breakfast e agriturismi italiani tra il primo luglio e il 31 dicembre del 2020. Il bonus può arrivare a un massimo di 500 euro e il diritto alla richiesta spetta alle famiglie con un ISEE inferiore a 40mila euro. Fino qui tutto bene… Prima discriminante è sul numero dei componenti della famiglia. Se il nucleo famigliare è composto da più di due persone si può ottenere il contributo di 500 euro. Se il nucleo è composto da due persone si scende a 300 euro, per arrivare a 150 euro per una sola persona. Poco più di un weekend si direbbe.
COME PUÒ ESSERE SPESO IL BONUS VACANZE
Il bonus deve essere speso in una sola soluzione e si può beneficiarne solo in un’unica struttura turistica. Ma all’atto del pagamento si può utilizzare solo l’80 per cento dell’importo del bonus, il 20 per cento verrà recuperato come detrazione di imposta nella dichiarazione dei redditi 2021. Nella pratica se ho ottenuto un bonus da 500 euro posso ottenere uno sconto di 400 euro all’atto del pagamento in albergo, mentre 100 euro verranno detratti dalle tasse. Attenzione però, solo chi è intestatario del bonus può chiedere la detrazione, nessun altro elemento della famiglia ne ha diritto.
PRESSO QUALI STRUTTURE SI PUÒ UTILIZZARE
Il bonus vacanze può essere utilizzato unicamente se il pagamento avviene direttamente tra l’utente e la struttura ricettiva, oppure con il solo tramite di agenzie di viaggio e tour operator. “Non si potrà usufruire del bonus con pagamenti effettuati con l’ausilio, l’intervento o l’intermediazione di piattaforme o portali telematici». Questo significa che se si prenota tramite portali come Booking o AirBnb non si può usufruire del bonus vacanze. Ora veniamo alla parte più ostica, come ottenere il bonus vacanze.
COME OTTENERE IL BONUS VACANZE
Il primo passo da fare è presentare all’INPS, anche attraverso un Centro di Assistenza Fiscale (Caf) la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), per ottenere il rilascio dell’attestazione ISEE, che stabilirà il reddito famigliare. Se il reddito famigliare è inferiore ai 40 mila euro si potrà richiedere il bonus.
Il secondo passaggio burocratico prevede il possesso dell’utente di una SPID o in alternativa di una CIE. Lo Spid è il Sistema pubblico di identità digitale (SPID) che permette di accedere a tutti i servizi online della Pubblica Amministrazione. Per ottenere lo Spid il sito di riferimento è www.spid.gov.it. e a gestire le richieste e i rilasci sono i cosiddetti Identity provider, ovvero società private accreditate che al momento si chiamano: Aruba, Infocert, Intesa, Namirial, Poste, Register, Sielte, Tim o Lepida. La richiesta di un Spid è gratuita ma i tempi per ottenerlo dipendono dai singoli provider.
La CIE è la Carta di identità elettronica, ovvero il documento di identità erede delle obsolete carte di identità cartacee. Si richiede al Comune di residenza e i tempi per ottenerla possono variare da alcuni giorni a qualche settimana nei Comuni più popolosi. Vi sembra già complicato così? Non è tutto… Perche una volta ottenuti Isee, Spid o Cie e quindi con i mano e le credenziali per accedere ai servizi digitali della pubblica amministrazione, per ottenere il bonus si deve scaricare sul proprio smartphone la app dei servizi pubblici IO, gestita da PagoPA Spae.
Dal primo di luglio dopo essersi registrati sulla app con le credenziali CIE o SPID, si dovrà andare nella sezione “Pagamenti” della stessa app. che collegata alla banca dari dell’Inps verificherà se avete i requisiti per ottenere il bonus. Si deve quindi inviare l’ultima richiesta del bonus dalla app, attendere risposta e visualizzare il codice da mostrare all’albergatore quando pagherete il vostro soggiorno. E gli esercenti cosa devono fare?
Il primo passo da fare è presentare all’INPS, anche attraverso un Centro di Assistenza Fiscale (Caf) la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), per ottenere il rilascio dell’attestazione ISEE, che stabilirà il reddito famigliare. Se il reddito famigliare è inferiore ai 40 mila euro si potrà richiedere il bonus.
Il secondo passaggio burocratico prevede il possesso dell’utente di una SPID o in alternativa di una CIE. Lo Spid è il Sistema pubblico di identità digitale (SPID) che permette di accedere a tutti i servizi online della Pubblica Amministrazione. Per ottenere lo Spid il sito di riferimento è www.spid.gov.it. e a gestire le richieste e i rilasci sono i cosiddetti Identity provider, ovvero società private accreditate che al momento si chiamano: Aruba, Infocert, Intesa, Namirial, Poste, Register, Sielte, Tim o Lepida. La richiesta di un Spid è gratuita ma i tempi per ottenerlo dipendono dai singoli provider.
La CIE è la Carta di identità elettronica, ovvero il documento di identità erede delle obsolete carte di identità cartacee. Si richiede al Comune di residenza e i tempi per ottenerla possono variare da alcuni giorni a qualche settimana nei Comuni più popolosi. Vi sembra già complicato così? Non è tutto… Perche una volta ottenuti Isee, Spid o Cie e quindi con i mano e le credenziali per accedere ai servizi digitali della pubblica amministrazione, per ottenere il bonus si deve scaricare sul proprio smartphone la app dei servizi pubblici IO, gestita da PagoPA Spae.
Dal primo di luglio dopo essersi registrati sulla app con le credenziali CIE o SPID, si dovrà andare nella sezione “Pagamenti” della stessa app. che collegata alla banca dari dell’Inps verificherà se avete i requisiti per ottenere il bonus. Si deve quindi inviare l’ultima richiesta del bonus dalla app, attendere risposta e visualizzare il codice da mostrare all’albergatore quando pagherete il vostro soggiorno. E gli esercenti cosa devono fare?
COSA DEVE FARE L'ESERCENTE
Le strutture dovranno in primo luogo che vorranno aderire all’iniziativa su un’area apposita di Agenzia delle entrate e verificare sul sito di Agenzie delle entrate la validità del codice fornito dal cliente al momento del pagamento del soggiorno.
Lo sconto ottenuto dal cliente attraverso il bonus sarà recuperato dall’albergatore come credito d’imposta con il modello F24, utililzzando un “codice tributo”. L’esercente potrà cedere il credito di imposta, tutto o in sarà infine l’albergatore a poter decidere di cedere il credito d’imposta a propri fornitori oppure a istituti di credito e intermediari finanziari. Forse le chiose non servono a nessuno, ma se questo doveva essere un ascensore per le vacanze estive, sembra piuttosto una scala a pioli ben distanziati.
Le strutture dovranno in primo luogo che vorranno aderire all’iniziativa su un’area apposita di Agenzia delle entrate e verificare sul sito di Agenzie delle entrate la validità del codice fornito dal cliente al momento del pagamento del soggiorno.
Lo sconto ottenuto dal cliente attraverso il bonus sarà recuperato dall’albergatore come credito d’imposta con il modello F24, utililzzando un “codice tributo”. L’esercente potrà cedere il credito di imposta, tutto o in sarà infine l’albergatore a poter decidere di cedere il credito d’imposta a propri fornitori oppure a istituti di credito e intermediari finanziari. Forse le chiose non servono a nessuno, ma se questo doveva essere un ascensore per le vacanze estive, sembra piuttosto una scala a pioli ben distanziati.
0 like