Criticare le ferrovie italiane non fa più notizia. Dallo scorso 13 dicembre è un po’ come “sparare sulla Croce Rossa”: comunque si faccia, si fa sempre centro. Ci sono però un paio di “sassolini” che è veramente impossibile per chi viaggia in treno non “togliere dalla scarpa”. Anche perché sono un significativo esempio del clima da medioevo preindustriale che pare permeare Trenitalia.
Per chi l’avesse scordato, infatti, una direttiva dell’Unione Europea ha infatti imposto che sparissero in ogni Paese le Ferrovie dello Stato come le abbiamo sempre conosciute: da una parte deve esistere una Rfi-Rete Ferroviaria Italiana, società proprietaria della rete su cui circolano i convogli; dall’altro una Trenitalia, compagnia di trasporto che – alla pari con altri concorrenti (al momento pochini a dire il vero) – offra servizi di trasporto ai passeggeri. Come avviene, almeno in teoria, per il traffico aereo: per andare da Roma a Londra il consumatore può scegliere tra differenti offerte di diverse compagnie aeree, da Alitalia e British Airways a RyanAir e EasyJet.
Una cultura che Trenitalia non pare accettare, sebbene formalmente la subisca. Ecco due esempi sul filo del grottesco.
Dal 13 dicembre 2009 una società mista che comprende le tedesche Deutsche Bahn offre un servizio passeggeri sulla tratta Milano-Verona-Monaco di Baviera. Peccato che i convogli (non si sa perché dirottati a Milano porta Garibaldi) non siano annunciati in tabellone e i biglietti non siano in vendita allo sportello della stazione; chi ne chiede notizie all’ufficio informazioni riceve la seguente risposta “non siamo autorizzati a fornire dati in merito”. Un po’ come se, a Fiumicino, il tabellone delle partenze riportasse solo i voli di Alitalia e non si potesse comprare allo sportello un biglietto di Air France…
Altrettanto imbarazzante la storia dell’Eurostar Bolzano-Roma. Cancellato dall’orario a partire dal 13 dicembre non perché inutile, ma semplicemente perché le province autonome di Bolzano e Trento hanno rifiutato di contribuire alle spese di gestione, come richiesto da Trenitalia. Un modo molto particolare, da parte dell’ex monopolista, di confrontarsi col mercato… Davanti alle proteste ufficiali dei presidenti delle due provincie, Dellai e Dürnwalder, lo scorso 21 gennaio il ministro Matteoli è dovuto intervenire personalmente, garantendo il riprestino del servizio a breve.